Con il gran caldo di questi giorni non si fa che parlare di stare all’ombra e bere. Ma cosa preferiscono sorseggiare gli italiani
L’offerta per dissetarci è notevole e sicuramente la Birra sta ottenendo ottimi risultati. Le birre chiare e a bassa gradazione sono le più gradite, per le pause pranzo in bar e pizzerie, per il consumo a domicilio. Ma anche le birre a maggiore gradazione e con sapori più decisi sono ricercatissime per le serate estive in birrerie, pub e ristoranti. Gli abbinamenti con birra offerti sempre più spesso dai ristoratori, incontrano il favore del pubblico. Il lavoro certosino dei microbirrifici per ottenere prodotti di alta qualità e dai gusti riconoscibili sta avendo riscontro. Il loro successo è indubbio. Cosa bere in estate
Bicchiere o boccale
La parte principale la svolgono le birre servite in bicchiere, il vetro è ancora l’elemento principe, specie in pubblico, ma anche le lattine hanno un notevole mercato. Soprattutto negli acquisti al supermercato, le lattine sono amate per la maggiore trasportabilità. Il vetro riserva sempre un minimo di timore che possa venire rotto nel trasferimento dallo scaffale al frigorifero di casa. Inoltre la compattezza delle lattine permette di stivare più birra nel frigorifero. C’è anche un effetto riciclo, che sembra più puntuale per l’alluminio, anche se entrambi i contenitori sono completamente riciclabili.
Birre con una motivazione o una storia da narrare
Innovativo il fatto che le birre che hanno storie da raccontare siano tra le meglio promosse. Birre che hanno una chiara provenienza geografica (Ichnusa, Messina, ecc.) che le rende attraenti proprio per l’origine. Oppure birre che utilizzano ingredienti particolari, o metodi inusuali di produzione, narrati con abilità, accendono l’interesse. In questo i microbirrifici hanno saputo dare un esempio che anche i grandi brand hanno colto. Infine da segnalare la piccola scalata delle birre analcoliche o alcol free. Qui a fare da sponda c’è l’interesse per bere responsabile e per non rischiare il ritiro della patente.
Vino sempre gradito
Curiosamente i produttori di vino dovrebbero ringraziare la pandemia. I forzati isolamenti e la necessità di scegliere bene cosa bere, hanno portato molti consumatori ad evolvere la loro conoscenza. Sono diventati più esperti, si sono informati ed hanno osato andare alla ricerca di bottiglie più raffinate. La possibilità di tornare in presenza nei locali e nei ristoranti ha invogliato a chiedere quell’etichetta su cui si era sempre sorvolato. Lo sfoggio delle nuove conoscenze ha fatto aumentare le richieste di buoni vini. Ne hanno tratto gratificazione grandi marchi ma soprattutto i piccoli brand. Le piccole cantine grazie ad un intelligente uso dei social sono riuscita a farsi conoscere. Hanno ingrandito il loro mercato e sono diventati nuovi punti di riferimento.
Più accorti negli abbinamenti
Gli italiani hanno appreso molto negli scorsi due anni, si sentono più conoscitori e non esitano ad abbinare in modo perfetto piatti e vini. Integrano i loro pranzi con vini che partecipano alla complessità del lavoro dello chef. Uno step importante che scavalca la curiosità di gustare novità, per diventare un elemento culturale. Sanno riconoscere vitigni, bouquet, terroir e vogliono condividere queste esperienze con amici e famiglie. Un elemento di forte spinta per tutto il mercato enologico che aveva sofferto per le restrizioni.
Vini di qualità o beverini
Sono i vini di qualità ad aver fatto un buon balzo nelle scelte dei consumatori. La vinificazione, i processi d’invecchiamento, la barrique, vengono tenuti in maggior conto alla ricerca delle sfumature inattese. L’estate però è anche il tempo dei vini beverini, vini serviti freschi o in ghiaccio per svolgere la doppia azione di rendere gustosa la bevuta e rinfrescare. Sono ovviamente i bianchi e i rosati a far la parte del leone, tra quelli proposti in fresco. Con un picco dedicato alle bollicine, sempre ambitissime, spesso utilizzate anche come apertura di una cena o un pranzo. Il rito dell’aperitivo consumato con gli amici al tavolo di un bar è quasi sempre dominato dalla presenza di flutes con le bolle e salatini.
Alcolici in purezza e cocktail
È la stagione dei cocktail bar, delle serate all’aperto, dove gli spiriti viaggiano veloci come ciò che abbiamo nei bicchieri. Si moltiplicano le installazioni estemporanee, in spiaggia o nelle aree verdi, per soddisfare la voglia di stare all’aperto fino all’alba. Molte le varianti distribuite e come sempre ci sarà qualche cocktail di stagione, che sboccerà un poco ovunque. Le mode nel mondo degli alcolici sono sempre assai veloci, sta ai barman intercettarle e adeguarsi.
Aperitivo o digestivo
Una tendenza particolare è quella degli alcolici offerti a inizio o fine pasto, sono sempre più spesso indicati nei menù dei ristoranti. Dopo anni di vodka servita in tutte le forme è il momento del gin, i cocktail a base di distillati di ginepro sono i più amati. Una serie di nuove interpretazioni del gin ha aumentato l’offerta e la creatività dei barman. A stretto giro il rum con la sua pletora di cocktail saporiti e codificati, mantiene le posizioni di rincalzo. La novità più vistosa sono i liquori che hanno, come già accade per le birre, una propria storia. La zonizzazione o la produzione con ingredienti particolari li fa preferire a brand notissimi. Accade anche con gli amari serviti in ghiaccio, un vero must da alcune stagioni. Cosa bere in estate
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