Sono i cambiamenti climatici a condizionare la nostra capacità di un buon riposo
È uscita una nuova ricerca che preoccupa un po’. Gli analisti hanno valutato che entro la fine del secolo potremmo perdere oltre 60 ore di sonno ogni anno. Un dato che può sembrare poco rilevante, se spalmato su un anno intero, ma che rischia di condizionare le nostre vite. A farne la spesa concentrazione ed umore. Le temperature in aumento sarebbero la causa scatenante di questa perdita di riposo. Costretti a perdere il sonno?
È un trend in crescita
Precedentemente era stato calcolato che dall’inizio del secolo, si erano già perse 45 ore di sonno, con 11 notti di sonno troppo breve. Dormiamo meno e in modo meno efficace. La nostra routine di riposo notturno, viene modificata ed erosa a causa dei cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature è un fattore determinante. Solo le popolazioni più ricche che possono permettersi un efficiente condizionamento ne sono poco influenzate. Per le più povere la riduzione del riposo notturno sembra inevitabile.
Un terzo della nostra vita
Passiamo un terzo della nostra a cercare di ricaricare le batterie, ma rischiamo di ridurre questa capacità in modo rilevante. La ricerca ha coinvolto oltre 60 paesi, i dati sono stati raccolti grazie a speciali braccialetti che registravano le ore di sonno reale. Ogni volta che le temperature aumentavano, il sonno diminuiva, con una media di quasi 15 minuti a testa. La soglia dei 30° Celsius, è quella che ha fatto scattare automaticamente questa difficoltà di dormire.

Non dormiamo abbastanza
La situazione diventa critica per tutti coloro che già non dormono abbastanza, per scelta, necessità o problemi. Dormire non a sufficienza, può danneggiare la nostra salute fisica e mentale. Anche il benessere generale viene eroso per questa impossibilità di riposare a lungo e correttamente. I più colpiti rischiano di essere i più deboli economicamente, le donne e gli anziani. Quest’ultimi perdono progressivamente l’abilità di adattarsi ai cambiamenti termici. Dormono più spesso rispetto alla popolazione attiva, ma sono sonni brevi e spesso interrotti. I pisolini non ricaricano di energia quanto una notte tra le braccia di Morfeo.
Differenze anche nelle aree
Ci saranno differenze nel modo di riposare, legate alle zone in cui viviamo. Le differenze tra le aree diventeranno ancora più evidenti, anche in questo caso. La perdita di sonno legata alla temperatura potrebbe diventare causa di altre migrazioni. Il luogo comune che ci si adatta ad ogni condizione, non vale per il sonno, l’adattabilità al cambiamento di temperature contraddice il detto popolare. La difficoltà d’adattamento si avverte proprio nel momento di riposare. Se aggiungiamo lo stress legato ad eventi esterni come guerre, mancanza di cibo e lavoro, otteniamo un quadro poco positivo. Costretti a perdere il sonno?

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