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Cinghiali sempre più presenti

cinghiali sempre più presenti

A Roma stanno diventando comuni come i gabbiani e creano preoccupazione

L’amministrazione dell’Urbe pensa che resti una sola soluzione, cominciare ad abbatterli. Si sono registrati sporadici casi di peste suina africana e questo può risultare molto dannoso per la salute della fauna. Il timore che possa diffondersi anche agli allevamenti è grande, ed occorre correre ai ripari. I cinghiali fanno oramai parte dell’iconografia della capitale, gli avvistamenti sono talmente tanti che non fanno più notizia. Vengono fotografati e registrati in video, che diventano rapidamente virali. Cinghiali sempre più presenti

Roma e dintorni

Nelle aree più esterne di Roma, ma ormai anche in centro non è raro vedere cinghiali, che frugano nei bidoni della spazzatura. Non ci sono moltissime evidenze di pericolo per i cittadini, i suini di solito vagano tranquillamente per le strade coi loro nuclei familiari. Però ci sono stati attacchi agli umani con casi di ferimento. I romani che da millenni convivono con gli eventi più disparati sembrano rassegnati o indifferenti a questa convivenza forzata. Però le limitazioni ai picnic e il consiglio di evitare le uscite serali e notturne cominciano a diventare pesanti. Ma anche se sono in qualche modo simpatici i cinghiali sono pericolosi per la salute pubblica. Questo ha spostato la sfera d’interesse al pollice verso.

Peste suina africana

La presenza in alcuni capi, della peste suina africana aggiunta a qualche attacco ai residenti, ha fatto suonare un campanello d’allarme. La situazione non è più rinviabile, serve una soluzione efficace al loro dilagare. I cinghiali trovano facilmente cibo nell’area urbana, e si presentano sempre più spesso per integrare la loro dieta. Strappano i sacchetti della monnezza o rovistano tra i bidoni della spazzatura. Arrivano anche a rovesciarli per saccheggiarli meglio. Questa estensione del loro habitat preoccupa sempre più la giunta comunale

Cinghiali sempre più presenti

Abbatterli

La soluzione prevista è quella degli abbattimenti selettivi. La peste suina non è contagiosa per gli umani ma può essere trasmessa agli altri animali, selvatici e non. Ovvia la preoccupazione degli allevatori, che sono spaventati dal timore di abbattimenti dei loro maiali. In Cina, che è il massimo produttore di carne suina mondiale, a causa della peste africana, sono stati soppressi e sepolti forse più di un miliardo di capi. Le notizie dalla Cina sono sempre poco chiare, e questo non aiuta a comprendere l’entità dell’evento. Sono troppi e troppo invasivi i cinghiali che vagano liberamente. Solo a Roma sono probabilmente più di 20.000, una vera invasione che ha bisogno di essere moderata.

Come in Australia

Sarebbe bello se la soluzione naturale avvenisse come in Australia. Lì i capi di maiali selvatici e cinghiali sono diventati le prede preferite dei coccodrilli marini. Con la loro predazione dei pelosi suini, hanno risolto due problemi. Evitato l’estinzione dei coccodrilli più antichi al mondo, e regolato la diffusione degli ungulati. Qui non abbiamo coccodrilli che si comportino da nemici naturali. L’emergenza va risolta con le doppiette perché l’introduzione dei lupi, unici veri predatori naturali in Italia, incontra l’ostilità dei residenti.

Riproduzione velocissima

I cinghiali hanno un ciclo riproduttivo veloce, per questo il loro tasso d’aumento è irrefrenabile senza interventi esterni. I cinghiali per il loro modo di cercare cibo aiutandosi col muso, scavano molte buche, dissotterrano le radici e mettono a rischio le colture. Una somma di negatività che li vede condannati come il nemico principale dell’agricoltura e della riforestazione. Urge un piano di contenimento dei suini selvatici. Sappiamo che finirà a fucilate e a molti non piacerà, ma la salute viene prima di tutto. Cinghiali sempre più presenti

Credits: Pixabay

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Cinghiali sempre più presenti nelle aree urbane che mettono a rischio la salute pubblica a causa della peste suina africana
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