Sorprendente ma non troppo l’esito di una indagine scientifica
Il dubbio era presente in molti, ma ora è la statistica a dare peso ad una sensazione diffusa. E’ decisamente il caso di ripensare alla nostra alimentazione, soprattutto quella veloce. I cibi pronti, quelli che vengono denominati processati o ultra processati sono pratici e comodi, ma rischiano di rovinare la salute di noi consumatori. Sono infarti ed ictus ad essere stati presi in esame in relazione ai consumi alimentari e si è così scoperto che i cibi pronti sono così comodi e così pericolosi.
Tutti i cibi con abbondanza di zuccheri e sali
Sotto la lente dei ricercatori sono finiti tutti i cibi con abbondanza di zuccheri e sale. Snack e bibite addizionate di anidride carbonica, ma anche cibi precotti, zuppe di verdure, i cereali per la prima colazione e piatti pronti in genere con additivi e conservanti. I cibi sono stati selezionati a seconda del livello di lavorazione, ed ai processi a cui sono stati sottoposti prima di essere commercializzati. Il sistema più semplice per scoprire quanto sono stati processati è controllare la lista degli ingredienti. Meno ingredienti ci sono e più l’alimento o la bevanda è naturale.
10 anni di ricerche in due paesi
Senza tediarvi troppo con percentuali, la salute di coloro che hanno accettato di sottoporsi al test di ricerca ha registrato variazioni molto importanti con l’aumento di porzioni di cibi pronti. Ovviamente maggiore il numero dei pasti pronti consumati settimanalmente, maggiore l’incidenza di ictus, infarti e complicanze cardiovascolari. Quattro porzioni a settimana di cibi ultra processati innalzano del 62% il rischio di morire, rispetto a chi ne consuma 1 o 2 solamente.
I risultati non si possono dare per scontati
Non si può dare una corrispondenza precisa alla relazione tra prodotti ultra processati e pericolo di morte, ma gli studi (uno francese ed uno spagnolo) fotografano una situazione su cui riflettere. Sarebbe il caso di ripensare ad alcune delle nostre scelte in campo alimentare. Tornare agli ingredienti base, cucinati a dovere, senza ricorrere a preparati, precotti, pre-qualcosa, per terminare con le verdure di quinta gamma. Disertare anche i prodotti troppo elaborati che hanno bisogno di preservanti, come i ristoranti e fast food che utilizzano basi già pronte e non partono da ingredienti semplici.
Rallentamento dei ritmi
La conseguenza è ovvia, passa per un rallentamento dei ritmi e dei tempi con cui ci nutriamo. Una produttività meno compulsiva ma anche una salute molto migliore, influenzerà il nostro modo di vivere. Correre anche in pausa pranzo per ritrovarsi dopo i 40 anni col rischio di un infarto non ha molto senso. E’ una roulette troppo rischiosa a cui partecipare. Meglio riprendere a cucinare, facendo tesoro dei segreti delle nonne, selezionando le materie prime. Cibi pronti così comodi così pericolosi.

