Biodegradabile non nociva e da piante che non hanno bisogno di alcuna cura
La plastica e il suo smaltimento è una delle ossessioni di questi tempi. Utilissima ma dannosissima, l’eccesso di produzione l’ha fatta rientrare nella catena alimentare, con la dispersione in mari e oceani. Ne assorbiamo micro-parti con l’ingestione del pesce ma anche da altri alimenti. Sarà che a Guadalajara in Messico di cactus ne hanno tanti che hanno pensato di utilizzarli in altro modo. Un’alternativa alle plastiche di origine biologica che ha pero dei connotati molto interessanti. Che plastica del cactus.
Piante rustiche senza cure
I cacti sono piante rustiche che crescono da sole in aree non riservate alle produzioni destinate all’alimentazione umana o animale. Non hanno bisogno di cure, vegetano bene senza bisogno di fertilizzanti o di essere annaffiati. Al contrario altri prodotti come il granturco che vengono usati per produrre bio-plastiche, occupano terreni che potrebbero avere altri usi. Hanno bisogno di fertilizzanti, cure e irrigazioni. I monouso come coppette, piatti, bicchieri, posate che sono di solito ottenuti dal mais diventano coi cactus molto più eco-sostenibili e non hanno controindicazioni. In Messico stanno studiando come realizzarli.
I cactus vengono frullati
I cactus vengono frullati e dalla polpa si ottiene un gel che mescolato ad altri elementi naturali si trasforma in plastica biodegradabile. Contengono molto zucchero e gomma i cactus e questo li rende trasformabili rapidamente in biopolimeri. i ricercatori si rendono conto che produrre altra plastica non ridurrà il totale di quella che finirà negli oceani, ma questa è completamente bio-degradabile. In un compostatore potrebbe svanire in pochi mesi. Proprio questa sua non pericolosità la rende però utilizzabile dove non è necessaria una durabilità molto prolungata.
Perfetta per i monouso
Ha la giusta consistenza per i prodotti monouso e siamo certi che può dissolversi completamente in poco tempo dopo l’uso. Il materiale prodotto è atossico se ingerito ed è a impatto zero rispetto alle emissioni di carbonio. Non occupa terreni destinati ad usi più nobili ed è disponibile in grandi quantità. Può essere coltivato in aree rocciose o scoscese dove nessun’altra coltivazione avrebbe successo. Che plastica del cactus.

