L’Amazzonia e la Siberia bruciano, i livelli di CO2 nell’atmosfera raggiungono livelli record. Stiamo mettendo a rischio un milione di specie animali e vegetali, e il cambiamento climatico rischia di lasciarci tutti senza cibo. L’acqua sta diventando un bene che scatenerà conflitti com’é possibile salvare questo benedetto mondo?
Come muoversi?
Due temi da affrontare immediatamente: Energia e Cibo. Un sistema energetico sostenibile è la chiave di volta per ridurre l’impronta carbonica. Si sono fatti enormi progressi ma non bastano, la Cina da sola sta producendo più energie rinnovabili di quasi tutto il resto del pianeta. Hanno bisogno di energia per mantenere i loro livelli produttivi ma hanno capito che con le energie da fossili non avrebbero mai soddisfatto la richiesta. Dal 2008 al 2018, l’energia eolica è cresciuta 22 volte e quella solare 700 volte. Quel tipo d’impegno dovrebbe essere seguito su tutto il pianeta. Come salvare il mondo in due mosse
Emissioni di gas serra è la causa d’inquinamento
I combustibili fossili ma tutto il sistema energetico attuale sono tra le cause dell’inquinamento atmosferico e dell’incremento delle temperature. Occorre fare in modo che l’elettricità e le altre energie rinnovabili divengano l’unica fonte di approvvigionamento. Ovviamente a questo si oppongono molte forze ed aziende che con le loro lobby cercano di impedire cambiamenti drastici. La battaglia sui prezzi dell’energia fa anch’essa parte delle manovre sotterranee tra chi si oppone a far diventare il sistema energetico delle rinnovabili determinante.
Alcuni buoni esempi
Alcune nazioni hanno iniziato un percorso importante per rinnovare completamente la distribuzione energetica. La Norvegia pur essendo ricca di petrolio ha incrementato le vendite di auto elettriche. Nel primo semestre oltre il 60% delle vetture era elettrico. Olanda, Danimarca, Germania hanno investito molto sull’uso delle biciclette, favorendo una rete urbana apposita. I servizi forniti dalle compagnie di noleggio di e-scooter stanno favorendo i trasporti non inquinanti. Le stesse reti urbane di trasporto avvengono sempre più a bordo di mezzi che usano energie sostenibili e rinnovabili.
Dove intervenire per un’energia rinnovabile migliore
Renderla accessibile anche per quanto riguarda il prezzo. Incrementare l’efficienza dei mezzi e delle reti, rendere autonomi i mezzi su più lunghe distanze. Disincentivare l’uso dei mezzi di trazione a combustibili fossili, invitare a rinnovare il parco mezzi con incentivi per chi passa all’elettrico. Rendere conveniente anche per le industrie, leggere o pesanti il passaggio ad un sistema che consente di usare energie rinnovabili.
Prendere in ostaggio la politica
Le barriere imposte ai politici per mantenere tutto allo stato attuale sono fortissime. Per questo l’intervento capillare di sensibilizzazione verso un uso sostenibile del patrimonio mondiale è l’elemento indispensabile. Far eleggere solo candidati che abbiano un’ottica green ed un’etica di lavoro encomiabile. La corruzione è dietro l’angolo. Incentivi per guidare la trasformazione verso l’elettricità e le energie rinnovabili sono una scelta politica di svolta. I cambiamenti sono possibili, possediamo già la tecnologia necessaria, basterà applicarla. Se la domanda che viene dal basso si farà forte a sufficienza anche le resistenze politiche crolleranno.
Cambiare il sistema alimentare
Metà del terreno coltivabile è già ampiamente sfruttato e l’agricoltura è la causa di un quarto delle emissioni di anidride carbonica. I recenti scandali degli incendi siberiani e della foresta pluviale amazzonica sono un tragico esempio di un uso disordinato delle risorse. Per sete di facili guadagni si brucia, spiana, abbatte, trafora e mina territori che dovrebbero essere consacrati a produrre ossigeno ed incamerare CO2. Sfruttiamo in modo inadeguato le risorse idriche consumandone almeno il doppio di quanto necessario.
Ridurre lo spreco alimentare
Aumenteremo rapidamente di altri 2 miliardi di unità, il pianeta avrà bisogno di molte più risorse alimentari. Eppure basterebbe una programmazione corretta dell’attuale produzione per soddisfare il bisogno di quasi tutti. Almeno il 30% del cibo prodotto viene sprecato per incapacità organizzativa, cattiva catena di trasporti o refrigerazione. Per i vegetali e la frutta si tocca addirittura il 40%. Se vorremo nutrire il mondo in modo sostenibile molte cose dovranno essere ripensate.
Si parte dalla carne
Nessun obbligo a trasformarsi in vegetariani o vegani, solo una sensata riduzione dei consumi di carne. Ne mangiamo troppa e mettiamo a rischio la nostra salute con questo eccesso. L’allevamento di animali ha un pessimo apporto di inquinanti ed incremento di gas serra. Ridurre i consumi è necessario anche tenendo conto dei paesi che sono in espansione economica e chiederanno di modificare il menu aggiungendo molte proteine animali. Tra le operazioni per ridurre i consumi di carne ci potrebbero essere tasse sul consumo, riduzione degli incentivi ai produttori e minore offerta. Le istituzioni pubbliche ma anche le aziende private potrebbero offrire meno piatti a base di carne nelle loro mense, anche scolastiche.
Un’agricoltura più attenta
Le rese per ettaro attuali non sono di buon livello, si dovrebbero introdurre incentivi tecnici per aiutare gli agricoltori a produrre meglio. Nuovi impianti irrigui, minor impiego di fertilizzanti chimici, un ritorno ad una agricoltura che tenga maggior conto di tempi e ritmi naturali. Un uso corretto del terreno scoraggerebbe gli agricoltori ad abbattere foreste. Anche in agricoltura l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili sarebbe molto utile per ridurre l’uso di combustibili fossili e relativi scarichi che ritroveremmo sulle nostre tavole. Un sistema alimentare stabile consentirebbe di garantire un futuro anche a chi ci seguirà. Come salvare il mondo in due mosse.

