Enogastronomia

Cresce la vendita di birra ma rischiano i micro-birrifici

Cresce la vendita di birra ma rischiano di sparire i micro-birrifici

In tempo di covid-19 aumentano i consumi della bevanda bionda ma a scapito delle piccole aziende

Sono i micro-birrifici a soffrire di più in periodo di pandemia, ed è in controtendenza con l’aumento dei consumi di birra. Nessuna bevanda ha avuto tanto successo quanto la birra in questo 2020 straziato dal coronavirus. Le vendite segnano un clamoroso + 16%, erano anni che non si registrava un aumento a due cifre in un solo semestre. Però questa impennata cela una nota decisamente amara. Sono le birre legate ai grandi marchi ad aver assorbito tutto l’incremento. Cresce la vendita di birra ma rischiano i micro-birrifici

Crisi dei micro-birrifici

La tendenza ad apprezzare birre di grande qualità e dai sapori complessi ha una battuta d’arresto. I micro-birrifici si vedono decurtare del 50% le vendite. Il problema nasce soprattutto dalla mescita nei locali che con i lockdown più o meno mirati, ha fatto scendere molto del fatturato delle piccole etichette. I più noti marchi internazionali, disponibili nella grande distribuzione, hanno fatto la parte del leone. il crollo dei consumi provocato dalle chiusure di pub, bar, ristoranti e pizzerie e l’assenza di fiere, sagre e dello street food ha limitato i consumi.

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Ristorazione e aperitivi

Sono la ristorazione e il rito degli aperitivi a mettere in difficoltà il settore del beverage. Come la birra, anche il vino subisce forti contraccolpi. Non basta un servizio di consegna a domicilio a compensare la mancanza di bevande servite al tavolo. Questo problema potrebbe portare anche alla perdita di posti di lavoro. I micro-birrifici sono strutture agili, con poco personale, perciò eliminare anche un solo dipendente per ogni azienda, porterebbe alla perdita di almeno un migliaio di posti. Un vero peccato perché in 10 anni il settore si era evoluto ed era diventato una vera tendenza. I birrifici di piccole dimensioni sono circa 900 ed hanno segnato un aumento superiore al 300% in una decade.

Una riduzione dei sapori

Il rischio più grave è che scompaiano tante piccole realtà che hanno contribuito a creare un modo consapevole e di alto respiro di consumare la birra. I gusti che sono stati testati e messi a punti nell’ultimo decennio sono tantissimi ed hanno contribuito alla cultura del bere in modo diverso e critico. Oltre alla ricerca dell’orzo e dei luppoli migliori, i birrai si sono concentrati su altri sapori che hanno creato una varietà imponente. Oltre alle birre alla frutta (fragola, arance, ciliegia, bergamotto, prugne, olive) sono nate quelle erbacee. Birra alla canapa, al carciofo, oppure alla zucca, al riso, al pane, al miele.

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Brewpub lottano per sopravvivere

Nate da idee innovative, queste birre artigianali, si sono tutte ritagliate un mercato di nicchia, che però ora è in sofferenza. I piccoli brewpub dove si consuma la birra che viene prodotta nel retro del locale, sono in crisi per le chiusure anticipate. Il loro mercato si è ridotto quasi del 50% e i margini economici sono stati azzerati. Se la crisi pandemica continuerà a lungo, molti saranno obbligati a chiudere i battenti. C’è grande preoccupazione nel settore e si invocano aiuti per salvare le aziende e i posti di lavoro. Cresce la vendita di birra ma rischiano i micro-birrifici.

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Credits: PxHere

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Cresce la vendita di birra ma rischiano i micro-birrifici i grandi marchi vendono molto ma le piccole aziende rischiano di chiudere per covid
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