Creato un polimero che riesce a seguire le sorgenti luminose e più ottenere il massimo dalla luce solare presente
La diffusione dei pannelli a celle solari è aumentata moltissimo negli anno recenti. Questo ha fatto crollare il prezzo unitario delle celle, ma non ha mai risolto il problema della loro staticità. Sono immobili ma la rotazione terrestre fa cambiare l’angolo con cui i raggi le colpiscono. Ora un nuovo polimero potrebbe cambiare la situazione. Celle solari che si muovono come i girasoli
S’ispira ai girasoli
Si chiama SunBots, ed è costituto da steli del diametro di circa un millimetro e contiene questo polimero che raccoglie l’energia del sole trasformandola in calore. Alla sommità di ogni stelo c’è una sorta di piccolo fiore che raccoglie l’energia. Lo stelo ogni volta che viene colpito da un raggio si muove è cerca di andare verso la sorgente luminosa, in questo modo incamera tutta l’energia possibile proprio come fa la corolla del girasole.

Testati in acqua
Gli steli sono stati immersi in una vasca d’acqua lasciando spuntare fuori solo i capolini. La temperatura raggiunta dall’acqua nella vasca è stata paragonata a quella di altri sistemi di pannelli solari. Il vapore formato dalla vasca che si scaldava per la raccolta dei raggi solari è stata quantificata in un 400% di vapore in più, rispetto agli altri sistemi con pannelli tradizionali. I pannelli solari tradizionali non potevano seguire i raggi solari.
Una raccolta molto più incisiva
Gli steli SunBots possono faure aumentare moltissimo il tasso con cui i pannelli catturano l’energia solare. Attualmente i pannelli solari riescono a immagazzinare circa il 24% della luce disponibile. Se accoppiati coi SunBots potrebbero raggiungere il 90%. I materiali usati all’inizio erano nanoparticelle d’oro accoppiate con idrogel. Col tempo sono stati trovati altri materiali più economici tra cui nanoparticelle di nerofumo e polimeri liquidi cristallini, per una produzione di massa a costi contenuti.

Molte altre applicazioni e innovazioni
L’utilizzo più scontato è quello delle celle solari, ma sono tantissime le applicazioni in cui potrebbe rivelarsi utile. Sia in campo edile, nella robotica, in ambito spaziale, dispositivi ottici, nell’uso di telescopi, radar e idrofoni. Esistono anche altri studi per migliorare le celle solari. Il MIT sta studiando celle fotovoltaiche organiche che permettono ai fotoni di luce solare di “utilizzare” due elettroni invece di uno solo.
Celle solari cristalline
Anche le celle solari fatte di perovskite, e materiali con una struttura cristallina unica sono molto più efficienti delle celle solari di silicio attuali. Inoltre sono allo studio una serie di rivestimenti che migliorano l’efficienza delle celle solari, I prossimi pannelli solari saranno più sottili e flessibili, il futuro dell’energia solare sembra essere tracciato. L’energia del futuro sarà solare. Celle solari che si muovono come i girasoli


