La mangerete? O avete dubbi sulla sua qualità?
E’ arrivata, dopo anni di ricerche, di annunci, di presentazioni e rimandi adesso è veramente pronta per essere servita in tavola. La carne non carne è disponibile nelle hamburgherie Welldone. Sono 15 punti vendita in Italia ma la catena è in espansione. La curiosità è tanta e il progetto sembra decisamente etico e sostenibile. Resta un dubbio che sapore ha la carne non-carne?
Progetto che parte da lontano
E’ oltre un secolo che si cerca la formula magica per produrre una specie di carne o un prodotto simile che possa sostituirla. Ci aveva provato Kellogg (quello dei fiocchi d’avena) alla fine dell’800. Il suo era un approccio vegetariano improntato alle teorie salutiste della chiesa a cui apparteneva. Gli avventisti del settimo giorno. Era un impasto a base di fagioli e burro di arachidi più qualche altro vegetale. Non ne riprendeva ne la consistenza ne il colore e soprattutto il sapore. Il sapore prevalente era ovviamente il burro di arachidi, un ingrediente che in Europa è completamente ignorato e non amato.
100% vegetale e sostenibile
La non-carne è costituita di ingredienti al 100% vegetali, è sostenibile, e rispetto alla carne tradizionale, vanta numeri da paura. Il fabbisogno di terreno coltivabile per ottenere lo stesso quantitativo di non-carne rispetto a un allevamento, è inferiore del 95%. L’acqua necessaria per produrla è solo un quarto rispetto alla carne rossa. Anche le emissioni di gas serra sono ridotte dell’87%. Un impatto ambientale veramente sostenibile. E’ priva di OGM, di glutine, ormoni e colesterolo, quindi molto salutare.
L’apporto proteico da dove arriva
Sono i piselli la prima fonte di proteine presenti nell’hamburger. In particolare da proteine della famiglia delle mioglobine, che assomigliano a quelle della carne. Poi ci sono amidi modificati, olio di cocco che danno la sensazione grassa sulla lingua e lieviti per dare sapore. Infine c’è la barbabietola che regala colore e sugosità, col suo glucosio quando cuoce forma una crosticina esterna scura. Va bene, ma che sapore ha la carne non-carne?
Il riscaldamento globale
Uno dei problemi che affliggono il pianeta è quello del riscaldamento globale. Produrre carne rossa è forse un lusso che non possiamo più permetterci per la grande produzione di gas serra. Gli animali hanno bisogno di vegetali per i quali viene impiegata una grande quantità di acqua. Gli allevamenti intensivi hanno un impronta carbonica maggiore di quella delle autovetture ad olio combustibile. Riuscire a ridurre il quantitativo di carni rosse sulle nostre tavole potrebbe contribuire alla salvezza del pianeta oltre che per la nostra salute fisica. La carne rossa è consigliata solo per un consumo massimo di due volte a settimana secondo la piramide nutrizionale della dieta mediterranea.
Nata per tutti, non solo per i vegetariani
La non-carne non è nata solo per i vegetariani o per i vegani. E’ per tutti, anche perché meno di un decimo della popolazione mondiale rinuncerebbe alla carne. Non ce n’è abbastanza per tutti e la soluzione di dare proteine anche se con una carne posticcia potrebbe essere la soluzione giusta. Dare loro la possibilità di consumare la non carne permetterebbe di ridurre i consumi di carni rosse, senza dare la sensazione di privazione. Non è necessario sentirsi speciali o avere un regime alimentare particolare per gustarla.
Che ci crediate o no, la non-carne sa di carne
Che ci crediate o no, la non-carne ha proprio il sapore della carne vera. Utilizzata negli hamburger potrebbe saziare molti consumatori che vogliono mangiare qualcosa con quel sapore, senza dover sacrificare la sostenibilità del pianeta e rinunciare a uno dei simboli culturali del fast food americano evitando finalmente la nomea del cibo spazzatura. Siamo anche certi che gli chef stellati più attenti al tema vegetariano e vegano ci aiuteranno a utilizzare la carne non-carne in modo innovativo, gustoso e saporito. Siamo curiosi di provarla, e voi?

