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Cosa resta dopo le Olimpiadi?

Cosa resta dopo le Olimpiadi
Resti dello Stadio delle Olimpiadi di Berlino

Strutture costosissime, create per gli eventi vengono spesso abbandonate.

Sono tantissimi gli obbrobri architettonici che non hanno una seconda vita dopo le Olimpiadi. Costano una fortuna, vengono utilizzate per un paio di mesi, poi restano a marcire e ad inquinare, senza poter essere utilizzate. A Tokyo la spesa prevista è di 35 miliardi di euro, senza aver alcun ritorno economico dal turismo. Vengono investiti molti miliardi per edificare strutture che devono essere funzionali, contenere migliaia di spettatori, atleti e giornalisti, ma con un futuro incerto. Quando le luci si spengono, le medaglie sono state assegnate ed ogni parola è stata detta, arriva la morte per questi impianti. Cosa resta dopo le Olimpiadi?

Anche l’Italia ha i suoi mostri sacri

Le olimpiadi invernali di Cortina e Torino hanno lasciato segni in questo senso. Il trampolino per il salto con gli sci di Cortina è una vera e propria cattedrale nel deserto. L’area d’arrivo dove gli atleti frenano, ora ospita un campo da calcio. A Torino il coloratissimo villaggio olimpico è rimasto quasi completamente invenduto ed è diventato un villaggio profughi. Altri impianti realizzati per i giochi estivi di Roma, in alcuni casi veri gioielli architettonici, restano a sgretolarsi senza che vegano restaurati o fatte manutenzioni. Sono solo le erbacce, i topi e gli uccelli a godere di tanto spazio.

Qualche eccezione

Qualche paese un poco più avveduto s’è premunito di garantire un futuro ai propri impianti. Le olimpiadi sono sempre più diffuse ed estese sul territorio, per evitare inutili concentrazioni di cemento. Realizzate in diverse località per avere accesso a strutture che non vengono costruite appositamente e che vivranno una seconda vita. In alcuni casi le variazioni di utilizzo sono sorprendenti. Quello che fu a Los Angeles il palazzo che ospitava la boxe, la lotta e il wrestling, ora è diventato una chiesa coreana. Per alcuni anni dopo i giochi, ha ospitato match, tanto da diventare un punto di riferimento anche per Hollywood. Diversi ciak dell’epopea Rocky sono stati filmati proprio lì. Ma dopo sangue sudore e lacrime è arrivato il momento degli inni e delle preghiere.

Cosa resta dopo le Olimpiadi
palazzetto della Boxe a Los Angeles ora una chiesa coreana

Pechino ha speso molto

Per le Olimpiadi di Pechino la Cina ha speso moltissimo, ma ha saputo riutilizzare molte delle sue strutture. Quella più fortunata, oltre allo stadio “nido d’uccello” è stata la struttura dedicata al nuoto. Denominata “water cube” per la sua struttura ad angolo vivo, ha mantenuto il suo ruolo. È diventato un enorme parco acquatico, uno dei più grandi di tutta l’Asia. Ospita un fiume lento, una vasca con le onde, 13 acquascivoli per molte altre attività, un centro benessere, negozi e ristoranti. Un vero mall a tema acquatico.

Un palazzetto carcere

A Lake Placid l’unico modo per avere accesso ai finanziamenti statali, era garantire che le strutture sarebbero state trasformate e rese economicamente vantaggiose. Hanno creato un palazzetto che potesse avere un’altra vita, ma da attrezzatura dedicata al tempo libero, allo sport sono passati alla reclusione. Infatti è stato trasformato in un carcere, un cambio d’uso veramente inusuale ed inatteso. Le carceri negli Stati Uniti sono private e garantiscono introiti attraverso le attività e la forza lavoro che possono offrire. Il carcere è ancora in attività ed ospita circa mille detenuti.

Cosa resta dopo le Olimpiadi
Centro acquatico Pechino water Cube

I più disastrosi

Gli impianti più disastrosi dal punto di vista economico sono probabilmente quelli di Berlino e Sarajevo. A Berlino tutto è stato lasciato andare, è diventato un luogo ideale per i fotografi che amano la consunzione post-industriale. I vecchi palazzetti, stadi e piscine, corrosi dalla ruggine, dal maltempo e dalle erbacce sono lo sfondo perfetto per chi vuole discorrere di degrado del paesaggio. Anche i giochi invernali di Sarajevo han lasciato pessimi strascichi architettonici, al degrado si sono aggiunti anche anni di guerra. Le variazioni d’uso in questo caso, sono state postazioni di cecchini o ancor peggio luoghi per esecuzioni capitali.

Tokyo

Gli attuali giochi, non erano benvoluti dai giapponesi, ma l’impegno era stato preso e si è mantenuta la promessa. Mancheranno gli introiti del pubblico e di alcuni sponsor, perciò è sicuro che saranno una rimessa dal punto di vista economico. Già nel 1940 le Olimpiadi erano state assegnate a Tokyo, ma a causa della guerra con la Cina vennero rinviate a data da destinarsi. Vennero successivamente assegnate ad Helsinki. Nel palazzo del tennis della capitale finlandese ora è ospitato il Museo artistico della città. È un centro culturale animato con negozi, un cinema, ristoranti e ritrovi.  Cosa resta dopo le Olimpiadi?

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Torino Villaggio olimpico

Credits: PxHere, Common, Wikipedia

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Cosa resta dopo le Olimpiadi spesso degli impianti che restano inutilizzati e destinati ad un rapido declino e degrado
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