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Che tipo d’oratore sei?

Che oratore sei?

Come cavarsela davanti ad un auditorio

Sulla difficoltà di comunicare in pubblico, hanno fatto la loro fortuna molti corsi di dizione, oratoria, recitazione e presentazione. Ora la rivista Nature ci regala le linee guida per cavarsela ed ottenere l’effetto desiderato.Ovvero avere l’attenzione del pubblico, riuscire a coinvolgerlo senza annoiarlo e soprattutto farsi ricordare.

Conoscere l’audience

Lo step principale è conoscere chi si ha di fronte, non ci si rivolge a 4 persone nello stesso modo con cui ci si rivolge ad uno stadio. Una platea mista di perfetti sconosciuti, prevede un grande impegno. Per amalgamare il nostro messaggio con le esigenze di un pubblico vario, e renderlo utile al nostro scopo. Cercate di capire con chi avete a che fare, evitate di fare una presentazione rivolta più a voi stessi che a chi vi segue. Il vostro discorsetto preparato con tanta cura, potrebbe suonare bene tra le pareti del vostro studio, o davanti allo specchio. Ma suonare “gelido” se non saprete solleticare la vostra audience.

Interessare senza travolgere di dati

Se ci si rivolge ad una classe di studenti o ai colleghi di lavoro, si potranno fare focus più precisi e dettagliati. Facendo sempre grande attenzione a non subissarli di troppi dati, tabelle e rimandi. Siate per quanto possibile leggeri, e distribuite materiali per approfondimenti, solo al termine della vostra esposizione. Trecento slides ammazzerebbero l’entusiasmo di un rinoceronte incavolato, evitate troppa abbondanza. La vostra capacità espositiva passa per poche note intriganti, che sappiano regalare il desiderio di approfondire, ed andare a controllare i dati presentati.

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Preparate un piano di crisi

Fatevi un piano mentale su cosa veramente volete che venga ricordato della vostra presentazione. Cosa resterà il giorno dopo nella memoria dei colleghi, alunni o intervenuti? Evitate di promuovere voi stessi, citando la mole di lavoro che vi ha portato a quel risultato. Esponetelo semplicemente, cercando di immaginare di essere uno dei vostri spettatori senza dare l’impressione di voler passare per eroi dell’impegno. Preparatevi anche un piano di crisi, quali sono le debolezze di quello che esponete, cosa potreste eliminare o alleggerire. Quali potrebbero essere le domande più maligne, preparate una bozza mentale, convincente, per le risposte che darete.

Infine se avete un certo timore a esporre i vostri pensieri in pubblico, utilizzate il più vecchio trucco conosciuto. Se vi cominciano a sudare le mani o vi vengono i brividi alla schiena, immaginateli tutti nudi e senza trucco. Se non funziona nemmeno questo, immaginateli mentre si scaccolano il naso e cercano furtivamente di appiccicare il ricavato sotto alle sedie, il risultato è garantito.

Sulla difficoltà di comunicare in pubblico

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