C’è un gran desiderio di cibo che ci conforti e stimoli buoni pensieri
È la positività l’elemento più ricercato dagli italiani. Il biennio dominato dalla pandemia ci ha resi desiderosi di cose buone, belle e gradevoli. Il cibo è sicuramente uno dei caposaldi del piacere personale. Gli italiani vanno alla ricerca di arricchimento, di momenti positivi, meglio se condivisibili. La gioia di cucinare per sé o per gli altri, ha portato alla memoria le ricette dell’infanzia, quelle delle domeniche spensierate a casa dei nonni. Comfort food sempre più desiderato Leggi tutto: Comfort food sempre più desiderato
Un ritorno alla tradizione
La riscoperta del benessere che regalano i piatti conosciuti, in grado di ripristinare il buonumore, ha dato impulso ai “comfort food”. I primi piatti dominano le classifiche di gradimento, con la carbonara che tiene a distanza lasagne, rigatoni, cannelloni. La pasta è l’alimento principe, ma è scorretto declinare una vera hit parade che comprenda tutti gli abitanti dello stivale. Troppe le ricette locali e le varianti per poter parlare di una classifica reale. L’Italia è geograficamente molto divisa, anche se la passione per il cibo la unisce sotto un unico ombrello.
Cucinare a volontà
Il periodo che ci ha obbligati all’isolamento, ha fatto riscoprire il desiderio di cucinare. In molti hanno alzato il loro livello, consultando manuali, tutorial o trasmissioni televisive. Cucinare è diventato da hobby saltuario una vera passione. Chi ne ha avuto la possibilità ha attivato videochiamate con nonne, zie e amici per imparare passo passo, come cucinare quei preziosi manicaretti. O per imparare a cucinarne altri, comprese le ricette etniche che hanno suscitato un certo interesse. Anche le vendite i libri di ricette sono aumentate.
Un aiuto all’economia nazionale
Questo bisogno di comfort food ha preso piede anche in molti altri paesi, e questo ha coinciso con un incremento di acquisti di prodotti italiani. La nostra cucina è rinomata ed invidiata, perciò non stupisce che chi ha potuto cimentarsi, lo ha fatto volentieri con i nostri piatti più celebri. Ha contribuito a questo successo la grande produzione di ingredienti biologici, ritenuto sicuri e ricchi di sapore. L’attenzione verso un’alimentazione più sana e corretta, ha fatto ricercare ingredienti meno raffinati e lavorati. Anche in questo caso la ricerca d’ingredienti tradizionali ha confermato il bisogno di “sapori di una volta”
Acquisti on line
Gli acquisti on line sono aumentati considerevolmente, ma appena le pastoie del covid sono state allentate, gli italiani hanno ripreso a fare shopping dal vivo. Per rintracciare anche quegli ingredienti originali che la grande distribuzione, ignora o cura meno. In aumento anche gli acquisti nei mercati contadini o in fattoria. Questa voglia di cucinare e godere di vecchi sapori ha creato una rete di scambi di visite, sia tra familiari che tra amici. Esibire un piatto semplice ma poco diffuso dalla ristorazione, come pasta e fagioli, è diventato un simbolo di vicinanza e condivisione.
La tavola è uno scoglio
La tavola per i nostri connazionali è l’eterno scoglio a cui aggrapparsi nei momenti turbolenti o difficili. Il desiderio di rivedersi, riabbracciarsi o solo di fare un brindisi, ha stimolato la convivialità su cui si basa la nostra cultura. La cucina diventa così la valvola di sfogo, per mettersi alle spalle le preoccupazioni sanitarie, economiche e sociali. Le tavolate diventano il momento positivo e fondante su cui basare le proprie relazioni familiari e sociali. Comfort food sempre più desiderato
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