Conosciuti come macina-cosmetici, alcuni artefatti erano utilizzati per frantumare i minerali per il trucco.
Tre piccoli gioielli in lega di rame sono stati portati alla luce agli inizi del XX secolo, nell’area di Wroxeter, in Inghilterra. Erano reperti di epoca romana. Ognuno di loro presentava dei fori passanti e potevano essere dei pendenti o dei ninnoli da infilare in una collana. Ritenuti come reperti non rilevanti vennero dimenticati. La teoria però sembra essere stata rivoluzionata da approfondimenti. I gioielli erano stati accantonati e nessuno li aveva presi in considerazione per molti anni. Gli archeologi ritengono che in realtà fossero strumenti molto più complessi usati per il trucco femminile. Ciondoli romani per il trucco femminile
Macina cosmetici
L’errore è stato scoperto recentemente, grazie a nuove analisi dei pezzi. È risultato che costituivano una sorta di set da viaggio per poter macinare i cosmetici. Costituiscono un sed di mortai e pestelli in cui venivano sbriciolati i minerali per ottenere i colori ed i cosmetici necessari per il trucco di qualche matrona. La forma è tale che a seconda dell’impugnatura potessero servire anche come applicatori dei cosmetici. Erano minuscoli eyeliner da tenere sempre a portata di mano. Il set poteva essere dopo aver svolto il suo compito, “indossato” come una collana.
Una piccola metropoli.
Wroxeter, in epoca romana si chiamava Viriconium. Era una città importante, la quarta per importanza della Gran Bretagna romana. Sono ancora visibili in loco, alcuni reperti che comprendono le terme, il foro e parte del muro della basilica, con piastrelle rosso-arancio ancora visibili nella pietra. I macina-cosmetici fano pensare ad una vivacità commerciale ed a famiglie ricche, in grado di potersi permettere cosmetici preziosi. Anche la raffinatezza degli strumenti fa immaginare una certa agiatezza.
Cosmesi raffinata
L’importazione di cosmetici provenienti dal Mediterraneo o dall’Egitto rende l’idea del tipo di fascino idealizzato. Le matrone romane amavano sottolineare gli occhi con colori scuri, ottenuti dal carbone mescolato con olio, cera o grasso. Le più ricche cercavano di illuminare le ciglia con l’azzurro del preziosissimo lapislazzulo. Amavano gli incarnati pallidi e le gote rosee. Anche se erano a 2000 miglia da Roma amavano mantenere alto il livello del loro trucco. Studiare le evoluzioni della cosmesi in epoca romana, permette anche di mutare la visione sulla retorica esclusivamente maschilista del periodo.
Imperatori, consoli, senatori
La storia è decisamente scritta e virata al maschile. Quando pensiamo al periodo romano, la presenza delle azioni maschili è predominante. Il ruolo di imperatori, consoli, senatori come attori principali è evidentissimo. Le donne hanno solo spazi marginali. Si pensa a Roma ed alle sue guerre, alle sue battaglie ed eserciti. Sono pochissime le donne citate negli Annales e quasi sempre in relazione alla funzione di sposa, madre o sorella di. In realtà anche le donne hanno svolto ruoli importanti ma non sono riportati con la stessa attenzione. Ora questi piccoli oggetti macina-cosmetici spostano l’attenzione dalla politica, alla cura per il corpo e l’estetica. Una visione diversa della storia dei Cesari e dei loro tempi. Ciondoli romani per il trucco femminile.
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