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Da sparatutto a cacciatore selettivo

da sparatutto a cacciatore selettivo

L’evoluzione del cacciatore sportivo alla Fiera di Riva del Garda

La caccia viene demonizzata come sport cruento, adatta solo a scaricare tossine negative. In realtà il ruolo del cacciatore nella caccia sportiva è mutata molto nel tempo. Da elemento di sopravvivenza e mantenimento di un buon livello di proteine per tutta la famiglia, a sola attività sportiva. Molti cacciatori regalano le loro prede perché non hanno alcuna necessità di nutrirsene. Tenete conto che anche le consorti non amano molto dedicarsi allo spadellamento, specie se c’è da togliere il selvatico. Da sparatutto a cacciatore selettivo.

Ristrutturazione dell’obiettivo

La caccia ha un suo fascino innegabile, può non piacere ma è un istinto che l’uomo sapiens coltiva dal giorno in cui è riuscito a scagliare la prima pietra. L’evoluzione ha portato cambiamenti a tutta la regolamentazione che è stata correttamente apportata. Da l’arte di fare la guerra ai propri simili si è passati allo spara per divertirti. Una trasformazione etica che potrebbe fare un ulteriore passo in avanti. Poiché il selvatico è sempre più raro per molte specie, sarebbe corretto ripensare la caccia in forma di selezione. La vituperata arte venatoria potrebbe trasformarsi in una funzione sociale.

Alcune specie sono troppo invasive

Alcune specie sono troppo invasive, hanno raramente predatori naturali che potrebbero controllarne l‘esplosione demografica. Parliamo soprattutto del cinghiale che non si limita a restare nascosto nel sottobosco ma che allarga il suo areale, anche di dainicaprioli e cornacchie. Il cinghiale si avvicina sempre più alle abitazioni, i recenti avvistamenti alla periferia di Roma, ne sono un esempio clamoroso. Nel suo tragitto si nutre di tutto ciò che trova, del resto la sua forza riproduttiva si lega proprio alla disponibilità di cibo. Per un animale onnivoro è semplice trovare un menù molto ricco con cui banchettare.

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Cinghiali distruttori

I cinghiali lasciamo pessime tracce dei loro passaggi, come ben sanno gli agricoltori. Nutrendosi di radici, rizomi, vermi, vegetali di ogni genere, hanno una particolare abilità nello smuovere il terreno. Scavano col muso profondi solchi, rovinando le coltivazioni e l’assetto dei campi. E’ impossibile pensare di recintare tutte le aree coltivate con reti elettrificate, anche perché riescono a scavare gallerie per bypassarle. L’unico modo per controllarne il numero è la selezione che potrebbero svolgere i cacciatori. I cinghiali sono inoltre, la preda prediletta dei lupi che si muovono con loro, modificando la loro area d’intervento predatorio.

Per saperne di più

Per saperne di più potreste partecipare alla 14° Edizione di ExpoRiva Caccia Pesca e Ambiente del 30 e 31 marzo prossimi a Riva del Garda. Oltre a godervi la fiera per la quale sono attesi circa 15.000 appassionati, domenica 31 potreste assistere a un convegno a tema. Una tavola rotonda  (domenica 31 marzo Ore 9.00 | 12.00) organizzata dal circolo culturale RI.V.A. (Rinascita Venatoria Ambientale). Il tema sarà proprio “Caccia al cinghiale: tecniche venatorie a confronto” con la partecipazione di noti esperti del settore. 

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Da sparatutto a cacciatore selettivo, un'evoluzione in chiave etica dell'attività venatoria per ridurre e controllare le specie invasive come il cinghiale
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