Abitare, Enogastronomia, Marketing

Sorpresa vegana cambia il trend 

Vegetariani e vegani non sono più così influenti

Per la prima volta dopo molti anni Vegani e Vegetariani fanno segnare un arresto nelle intenzioni di vendita. Anzi, sono in regresso rispetto allo scorso anno. Solo il 4,2 del campione degli intervistati dichiara di aver fatto la scelta V, ma erano 5,4 solo un anno fa. Un calo consistente. Sorpresa vegana cambia il trend

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La forbice si amplia

La forbice tra le due culture alimentari si fa più ampia con molti ripensamenti. A parte pochi integralisti vegani, tra i vegetariani si segnalano molti ripensamenti. La gratificazione dei cibi di origine animale è troppo consistente e la voglia di concedersi qualche scappatella è sempre più costante. A ripensare alla loro dieta sono soprattutto i maschi, mentre le donne resistono nelle loro convinzioni. 

Carni sintetiche meno invise

Tra le altre notizie rilevata la contrarietà dei consumatori italiani a consumare le carni sintetiche anche se non esiste più l’ostracismo completo di pochi mesi fa. Parlare delle nuove possibilità, sta creando una corrente di pensiero innovativa. Anche i prodotti a base di farine d’insetti non sono graditi ai più, ma va segnalato che le giovani generazioni hanno un approccio meno respingente. Un quarto di loro li consumerebbe.

Calano anche i googlatori di prodotti

Il calo d’interesse nei confronti dei cibi vegani e vegetariani è confermato anche dalla riduzione delle ricerche su tali prodotti e dalle ordinazioni in rete. Anche i ristoranti solamente vegetariani stanno modificando i loro menù, integrando con piatti “tradizionali”. Sono pochi i locali che riescono a mantenere una clientela rilevante con solo piaggi veg.

sorpresa vegana cambia il trend

Finita la frattura o bianco o nero

Forse è terminato il periodo di frattura tra i due mondi. Essere vegetariano è una scelta che può anche non essere esclusiva e non per tutto l’anno. Vengono consumati più vegetali, ma non esclusivamente nella forma all veg, Sono scelte salutiste e di impegno verso un mondo più sostenibile. Ormai tutti i ristoranti inseriscono una proposta vegana, forse è giunto il tempo che anche i vegani seguano l’esempio, aggiungendo una o più portate tradizionali.

Comprendere le reciproche posizioni

Non è più tempo di litigi ma di comprensioni. La curiosità di provare alimenti alternativi legati all’orto e al foraging portano a sperimentare alternative che sono basate su culture alimentari del passato. Una riscoperta di valori legati alla conoscenza dei territori e della coltivazione in loco. Dal km zero, siamo passati agevolmente al metro zero, con coltivazioni direttamente messe in opera dai ristoratori. 

Milano fa ancora scuola

Milano è una città dove il pensiero e la cultura Vegano/vegetariana è maggiormente rilevante. La città è sempre pronta a sperimentare e fare sua ogni esperienza alimentare, che sia reale o modaiola. Qui l’interesse per il sushi e sashimi, per il poke e altre realtà alimentari esterofile o esotiche s’è sviluppato con anticipo rispetto alle altre aree italiane. L’adesione al ven e al vegetarian scema com l’aumentare dell’età, sono soprattutto i più giovani ad esserne attratti. Sorpresa vegana cambia il trend

sorpresa vegana cambia il trend

Credits: Pixabay

Enogastronomia, Marketing

SpaghettiEis il gelato che sorprende.

courtesy of Eis Fontanella

Nato in Germania dalla fantasia di un gelatiere di origine italiana è un grande successo

Come quasi tutte le invenzioni o le scoperte in cucina alla base di una nuova ricetta c’è il caso o la ricerca di qualcosa di diverso. Dario Fontanella, l’estroso gelatiere che ha inventato questi Spaghetti di gelato voleva sorprendere i propri figli. Realizzò questo dessert a base di gelato che assomigliava tantissimo a un piatto di spaghetti al sugo. I figli furono sorprese e felici, e questo diede il via a quella che ora è una vera industria. SpaghettiEis il gelato che sorprende

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30 milioni di piatti

Ogni anno vengono consumati oltre 30 milioni di piatti di SpaghettiEis, ma sicuramente sono molti di più perché il gelataio non ha brevettato il marchio. Ognuno è libero di utilizzare il nome e di preparare il gelato nelle varianti preferite. In effetti sono già molte le ricette offerte nelle pasticcerie e gelaterie di tutto il mondo 

Idea italiana

Il gelato è nato da una visita a Cortina d’Ampiezza nel 1969. Il Fontanella aveva ordinato un MontBlanc che era condito da una salsa di marron glacé resa filante dall’uso di una sac-a-poche. Vedendo l’effetto di quella salsa immaginò una versione in cuti tutto il gelato fosse filante. Scoperto come veniva realizzato in quel ristorante, tramite una sorta di pressa-patate in acciaio, cominciò a sperimentare e trovò la soluzione perfetta.

SpaghettiEis il gelato che sorprende.

I bambini piangevano

Nei primi tempi i bambini che ordinavano il dessert e si vedevano arrivare degli spaghetti al sugo, piangevano. Ma in breve tempo hanno imparato a capire che non erano pasta ma gelato ed è stato boom. Ora le gelaterie e le pasticcerie che lo propongono sono migliaia e SpaghettiEis è diventato un simbolo dei dessert tedeschi. Le prime versioni erano molto colorate, e distanti dall’originale,  ma quando ha deciso di farli assomigliare a veri piatti di pasta è arrivato il successo.

Gelato alla vaniglia fragole e cioccolato bianco

Il gelato è costruito d una base di gelato alla vaniglia compresso dalla “schiacciapatate” mantenuta sempre freddissima, con la forma di spaghetti. In cima viene versata una salsa di fragole a simulare il rosso del pomodoro e scaglie di cioccolato bianco grattugiato a simulare il parmigiano. A quella versione ne sono succedute altre come la carbonara o gli spaghetti alla bolognese, con polpettine di caramello e noci.

I tedeschi amano le curiosità

Ai tedeschi questa innovazione di cibi che ne simulano altri piace molto ed ora è solo una questione di fantasia e gusto per trovare nuove ricette. Il gelato realizzato con forme inusuali o codificate esiste, in realtà, da due secoli. Un tempo venivano realizzati stampini con forme di animali o oggetti fino ad arrivare ai gelati con personaggi riconoscibili, per “movimentare” il mercato. Ora la refrigerazione è molto migliorata e le forme possono essere meno codificate e più elaborate. Inoltre gli ingredienti per fare gelati sono aumentati in numero esponenziale e le varianti da poter sfruttare sono cresciute nello stesso modo. SpaghettiEis il gelato che sorprende

SpaghettiEis il gelato che sorprende.

Credits : wikipedia, Pixabay, Eis Fontanella

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Cioccolato e funghi un’esperienza in arrivo

Lascia un poco sbigottiti ma è una tendenza in espansione, potrebbe arrivare tra pochi mesi.

Non è una novità assoluta. In realtà è dare corpo ad una tradizione molto antica proveniente dalle aree andine e centro americane dove si sono sviluppate civiltà millenarie. Luoghi dove il cacao è conosciuto da molti secoli. I funghi vengono studiati con sempre maggiore attenzione alla ricerca delle proprietà che ne hanno fatto la fortuna. Cioccolato e funghi un’esperienza in arrivo

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Barrette toniche o antiage

Sono nate barrette a base di cacao e funghi dalle impreviste qualità nutraceurtiche che stanno conquistando il mercato statunitense. al momento sono in vendita in negozi specializzati, ma presto verranno offerti ovunque. Ciò che no era balzato agli occhi è che l’abbinamento ha reso ancora più funzionali le caratteristiche dei funghi

Pre-colombiani i maggiori conoscitori

La storia pre-colombiana e meso-americana è ricca di esempi di mix dei due ingredienti.  Venivano utilizzati soprattutto per ottenere l’effetto di entrare in un’altra dimensione o in contatti col divino o coi propri defunti. un rito di passaggio che solo gli eletti potevano compiere.

cioccolato e funghi

Sciamani al lavoro

Il lavoro degli sciamani era di collegamento tra i due mondi e queste capacità venivano sollecitate grazie ai funghi, più meno magici. Ma le barrette che sono in produzione ora non servono a visitare altre realtà, sono barrette salutiste che hanno dimostrato di creare benefici alla salute. Il cacao è un vasodilatatore e crea le condizioni per veicolare velocemente le sostanza contenute nei funghi, é il mezzo di trasporto ideale

Una soluzione ecologica e sostenibile?

Chi alleva funghi sa che possono crescere in spazi minimi, indoor, senza quasi consumi di terreni e con pochissima acqua. Una produzione che potrebbe rivelarsi interessante per una riduzione di impatto ambientale e consumi energetici. Sono anche assai veloci nel crescere. Potrebbero divenire utili per coltivazioni poco invasive e di alta resa.

Alcune aziende pronte

Sono già diverse le aziende che stanno mettendo in commercio le loro barrette, sia californiane che messicane ed utilizzano funghi già molto noti come il fungo della criniera di leone un tipo di fungo studiato per problemi neurologici. Altre aziende puntano su proprietà riconosciute e vantate di altri funghi. Stanno creando barrette e base di funghi giapponesi shiitake, ed una varietà avrebbe qualità antiaging. Presto ce ne saranno per ogni gusto ed esigenza, siete pronti a Cacao e Funghi? Cioccolato e funghi un’esperienza in arrivo

cioccolato e funghi
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La guerra delle campane a Pienza

La cittadina toscana è diventata un esempio delle difficoltà da over-turismo.

Sono almeno 5 secoli che le campane della chiesa di Pienza suonano i loro rintocchi ad ogni ora. Ma le lamentele dei turisti hanno fatto “legare” le sonorità che tutti in loco conoscono bene. I turisti soprattutto americani che risiedono nei B&B nel centro della cittadina si lamentavano di non riuscire a dormire. La guerra delle campane a Pienza

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Campane silenziate di notte

Il sindaco del paese ha trovato una soluzione che accontentasse un poco tutti, residenti e turisti, ed ha bloccato i rintocchi dalla mezzanotte alle 7 del mattino. La cosa non è piaciuta ai residenti che sono cresciuti con quei rintocchi ed hanno sempre dormito benissimo. Ma i turisti sono riusciti a scavalcarli ed ad imporre le loro necessità.

Le finestre aperte fanno entrare i rumori

I B&B non sono dotati di aria condizionata ed i turisti per avere aria fresca hanno tenuto le finestre aperte. Questo ha reso i suoni delle campane ancora più presenti. Per i locali i rintocchi erano una compagnia abituale, che scandiva la notte ed ora sono a disagio per questo assoluto silenzio notturno.

Campanili zittiti ma anche galli e asini

Le campane sono diventate un problema in molte altre comunità. Molte amministrazioni comunali e molti parroci hanno dovuto legare” le campane durante la notte. C’è un regolamento che impone il silenziamento notturno per evitare l’inquinamento acustico. Il regolamento ha messo in crisi anche il mondo animale, con galletti costretti a restare al buio perché non cantassero all’alba, ed ha costretto una famiglia a vendere il loro asino perché ragliava ogni mattina.

la guerra delle campane

L’over-turismo è il reale problema

La guerra della campane in realtà è solo una scusa per mettere in luce i problemi che i turisti provocano. Spesso sono arroganti e con pretese senza senso. Vogliono modificare le abitudini millenarie degli italiani per il loro tornaconto, mentre dovrebbe essere il contrario. Sono innamorati dell’italian style e si riempiono la bocca dell’italian way of life ma non cercano di comprendere od adattarsi a quello che il vero modo di vivere locale

Vandalismi e poca saggezza

Recentemente hanno creato problemi con atteggiamenti che potremmo definire poco saggi. Hanno deturpato due volte il Colosseo con graffiti ed hanno tentato di fare surf nel Canal Grande di Venezia. Hanno danneggiato statue nei musei e quasi sempre solo per fare degli stupidi selfie. Hanno distrutto una statua in una villa che avevano affittato per fare un video clip, ed hanno tentato di fuggire senza pagare alcuna penalità. Sembra l’invasione dei Vandali.

Troppi? Regoliamoli o dirottiamoli

Sono tanti, forse troppi, da alcuni anni si sta tentando di organizzare dei numeri chiusi, soprattutto nelle maggiori città d’arte. Per evitare che il sovraffollamento produca difficoltà sempre maggiori, sia ai residenti che ai turisti stessi. Le previsioni per il 2023 parlano di più di 70 milioni di visitatori, concentrati nelle solite aree più celebri. É un business importantissimo, una gioia per la nostra bilancia commerciale, ma anche un problema da gestire. Serve una visione di come rendere possibile convivere coi turisti.

la guerra delle campane

Peggiorati col tempo o solo troppo fitti?

C’è chi dice che sono peggiorati, che sono cafoni e senza il corretto rispetto dovuto a monumenti e città, che hanno millenni di storia. In realtà sono esattamente gli stessi di prima, però sono in numero maggiore e fanno più notizia. La maleducazione è legata forse ad un consumo troppo rapido della bellezza. Troppe cose in così pochi giorni ubriacherebbero chiunque. I viaggi si trasformano così in una toccata e fuga, che assomiglia sempre più ad una visita a Disneyland dove in otto ore devi aver provato ogni emozione, scenario e attività.

Promuovere tutto il paese, non solo le città già note

C’è davvero tanto da vedere, conoscere ed esplorare in Italia, serve una scelta che faccia conoscere il nostro patrimonio diffuso. Non sono solo le magnifiche città d’arte, le Cinque Terre o la penisola Sorrentina, i luoghi degni d’interesse. Riuscire a rendere appetibili altre località è un must, o moriremo soffocati di troppo turismo, e non possiamo permettercelo. La guerra delle campane a Pienza

la guerra delle campane

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Consumi fuori casa in calo

L’estate è la stagione che privilegia le uscite di casa e le vacanze.

La spesa prevista per Agosto è di circa 10 miliardi. Una cifra imponente che però non soddisfa i gestori di ristoranti, pub, pizzerie, birrerie, gelaterie, chiringuiti e tutti i locali dove consumare pasti e bevande. Se in vacanza mangiare fuori è quasi imperativo i dati prendono in considerazione tutto il business legato al turismo, e non sono buone notizie. Consumi fuori casa in calo

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Big spender

Sono i turisti internazionali i big spender, quasi la metà dei fatturati è dovuto ai consumi e alle loro attività. Però mentre il turismo di provenienza estera continua a consumare a pieno regime, quello dei nostri connazionali è in decisa controtendenza. Troppo complicato tenere assieme pernottamenti, gelati, spiagge, ombrelloni e consumazioni. I prezzi aumentati a dismisura hanno obbligato molti italiani a ridurre le uscite.

Mescite ristoratori barettini

Ne hanno fatto le spese i ristoratori e le mescite. Aperitivi, happy hour e cocktail bar sono quelli che hanno accusato la maggiore flessione. I numeri sono inclementi, nei due mesi precedenti, complice anche una situazione meteorologica discontinua, hanno fatto segnare la riduzione di un terzo degli introiti. La speranza è che Agosto riporti le cose nel suo alveo naturale, ma i segnali non sono incoraggianti.

consumi fuori casa in calo

Le presenza nordamericane non compensano

Mancano ancora presenze per poter sperare di tornare alle cifre pre-covid. Gli arrivi dei nordamericani, big spender, compensa l’assenza dei turisti della media e alta borghesia russa, anch’essi big spender, ma non fanno aumentare i numeri delle presenze. Sta scemando anche l’interesse da parte dei turisti asiatici, e questo non aiuta i fatturati.

Aumenti e concorrenza

I turisti italiani sono alle prese con aumenti tali che stanno riducendo il loro piano spesa. Alcune scelte di puntare su un turismo d’elite può rivelarsi vincente in alcuni casi, ma non ovunque. La Puglia cerca di trasformarsi nella nuova Versilia senza tener conto dell’offerta dei dirimpettai. In Albania con lo stesso budget si possono passare un paio di mesi in vacanza, con pieno comfort. Forse una scelta meno categorica sarebbe più saggia.

Cortesia e affabilità

Non aiutano a smorzare i timori dei gestori notizie come quelle dell’aumento in scontrino di 2 euro per un piattino condiviso. Una certa elasticità per far sentire a proprio agio il turista sarebbe raccomandabile. Saper coccolare gli avventori, aiuta a metterli a proprio agio e a farli tornare, gli inutili balzelli, creano cattiva pubblicità e disamore. Se il 40% degli esercenti lamenta una riduzione degli incassi, forse è il caso di tornare a vecchie soluzioni e mettere i turisti in condizione di sorridere e non di ingrugnarsi. Consumi fuori casa in calo

consumi fuori casa in calo

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Enogastronomia, Marketing, Viaggi

Una grande scommessa investire sui treni per turisti

L’over-turismo sta condizionando le grandi città d’arte italiane ed esclude dai circuiti troppe località.

Per ovviare al bisogno di accoglienza e favorire anche le località meno accessibili da frotte di turisti, stanno pensando di creare nuove linee ferroviarie che favoriranno gli spostamenti. Col notevole ritorno, non solo economico, di avere un turismo più sostenibile e più facile da gestire. La congestione che rende invivibili i luoghi più celebri, coi nuovi treni pensati soprattutto per i turisti, renderà più facile visitare l’Italia. Una grande scommessa investire sui treni per turisti

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Turisti trasportati fuori dai circuiti tradizionali

L’obiettivo è trasportare quanti più turisti verso le destinazioni note ed anche quelle meno citate nelle guide turistiche. I luoghi che sono facili da raggiungere ma non inseriti nei circuiti più sfruttati Milano-Venezia-Bologna-Firenze-Roma e Napoli. Le Ferrovie dello Stato vogliono far scoprire anche ai meno attenti le ricchezze e i potenziali del territorio italiano. Sarà necessaria una opportuna campagna di marketing per far scoprire agli stranieri le ferrovie italiane e rendere attrattivi i percorsi.

Tanto altro da vedere oltre alle solite località

Sembra incredibile ma il problema non è far raggiungere l’Italia ai turisti, ma riuscire a distribuirli sul territorio. L’over-turismo sta diventando ingestibile. Il fascino del BelPaese è enorme e questo si scontra con le relativamente poche località che tutti vogliono vedere. Aggiungete che c’è anche il timore di veder scomparire alcuni dei luoghi più amati, come Venezia che è stata inserita nell’elenco dei patrimoni mondiali in pericolo dall’UNESCO.

Potrebbero superare i 70 milioni le presenze

Sono già quasi troppi i turisti che raggiungono l’Italia. I dati dello scorso anno parlano di 56 milioni di presenze internazionali, le stime per il 2023 parlano di cifre superiori ai 70 milioni di turisti. Numeri che fanno dell’Italia il quinto paese più visitato al mondo. Una vera folla, graditissima perché rilancia la nostra bilancia commerciale, ma preoccupante per gli affollamenti che crea.

Meno traffico e più panorami

Convincere i turisti ad utilizzare il treno ha il duplice scopo di alleggerire il traffico stradale e dare la possibilità di raggiungere luoghi diversi rispetto agli itinerari più classici. Una polverizzazione delle destinazioni eviterebbero le crisi di over-turismo che mettono in difficoltà poche famose città. L’Italia ha molto da offrire anche nei piccoli centri, ma è necessario rendere le destinazioni meno note facilmente raggiungibili e fruibili.  

investire sui treni per turisti

Un ritorno economico diffuso

É stato calcolato che per ogni € 1 che spendono per viaggiare in treno, i turisti spenderanno da € 1,50 a € 3,18 in più, per enogastronomia, servizi, musei, accoglienza o altre strutture. L’obiettivo è stimolare la crescita economica anche delle aree interne o meno note, privilegiando il Made in Italy e l’italian way of life. Ovviamente servono servizi su strada ferrata adeguati e con buon appeal.

Linee e treni ammodernati e confortevoli

Per stimolare i turisti ad usare i treni stanno nascendo nuove linee e nuovi treni, suddivisi in linee di prezzo e comfort. Sono previsti treni di lusso, treni storici espresso e treni regionali per le piccole distanze. Al segmento lusso è dedicato il “La Dolce Vita” Orient Express, che verrà inaugurato nel 2024 mentre è già operativo il Venice-Simplon-Orien-Express. Verranno offerti anche treni che viaggiano di notte e che collegheranno località famose, senza intasare le autostrade. Verranno incrementati anche i viaggi con carrozze cuccette che diventeranno veri vagoni letto.

Spostamenti con wagon-lit e tanta attenzione all’eno-gastronomia

Molta attenzione verrà riservata anche alle carrozze ristorante, l’enogastronomia italiana rimane uno dei simboli attrattivi del “BelPaese” e verrà incrementato il livello della ristorazione viaggiante. I vagoni sono carrozze degli anni 80, rinnovati e dotati di comfort moderni e servizi che consentano di portare sci, biciclette e altri mezzi utili ai turisti.Sono previsti anche itinerari da effettuare durante i weekend, piccole crociere su strada ferrata.

Turismo “lento” per conoscere meglio il paese

Per chi ama il turismo “lento” verranno allestiti treni storici, con locomotori e vagoni col fascino del passato per percorsi inusuali. Verranno privilegiati i percorsi dai paesaggi mozzafiato. I treni storici potranno sostare il luoghi particolari per permettere escursioni, visite e degustazioni delle eccellenze eno-gastronomiche locali. La stessa funzione verrà svolta anche dai treni regionali in grado di raggiungere borghi e località molto peculiari e sconosciute al grande pubblico. Una grande scommessa investire sui treni per turisti

investire sui treni per turisti

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Benessere, Enogastronomia, Marketing

Com’è cambiato il gelato dal dopoguerra a oggi

Come si gustava il gelato e come è mutato nel tempo il modo di goderne

Il boom del gelato come lo conosciamo oggi è della fine degli anni ‘40. Subito dopo la guerra c’era bisogno di buonumore, di cose buone, di piccoli divertimenti popolari. Qualcosa di dolce ma non impegnativo e non costoso. I gelati uscirono dai ristretti ambienti del Cafe, del Tabarin, del Ristorante, per diventare finalmente Gelaterie popolari a tutti gli effetti e regalare vere gratificazioni a tutti. Il gelato da passeggio divenne “normale” e non più un atto di esibizione di ricchezza. Com’è cambiato il gelato dal dopoguerra a oggi

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Pochi gusti ma gustosi

Gelati artigianali molto semplici ma già gustosi. Pochi gusti e quasi solo stagionali. Per molti anni fu attivo il servizio a domicilio, il gelato veniva incontro ai consumatori. I tricicli o le motocarrozzette a forma di vasca o di cigno, poco aerodinamici e faticosi da guidare e da far avanzare erano il simbolo delle gelaterie. Contenevano pochi essenziali gusti (2 a volte 4) mantenuti freddi nelle salamoie

Quei carillon e trombette

Ogni veicolo e ogni gelataio aveva tecniche di vendita personali, si segnalava con carillon, trombette, segnali acustici o grida per attirare il pubblico. A volte erano corredati di un ombrello colorato o palloncini, per essere ancora più visibili. Chi aveva modo di specializzarsi già sceglieva un paio di gusti in cui eccellere. Certi gelati al limone odierni faticano a raggiungere quei vertici di bontà.

Coni e coppette

Chi c’era avrà sicuramente memorizzato quei suoni e quei gusti, che rimandano immediatamente a coni e coppette gelato, con i cucchiaini di legno o semitrasparenti colorati, con l’avvento della plastica. Era un servizio destinato soprattutto ai bambini, ma a cui non si sottraevano anche gli adulti, che veniva offerto nei quartieri da ricostruire o che stavano ampliandosi per il boom economico

com'è cambiato il gelato

Le vasche frigorifero ovunque

Poi arrivarono i gelati industriali e le vasche frigorifero, coi loro marchi colorati, da esporre accanto ai jukebox, e i tricicli vennero abbandonati. I gelati erano disponibili in qualunque bar o tabaccheria, con una diffusione capillare.  Per ricordarceli e promuoverli, c’erano delle insegne in lamierino, che ancora oggi sono oggetto di culto per i collezionisti. Raffiguravano i vari tipi di gelato, ghiacciolo o sorbetto con i relativi prezzi, a volte ritoccati a mano dai gestori. 

Il Mottarello fa boom

Il successo lo decretò il Mottarello, era il 1951 e lo inventò quel genio di Angelo Motta. Un gelato alla panna ricoperta di cioccolato con uno stecco di legno che divenne il simbolo di una nazione con la voglia di riscatto. Il Mottarello è rimasto in produzione per moltissimi anni e come la Settimana Enigmistica può vantare migliaia di imitazioni. Il suo bastoncino aveva un uso improprio molto popolare, bloccava la leva dei bigliardini e si potevano giocare partite infinite.

Gelati confezionati per tutto l’anno

Quei tipi di gelati confezionati resistono ancora, anche se i frigoriferi a pozzetto sono quasi scomparsi. Ora il loro regno indiscusso s’è spostato dalle vasche frigo ai supermercati, con confezioni sempre più luccicanti ed accattivanti. Il gelato ha smesso di essere un alimento relegato solo all’estate ed ora viene consumato tuto l’anno. La risposta a cosa ti porto quando si viene invitati a cena è quasi sempre: “portate il gelato”. 

com'è cambiato il gelato

Edizioni limitate e shrinking marketing

I geni del marketing hanno inventato edizioni limitate, rintracciabili solo per alcuni mesi, a cui hanno dato, gusti, colorazioni, confezioni e packaging adatte a stimolare la curiosità di chiunque. Mantengono alto il desiderio di gustarli ovunque e comunque. I gelati industriali sono diventati anche protagonisti dello shrinking marketing, ovvero riduzione di volume e peso, mantenendo invariati i prezzi. I cornetti giganti di un tempo, infatti, da leccare per un quarto d’ora, sono scomparsi.

Arrivano le gelaterie gourmet

Accanto ai gelati industriali s’è sviluppato, a partire dagli anni ‘80, un segmento di Gelaterie artigianali, che propongono una selezione molto più ampia di gelato fresco. I gusti si sono moltiplicati nel tempo, così come le torte gelato sempre di più alta qualità. Le materie prime sono diventate importantissime e degne di un menù gourmet, con descrizioni minuziose e abbinamenti impensabili e assai curiosi…ma questa è un’altra storia. Com’è cambiato il gelato dal dopoguerra a oggi.

com'è cambiato il gelato

Credits: Pixabay

Eventi, Marketing

Cosa significa essere sponsor in modo efficace?

Essere sponsor di eventi offre molti vantaggi a patto di essere soggetti attivi. 

Non basta investire, ma essere presenti per costruire relazioni. Lo sponsor ha l’opportunità di mettersi in mostra davanti a un pubblico altamente qualificato. Primo obiettivo identificare eventi il cui target e argomento possa interessare la mia azienda (evento dedicato al cibo, alle macchine agricole, ai turisti…). Cosa significa essere sponsor in modo efficace

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Attirare l’attenzione

Secondo obiettivo è capire se la mia presenza possa attirare l’attenzione su attività e prodotti, anche senza riferimento diretto alla vendita come nelle fiere. Gli eventi non commerciali nascono per sviluppare fiducia e contatti personali. Per il business ci saranno successivamente altre sedi e occasioni.

Migliorare la reputazione

Sostenere un evento aiuta le aziende a migliorare la propria reputazione e crea un’immagine positiva del proprio marchio che sarà posizionato allo stesso livello del brand dell’evento. Attenzione alla scelta dell’evento: il brand sponsor a minor valore, riposiziona gli altri allo stesso livello. Il chi sono gli altri marchi presenti è fondamentale. Essere sponsor aumenta la visibilità online e sui social media perché si genera un’ampia copertura mediatica come articoli su giornali, riviste e siti web.

essere sponsor

Generatore di buzz

Questo tipo di comunicazione genera un buzz intorno all’evento e agli sponsor: un’opportunità unica per raggiungere un pubblico più ampio e creare interesse. L’effetto svanisce se però i social dello sponsor non sono sufficientemente curati e non si fanno azioni concrete e coinvolgenti sui propri follower.

Stabilire contatti importanti

Lo sponsorship di eventi come avvenuto recentemente a Futura ed. 2023 degli Ambasciatori del Gusto, 6-8 marzo in Trentino www.adgfutura.it (dove è stato presente anche il Presidente nazionale CIA Cristiano Fini), di cui Olab & Partners è Communication e Organization Partner, offre l’opportunità per stabilire contatti importanti con fornitori, distributori e potenziali clienti.

Controllare gli strumenti di comunicazione

Ma se non abbiamo biglietti da visita adeguati (e molti se lo dimenticano), essere lì presenti e disponibili, a nulla serve partecipare. Siamo solo un segno grafico sul selfie-wall, bello ma non utile. Per approfondimenti scrivi a info@o-lab.it Cosa significa essere sponsor in modo efficace

Credits: Luca Riviera – Pixabay

Marketing

SEO il mistero dietro all’importanza delle parole

Ogni parola ha un senso, alcune ne hanno due, altre tre, ma quello che rivela il loro potenziale è il contesto.

Ogni volta che ci presentiamo, con un nostro discorso, con un testo, con un articolo, con un annuncio, dobbiamo tenere conto di chi ci ascolta o legge. A chi ci rivolgeremo e con che linguaggio? Ma questo ancora non basta, non è sufficiente tener conto della chiarezza o della scorrevolezza del nostro testo. Nemmeno della punteggiatura, che è essenziale ma viene spesso dimenticata. Quello che conta veramente, è che il nostro messaggio arriverà in rete, ed è proprio lì che ci cercheranno. Avere una chiarezza di discorso non basta più, essere i migliori altrettanto, perché serve arrivare a colpire il target, il bersaglio. Essere visibili è da sempre un obiettivo del marketing, ed il SEO si muove proprio in quel campo. SEO il mistero dietro all’importanza delle parole

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Ogni volta che ci googlano

Ogni volta che qualcuno entra in rete e apre una ricerca (googla) su un soggetto, compaiono una sfilza di pagine, articoli, testi che riportano quel termine. Più il testo è specifico, con riferimenti completi all’argomento, più si avvicina a ciò che l’utente desidera. Per attrarre questi utenti dobbiamo metterli in condizione di farlo agevolmente. Per facilitare il compito di chi sta dall’altro lato del monitor/schermo/visore, dobbiamo evidenziare alcune parti del nostro discorso. Il nostro compito è facilitare la sua ricerca, per farlo atterrare proprio sulla nostra pagina. Per questo dobbiamo essere appetibili, chiari e sintetici, nell’evidenziare i temi che trattiamo.

Se parliamo di mele

Se parliamo di mele e sottolineiamo quella parola, sappiamo che chiunque stia cercando lo stesso termine, troverà migliaia di voci. Ma se entriamo nello specifico, restringeremo il suo campo e renderemo la ricerca molto migliore. Se sottolineiamo che parliamo di mele golden, avremo già ridotto la ricerca di molte migliaia di pagine. Se specificheremo che sono di una valle particolare, avremo ridotto ancor di più il target. Il SEO ha il compito di indirizzare la ricerca, mettendo in evidenza i termini, che servono a comporre il quesito richiesto. Se qualcuno digiterà mele golden vattelapesca sarà indirizzato su di noi, o sui pochi altri che parleranno dello stesso specifico articolo. In questo modo, ciò che acquisiremo sarà una maggiore visibilità.

SEO il mistero delle parole

La rete è intasata

La visibilità è necessaria in una rete sempre più intasata di offerta. Se riusciamo grazie alla nostra chiarezza, ad entrare nelle prime pagine dei motori di ricerca, godremo di alcuni giorni, settimane, mesi o anni di popolarità. Il nostro sito web aumenterà gli accessi ed il nostro business incrementerà. Diventeremo autorevoli, genereremo fiducia e potremo far decollare il nostro brand. Le parole chiave che evidenzieremo, svolgeranno il lavoro attrattivo, l’accuratezza del sito, completerà la consistenza della nostra azienda.

Facili da trovare

Ottimizzazione del nostro sito, questo è il traguardo che vogliamo conseguire. Essere facili da trovare e da consultare. Essere appetibili nel nostro campo, sottolineare le nostre unicità, i nostri valori, le capacità e le qualità che sono alla base del nostro operato. Per essere presenti nelle prime pagine e restarci a lungo, creando una visibilità duratura. Un sito web ben costruito ci rende solidi ed attrattivi, se utilizziamo le tecniche del SEO (Search Engine Optimization) riusciamo a confermare i nostri punti di forza. Contattaci ad info@o-lab.it se vuoi saperne di più. SEO il mistero dietro all’importanza delle parole

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