Abitare, Benessere, Enogastronomia

Oggi è la Giornata Mondiale del Suolo

Un patrimonio di tutti noi, che ci ostiniamo a considerare troppo poco

Il suolo è l’elemento che consente di coltivare, far crescere e raccogliere i prodotti che ci alimentano, o che indirettamente alimentano gli animali di cui ci nutriamo. Dal benessere del suolo dipende anche il nostro. Oggi è la Giornata Mondiale del Suolo

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Conservarlo lavorarlo concimarlo

Saperlo conservare, nutrire nel modo corretto con le giuste concimazioni, è ciò che può farci proseguire nel vivere su questo pianeta. Il suolo è una risorsa vitale, solo se comprenderemo questo facile postulato riusciremo a dargli la reale importanza che merita.

Dopo le alluvioni e la siccità

Con le recenti alluvioni in Emilia Romagna e Toscana abbiamo toccato con mano come il suolo possa condizionare la nostra vita anche nell’immediato. I terreni fuori controllo che vengono lasciati incolti possono subire il dilavamento delle piogge e franare a valle. La cattiva gestione del suolo ha un costo elevatissimo che si esplicita in modo irruente e violento.

il suolo trattiene l’acqua

Il suolo può trattenere molta acqua e rilasciarla in modo adeguato, senza causare frane o alluvioni. La sua cura è indispensabile ed è un investimento su cui dovremmo puntare a lungo termine. Non basta un’azione una tantum ma una cura costante, rinnovata nel tempo. Invece di sprecare molte risorse per faraonici progetti di ponti in zone pericolose ed ad altissimo rischio, dovremmo risanare i terreni che non vengono coltivati in modo corretto. 

Molti posti di lavoro e un rilancio dell’economia

Un grande investimento che creerebbe sicurezza e molti posti di lavoro e garantirebbe un futuro. Il territorio italiano è fragile, non possiamo giocare a tamponare solo le falle quando si presentano. Una saggia gestione del suolo migliorerà le condizioni di vita di tutto il paese.

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Bisogno di verde organizzato

La grande ricerca di spazi verdi organizzati è dimostrato dal grande successo degli agriturismi, che compensano la mancanza di spazi aperti per chi vive in città, e riappacifica coi ritmi rurali rispetto alle frenesie cittadine. Concedere i terreni a giovani aziende che intendono portare avanti nuove imprese che mirano a coltivare il suolo potrebbe rivelarsi molto attrattivo.

Tutto il nostro cibo viene dal suolo

Il cibo di cui ci nutriamo è quasi unicamente legato al suolo, riuscire ad ottenere uno sviluppo sostenibile dei terreni deve essere una prerogativa primaria. Ci sono nuove tecnologie che consentono di rispettare il suolo, con lavorazioni che consentono regolari attività umane e conservazione del territorio

Risorse idriche sempre più importanti

Una gestione accurata delle risorse idriche si rivelerà in un prossimo futuro una esigenza molto importante. Fare tesoro delle acque piovane e la loro redistribuzione con impianti efficienti che non disperdono acque sarà alla base di una agricoltura 4.0. Evitare di disperdere acqua, proteggerà da eventi eccezionali come alluvioni ed anche gravi siccità

Eventi meteorologici sempre più frequenti

I cambiamenti climatici in corso faranno accadere eventi metereologici imprevisti ed inattesi. Già ne abbiamo avuto evidenti assaggi, ma l’aumento delle temperatura li renderanno più ravvicinati. I casi eclatanti che facevano storia e finivano negli annales e segnavano un intero secolo ora, rischiano di accadere ogni biennio. 

Troppo ravvicinati per qualunque attività economiche

Troppo per qualunque paese e per qualunque economia, che ha bisogno del suolo per coltivare e fare raccolti. Se il cibo diventerà insufficiente, le popolazioni dovranno trovare soluzioni, spostandosi in altri territori con imponenti migrazioni o al peggio, ricorrendo a guerre, per occupare altri territori in cui ottenere cibo.

Agricoltura di precisione per non impoverirlo 

L’eccessiva pressione sul suolo rischia d’impoverirlo, perciò occorrerà fare attenzione ad interventi di agricoltura di precisione. Coltivazioni dove nulla sia lasciato al caso e nulla vada sprecato. La specializzazione di alcune colture non può essere l’unica leva su cui lavorare, occorrerà ruotare le coltivazioni tenendo conto delle qualità organiche del suolo per ottenere i migliori risultati e rimanere assolutamente sostenibili. Il benessere umano passa per quello dei suoi animali e del suolo su cui poggia la propria agricoltura, cerchiamo di non dimenticarlo.Oggi è la Giornata Mondiale del Suolo

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Gli orsacchiotti e il controllo delle nascite

La curiosa storia del successo dei teddybears e dei suoi detrattori

L’animale di pezza tanto caro ai bambini e alle bambine non ha sempre avuto vita facile. La sua diffusione è stata contestata dai gruppi religiosi più retrogradi, proprio per la sua funzione di giocattolo da compagnia. Non per quanto riguardasse i maschietti, ma per le bambine che preferivano abbandonare le bambole per coccolare i loro orsacchiotti imbottiti. Gli orsacchiotti e il controllo delle nascite

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Non più mamme sempre disponibili

Il timore era che invece di dedicare tempo alle bambole ed accrescere il loro ruolo di future madri, avrebbero spostato la loro attenzione a costruire famiglie senza o con pochi bambini. Il ruolo di angelo del focolare e di superamma sempre incinta e dedita a crescere figli senza sosta veniva mesa in pericolo da un buffo orso di panno.

Theodore Roosevelt e la battuta di caccia

La storia narra che il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, grande estimatore della caccia desiderasse aggiungere un orso nero alla sua collezione di animali abbattuti. Ma dopo una infruttuosa battuta di due giorni, per soddisfare il suo desiderio, gli presentarono un orso vecchio e ferito, legato ad un albero. Roosevelt si rifiutò di sparare ad un animale già malandato e senza possibilità di fuga. La notizia approdò rapidamente alla stampa e l’orso malandato venne trasformato nelle immagini disegnate sui quotidiani, in un orsacchiotto dai teneri occhioni.

Nella vetrina di un negozio di caramelle

Questa tenera raffigurazione venne sfruttata dal proprietario di un negozio di caramelle, alla ricerca di una attrazione per la sua vetrina. Chiese alla moglie di confezionare un orsacchiotto imbottito di stracci che rimandasse alla storia che era descritta in tutti i giornali. Appena lo mise in vetrina venne subito acquistato e sua moglie ne fabbricò un altro. Divenne rapidamente un successo e Morris Michtom e la moglie intrapresero un altro tipo di commercio oltre ai dolciumi, nel campo dei giocattoli.

L’orso di Teddie

Lo chiamarono l’orso di Teddy (teddybears) in onore al nomignolo di Theodore Roosevelt, e divenne il nome del tenero amico dei bambini. Col tempo perse la S finale fino a diventare l’attuale Teddybear, protagonista delle nanne e coccole dei bambini più piccoli. Giocattolo amatissimo tanto da diventare un vero beniamino, da portare a letto con se. Questa passione continua, e ancora oggi molti conservano il primo orso di pezza dell’infanzia. Magari ferito, scucito o con un solo occhio ma sempre da amare.

Gli orsacchiotti e il controllo delle nascite

Ostracismo infruttuoso

Dicevamo dei gruppi religiosi timorosi della cattiva influenza sull’educazioni delle bambine. Il loro appello e la loro avversione per gli orsacchiotti non si concretizzò, e rimase inascoltata dal grande pubblico, anche se lanciarono vere e proprie campagne denigratorie per fermare quel tipo di commercio.  Non ebbero successo ovviamente ma l’ostracismo era lanciato. In ogni caso, a loro consolazione, la natalità non segnò alcun rallentamento, anche se il più coccolato degli animali di pezza, finiva nelle carrozzine al posto delle bambole.

Arrivarono anche in Europa

Anche in Europa la “moda” dei teddybear prese piede ed un’industria tedesca cominciò a produrne in serie. Nel solo 1903 ne vendette 3.000 esemplari ad un grande magazzino newyorkese. La mania era iniziata e rapidamente si diffuse in molte varianti. La società Steiff di Giengen, in Germania, utilizzo il nome americano Teddybear sentenziandone il successo definitivo. Quegli orsacchiotti centenari, ora sono diventati un obiettivo caro a molti collezionisti, che spendono cifre importanti per entrarne in possesso. Ad un asta uno Steiff ha raggiunto la quotazione di 12 mila euro, ma un modello realizzato da Luis Vuitton è stato venduto a oltre 180.000 dollari.

I bambini hanno un’infanzia prolungata

Intanto all’inizio del secolo scorso le condizioni di lavoro stavano mutando, i bambini erano sempre meno utilizzati come mano d’opera. Si lasciava loro la possibilità di avere un’infanzia più lunga e maggior tempo per trastullarsi coi giocattoli. Questo fece decollare il settore industriale dei giochi e gli orsacchiotti divennero anch’essi il simbolo di questa prolungata infanzia.

Animali da coccolare nei momenti di sconforto

I teddybear divennero un supporto nei momenti di crisi o sconforto e non è a caso che molti orsacchiotti vennero ritrovati nelle giberne dei soldati deceduti nella prima guerra mondiale. Gli orsacchiotti divennero anche un simbolo letterario, dopo che l’autore inglese Milne diede vita alle avventure di Winnie-the-Pooh. Ebbe rapidamente una grande fama e le sue avventure continuano ad essere pubblicate, sono diventate una striscia a fumetti e brevi cartoon.

Gli orsacchiotti e il controllo delle nascite

Il cinema e gli orsi

Anche il cinema si è accorto degli orsacchiotti e di quanto piacciono. Molti lungometraggi di animazione hanno per protagonisti gli orsi e teddybears. Tra questi: Koda fratello orso, Paddington, Teddy & Annie giocattoli dimenticati, Boog & Elliott, La gang del bosco, Ernest e Celestine, The Brave-Ribelle, Il libro della Giungla, Robin Hood, Il Grande Orso, Kung-Fu Panda, ecc. Senza dimenticare gli show televisivi di Yoghi e Bubu, Masha e Orso o il Fozzie dei Muppets.

Ted il teddybear scollacciato e sboccato

Ma il grande successo botteghino lo ha ottenuto il meno adatto ai fanciulli, Ted, l’orsacchiotto indecente, sempre arrapato, sboccato e dalle abitudini poco ortodosse che lo hanno reso celebre. Un teddybear sarcastico che beve parecchio, fuma marijuana, va alle feste e corteggia costantemente tutte le ragazze, un alter ego imbarazzante per chi pensa agli orsacchiotti come eternamente dolci e arrendevoli. Ted ha avuto un incasso tale che è stato realizzato anche il sequel Ted2. Gli orsacchiotti e il controllo delle nascite

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I pois come carta d’identità

I pinguini africani riescono a riconoscersi dal piumaggio del petto

Anche in colonie affollatissime i pinguini africani riescono a rintracciare il loro partner. Non lo fanno col riconoscimento vocale, o col riconoscimento del volto, o del becco, ma controllando il piumaggio che hanno sul petto. Le piume che appaiono dopo 3-5 mesi dalla nascita hanno inserite nel bianco del petto alcune piume nere che creano una particolare texture. I pois come carta d’identità

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Quel piumaggio diventa permanente

Anche dopo aver fatto la muta le piume nere ricrescono esattamente nello stesso punto, mantenendo l’unicità del piumaggio. I pinguini che vivono in Sudafrica, Namibia ed alcune isolette dell’area, amano condividere le stesse aree per nidificare e allevare i pulcini. Il numero a volte immenso degli uccelli in ogni singola colonia rischia di diventare un problema di reperibilità. Ma i pinguini si riconoscono.

Monogami per tutta la vita

I pinguini africani sono monogami e mantengono la loro unione per tutta la vita, per questo diventa particolarmente importante riuscire a riconoscere il proprio partner. I pinguini per le loro movenze barcollanti e goffe vengono ritenuti buffi e poco intelligenti, ma in realtà stanno rivelando di essere più dotati di quanto immaginiamo.  Sono alti soltanto 50 centimetri e arrivano ai 6-7 chili di peso, si nutrono solo di pesce perciò collocano le loro colonie nelle aree rocciose che confinano con l’Oceano.

I pois come carta d’identità

Esperimenti per confermare la teoria

Per confermare la teoria dell’uso delle piume del petto come elemento di riconoscimento, gli etologi hanno svolto degli esperimenti. Hanno posto due foto di diversi pinguini in uno spazio ristretto, una raffigurava un pinguino a caso, l’altro il loro partner. I pinguini hanno individuato il partner. Per avvalorare la loro teoria, gli scienziati hanno nascosto la testa dei due pinguini raffigurati nella foto. Anche in questo caso hanno riconosciuto il loro partner.

Ritoccate le piume con photoshop

In uno step successivo alcune delle piume nere del petto sono state photoshoppate sulle foto. Anche se con difficoltà sono riusciti ad individuare il partner, mentre non lo hanno  riconosciuto quando quasi tutte le piume nere sono state cancellate. La speciale texture del petto rappresenta una sorta di documento d’identità che consente ai pinguini di riconoscere i loro compagni. 

In pericolo di estinzione

Nonostante la loro intelligenza, le colonie di pinguini africani sono in forte calo, ne sono rimasti allo stato selvaggio solo 200.000. Sono appena il 10% rispetto a qualche anno fa. Diventa urgente scoprire la causa di questo rapido rallentamento, che potrebbe essere causato dai cambiamenti climatici, o dalla pesca industriale che ha ridotto moltissimo i banchi di pesci di cui si nutrono. Sembra che soffrano anche di una difficoltà a generare nuovi pulcini e che questi vengano predati da volpi, sciacalli, gabbiani e altri rapaci. Gli etologi temono che potrebbero estinguersi in un solo decennio. I pois come carta d’identità

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Bicchieri di carta dannosi per l’ambiente 

Sono altrettanto pericolosi quanto quelli realizzati in plastica 

Dobbiamo sfatare il mito della sostenibilità dei bicchieri di carta, quelli tanto cari alle caffetterie, per la facilità dell’asporto. E’ il rivestimento interno dei bicchieri di carta, che li rende impermeabili, ad essere dannoso quanto la plastica stessa. Il rivestimento senza il quale i bicchieri non potrebbero garantire la tenuta, è necessario ,ma ma va in controtendenza rispetto allo scopo di evitare di inquinare. Bicchieri di carta dannosi per lambiente

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Bicchieri da asporto per caffè e altre bevande

I peggiori risultati si ottengono dai bicchieri per il caffè o il cappuccino, dotati del loro relativo coperchio in materiale plastico o polistirolo. I bicchieri da asporto non svolgono la loro funzione correttamente, ma sarebbe impensabile tornare al vetro o al coccio, se non grazie al servizio, graditissimo, di qualche cameriere che si presta alla consegna a domicilio o ufficio

La plastica cambia il sapore

La plastica altera il sapore del contenuto, specie se è caldo, I bicchierini in espanso sono altrettanto, se non ancor più, inquinanti. La soluzione corretta sarebbe di assumere le bevande calde direttamente al bar in tazze di ceramica o biscotto, o in vetro. Non è sempre possibile, ma è bene svelare che la supposta sostenibilità della carta non esiste. O almeno non al 100%.

Bicchieri di carta dannosi per l’ambiente 

Una ricerca sul campo

Per controllare l’eventuale tossicità dei contenitori di carta, una ricerca svolta dall’Università svedese di Göteborg, ha esaminato le reazioni di alcune larve di insetti e ditteri. I bicchierini usa e getta sia di carta che di plastica sono stati messi a confronto nelle stesse condizioni ambientali. Lasciati in aree umide o in acqua hanno permesso di controllare la reazione delle larve che crescevano al loro interno.

Una crescita irregolare

Ogni tipo di contenitore, plastico, cartaceo o poliuretano ha impedito una crescita regolare delle larve. Le femmine non sono quasi mai riuscite a svilupparsi completamente per arrivare alla fase riproduttiva. L’esperimento è stato svolto con diversi tipi di liquidi, da acqua fresca residui di percolato o acque torbide. I risultati sono stati confermati in tutte e tre le variabili.

Meglio non disperderli nell’ambiente

Disperderli nell’ambiente è pericoloso per la salute, e l’impatto è negativo per molti esseri viventi. Anche i coperchietti di polistirolo hanno dato gli stessi esiti. Gli effetti negativi si sono confermati anche nel corso del tempo, non solo nella prima settimana. Anzi col proseguire delle settimane la tossicità s’è evidenziata in modo ancor più palese. I bicchieri di carta è necessario che vengano smaltiti con attenzione negli appositi contenitori per la carta, in modo da evitare che si innalzi il livello di tossicità nell’ambiente. E’ una buona pratica, etica e sostenibile, che tutti possiamo fare.Bicchieri di carta dannosi per lambiente

Bicchieri di carta dannosi per l’ambiente 

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Carne non carne coltivata stampata o sintetica

Tanta confusione in questo periodo sull’argomento delle carni che non provengono da allevamenti.

Sono tre le definizioni da prendere in considerazione, carne sintetica è il termine usato dal governo per spaventare un po’ i consumatori. Ma non è corretta, quella che viene e verrà proposta in futuro non è sintetica ma coltivata. Anche la carne stampata che riproduce in tridimensionalità alcuni tagli di carne non è sintetica ma ricomposta. Carne non carne coltivata stampata o sintetica

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Una inutile competizione

Il timore di governo e allevatori è che si accenda una competizione tra la carne allevata e quella prodotta in coltivazione. Sono due cose diverse e non potranno mai sostituire completamente quella a cui siamo abituati da qualche milione di anni. 

Per un futuro consapevole e non sprecone

Però è un prodotto molto interessante che consente di pensare ad un futuro meno “sprecone. La riduzione degli allevamenti comporta risparmi notevoli in termine di energia, spazio, inteso come terreni occupati dagli armenti od occupata da colture per alimentarli, acqua, antibiotici e altri elementi chimici per mantenere sane le bestie coinvolte.

Non esiste un pianeta B, meglio pensare ad una soluzione B

Già questo è un argomento che dovrebbe scardinare ogni altra considerazione. In un pianeta sempre più abitato, con difficoltà a sfamare tutti, avere una opzione B, che è più sana e che inquina meno dovrebbe far gridare “Evviva”.

Carne non carne coltivata stampata o sintetica

Alto valore proteico

La carne coltivata ha un alto valore proteico e consente di creare in cucina in modo differente. La bistecca resterà carne da allevamento, ma ci sono centinaia di tagli in grado di essere sostituiti dalle carni provenienti da coltivazioni. lLa repulsione verso gli insetti spinge a trovare soluzioni più gradite ai consumatori.

Prodotta da cellule animali

La carne coltivata è prodotta da cellule animali prelevate con una semplice inoffensiva biopsia. Vengono messe in una coltura di proteine quasi sempre vegetali che replicano le cellule all’infinito, senza rischi di contaminazioni e senza utilizzare antibiotici o altri farmaci. Per gli esteti che vogliono a tutti costi la tridimensionalità di una fiorentina esistono le stampanti 3D che riescono ad assemblare le carni coltivate copiando la texture della carne da allevamento.

Fantasia in cucina

La carne coltivata potrà essere cucinata in molti modi liberando la fantasia degli chef. Probabilmente verranno sviluppate ricette apposite che si muoveranno in senso contrario. Ovvero si portano realizzare solo con carni coltivate, Quello che appare immediato che sarà possibile aprire nuovi panorami degustativi.

Carne non carne coltivata stampata o sintetica

Proteine su misure adatte alla nostra dieta

Le proteine in questo modo saranno ritagliate su misura sulle esigenze dei consumatori, creando nuovi sistemi e paradigmi dietetici. Da tenere in grande considerazione anche l’aspetto salutare, le carni coltivate, infatti, non sono infarcite di ormoni, e sono sane fino all’ultimo pezzetto. Non scatenano nemmeno quel senso di colpevolezza per aver costretto a morte l’innocente animale

Potrebbe far rivedere la cultura vegana

Potrebbe essere una svolta anche per l’alimentazione vegana che vede la carne come un nemico acerrimo proprio per le sofferenze a cui sono sottoposti gli animali negli allevamenti. Avere proteine accessibili ma senza passare dalla loro uccisione potrebbe spostare le loro opinioni sull’alimentazione. O al contrario potremmo tutti diventare più vegani-onnivori (come indicano le tendenze del prossimo decennio) con prodotti che non dipendono da atti cruenti. La carne sintetica potrebbe diventare il nuovo seitan e il nuovo tofu.

Occasione da non perdere

Il mercato non è ancora pronto ma negare in partenza la possibilità di produrre proteine a buon costo risparmiando terreno, acqua, farmaci ed inquinando meno sembra stolto. La domanda arriverà, inutile negarlo, la conservazione dello status quo dimostra scarsa visione del futuro e l’Italia con la sua fama di paese all’avanguardia nel campo del cibo non merita di restare al palo. Carne non carne coltivata stampata o sintetica

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Rubata toilette d’oro da 6 milioni

L’aveva realizzata Maurizio Cattelan era un’opera d’arte controversa, il furto 4 anni fa in Inghilterra

Collocata in un gabinetto del Blenhaim Palace nell’Oxfordshire, aveva fato parlare di se per la stranezza, e soprattuto perché qualcuno aveva pensato di rubarla. Era una toilette perfettamente funzionante e collegata alla rete fognaria. Infatti per poterla rubare è stata strappata dagli scarichi creando un problema di allagamento al piano dove era stata installata. Rubata toilette d’oro da 6 milioni

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Ispirazione dall’orinatoio di Duchamp

L’opera di Cattelan era intitolata “America” ed era un’accusa di eccessi commerciali nel mondo dell’arte. Un lusso esagerato, degno di una società troppo opulenta. Previo appuntamento poteva essere utilizzata di chiunque ne facesse richiesta, per un breve periodo. Era costituita da un quintale d’oro ed era la perfetta dimostrazione della ricchezza come simbolo di cafonaggine. L’ispirazione a Cattelan era arrivata da un’opera di Marcel Duchamp, di un secolo fa. “Fountain” fu un’opera che suscitò scandalo, perché rappresentava un orinatoio

6 milioni di valutazione

Il valore dell’opera era stimato in circa 6 milioni di dollari. Dopo essere stata rubata, se ne sono perse completamente le tracce. Anche nel sottobosco dei mercanti e dei ladri di opere d’arte non se ne sapeva più nulla. Svanita come se non fosse mai esistita. Molto probabilmente è stata fusa e rivenduta in più pratici e anonimi lingotti.

4 persone accusate del furto

A distanza di 4 anni da quella mattina del settembre 2019, sono state arrestate 4 persone con l’accusa di aver commesso il furto. L’opera era assicurata, e la compagnia per la quale era assicurata ha sollecitato ricerche e indagini per ottenere informazioni, arrivando anche ad offrite una cospicua taglia (100.000 sterline) se qualcuno avesse fornito informazioni utili.

Rubata toilette d'oro da 6 milioni

Cattelan credeva fosse una bufala o uno scherzo

L’artista aveva immaginato, nel momento in cui è stato raggiunto dalla notizia, che si trattasse di una burla o di uno scherzo. Chi poteva essere interessato a rubare un water closet? Ma aveva dimenticato il materiale con cui era stato creato. L’oro ingolosisce molti. I 4 arrestati sono compresi tra un’età di 35 e 39 anni e probabilmente hanno fatto il colpo della vita. Non è ancora certo, mancando l’oggetto del furto, che potranno essere condannati.

Presentato al Guggenheim di New York

America” era stato presentato tre anni prima al Guggenheim Museum di New York. Installato in un bagno al 5° piano, era stato visitato ed usato da molti, come un normale water closet. Con la sola eccezione che non poteva essere sollevata la tavoletta. Molti hanno approfittato della solitudine del momento, e si sono immortalati in selfie mentre usufruivano di quell’opera d’arte inconsueta.

Trump molto scontento

“America” era diventata anche un simbolo dell’arroganza di Trump che aveva chiesto al Guggenheim dei quadri di Van Gogh e si sentì rispondere che al massimo avrebbero forse potuto inviare il cesso d’oro. Trump non la prese bene. Rubata toilette d’oro da 6 milioni

Credits: Guggenheim Museum, web, Pixabay

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Un grande vulcano si sveglia in Islanda

Ci sono forti probabilità di un evento eruttivo in Islanda di grande portata

Lo comunica l’Ufficio Metereologico Islandese, ci sono molti segnali di un evento in formazione. I terremoti si sono moltiplicati nella parte sud da oltre un mese, sono ancora relativamente, di piccola intensità, ma sono segnali inequivocabili che la caldera sta riempiendosi di magma. Un grande vulcano si sveglia in Islanda

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Convivere con le eruzioni

Le eruzioni in Islanda sono un evento abbastanza normale, anzi è un paese considerato un perfetto laboratorio di analisi per studiare i fenomeni eruttivi. Le autorità sono spesso costrette ad allontanare curiosi, turisti ed anche scienziati, dalle aree dove si svolgono le maggiori attività. I vulcani affascinano e molti diventano imprevidenti.

Paese di pescatori evacuato

Il magma sembra pronto ad uscire anche nella zona del piccolo villaggio di pescatori di Grindavík, tanto da costringere ad evacuare tutti i residenti. Le rocce fuse si sono mosse in direzione del paesino e non era più possibile assicurare l’incolumità delle persone che vivono lì.

Impossibile prevedere quando accadrà

Prevedere esattamente dove e quando avverrà è impossibile ma i segnali non hanno trovato impreparati i sismologi e gli studiosi di vulcanologia. Le probabilità che il magma fuoriesca proprio dove si concentra l’attività sono molto alte. Al momento il paesino è proprio sulla verticale della caldera e quindi ad alto rischio.

Un grande vulcano si sveglia in Islanda

Viaggi aerei interrotti

La storia dei vulcani islandesi è ricca di esempio, molti funesti per i viaggi aerei. Il vulcano Eyjafjallajokull ha eruttato nel 2010, diffondendo nell’aria una nuvola di cenere. Le ceneri sospinte nell’atmosfera hanno fatto modificare o bloccare molte linee, perché troppo dannose per i motori degli aerei. 

Due placche tettoniche che si sospingono

La conformazione dell’Islanda è molto particolare, è alla congiunzione di due placche tettoniche, un punto relativamente “debole” dove il magma può farsi strada. Il segnale che un evento si sta avvicinando è l’incidenza dei terremoti, a volte di forte entità, che aprono squarci nel terreno. Le recenti crepe nel terreno stanno a dimostrare che qualcosa là sotto sta accadendo. I vulcani attivi in Islanda sono 32

Grandi crepe nelle strade e terreni

Le grandi crepe che hanno tagliato in due le strade hanno reso difficile il rientro dei cittadini per raccogliere i loro averi e soprattutto per portare in salvo gli armenti e gli animali. Le autorità hanno concesso una deroga per rientrare nel villaggio e salvare il salvabile. Le rilevazioni hanno mostrato che la quantità di materiale magmatico presente nella caldera è aumentato ed il rischio sta diventando troppo alto, anche i vulcanologi sono stati invitati a lasciare l’area. Un grande vulcano si sveglia in Islanda

Un grande vulcano si sveglia in Islanda
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Giornata Nazionale dell’Agricoltura

Una nuova festa nazionale

Una nuova festa dedicata a chi vive l’agricoltura in modo continuativo facendone uno strumento de benessere economico ambientale e sociale, è stata istituita nella seconda domenica di novembre, e quest’anno cade il 12. Giornata Nazionale dell’Agricoltura

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Ingredienti essenziali per la nostra cucina

La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo, e deve molto del suo appeal agli ingredienti genuini che la compongono. Anche gli alimenti più semplici che vengono considerati commodities sono curati alla perfezione dagli agricoltori italiani e contribuiscono a questo successo.

Patatoes Forever! Patate sempre!

La campagna europea Potatoes Forever! vuole proprio a sottolineare tutta la sapienza agricola dei coltivatori italiani. L’obiettivo è informare i consumatori sulla qualità della produzione nazionale di patate. Un ingrediente utilissimo in molti piatti, che fa parte della nostra cultura culinaria

Vecchio e nuovo si integrano

Le buone antiche pratiche agricole, supportate dalle nuove conoscenze, tengono conto sia dei sapori di questi fantastici tuberi, che della loro sostenibilità. Mantengono intatte le conoscenze centenarie dei produttori e li aiutano, inoltre, a svolgere un lavoro di protezione dei territori. Gli agricoltori col loro lavoro diventando veri custodi dell’ambiente.

Giornata Nazionale dell’Agricoltura

Biodiversità, uso accorto dell’acqua e fitofarmaci

La biodiversità dei prodotti, l’utilizzo coscienzioso dell’acqua, evitandone sprechi e le contaminazioni con fitofarmaci, sono alla base di questa cultura. Il mantenimento degli elementi paesaggistici, la cura del terreno per evitare l’erosione da agenti atmosferici, sono i principi base. A cui seguono il sostegno a fauna e flora, utili alla coltivazione delle patate, oltre alla riduzione del rischio da eccessi di prodotti fito-sanitari.

Irrigazione di qualità

L’impiego dell’acqua irrigua essenziale e la consultazione dei dati meteorologici, permette la riduzione dello spreco d’acqua. Gli impianti goccia a goccia o controllati da remoto, integrano il corretto consumo idrico e riducono le spese degli agricoltori.

Fertilizzanti ridotti all’indispensabile

Anche l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti viene ridotto e certificato, per contribuire ad una maggiore salute, ed un più ampio livello di soddisfazione dei consumatori. Le riduzioni delle spese aziendali contribuiscono ad un sistema di commercio agricolo più redditizio, e contribuiscono alla sostenibilità dell’economia locale. Giornata Nazionale dell’Agricoltura

Giornata Nazionale dell’Agricoltura
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Una APP per capire i vostri gatti

I gatti hanno una grande capacità mimica e qualcuno cerca di capire a cosa corrisponde ognuna delle loro “facce”

Guardando i gatti si scoprono sempre novità. I loro musetti, da furbi, a compassati, ad agitati, regalano una varietà di espressioni  molto vasta. Alcuni zoologi li hanno studiati a lungo, ed hanno contato queste diverse mimiche del muso. Ne hanno catalogato almeno 300, che vanno dal movimento delle orecchie e dei baffi, alla dimensione della pupilla. Una APP per capire i vostri gatti

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Finta indifferenza cronica

Molti gatti sembrano fingere completa indifferenza a tutto ciò che li circonda. Non sono molto emotivi, tranne forse quando chiedono, magari con impeto o strusciamenti, cibo. In realtà pur non essendo manifesti come i cani, hanno anch’essi modi di esprimere le loro “opinioni”.

Baffi ed orecchie sono i loro strumenti

Usano il loro corpo in modo essenziale, spostano o fan vibrare i baffi, o inclinano un orecchio, la coda è forse il loro elemento più vistoso, ma meno interessante. Sono moltissime le espressioni che utilizzano, alcune troppo sottili per noi umani ma chiarissime per i loro amici felini.

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Filmati per oltre un anno

Per raccogliere tutti i dati necessari, una zoologa ha frequentato un sito particolarmente frequentato da felini ed ha filmato le loro posture  ed interazioni all’interno della colonia. I gatti presenti erano maschi e femmine e di tipo domestico. Dall’analisi di quei filmati sono state estrapolate le emozioni ed il linguaggio non verbale.

26 movimenti catalogati

La combinazione di 26 movimenti del muso ha portato al risultato di 300 diverse espressioni. La loro mimica è inferiore solo di una rispetto ai cani (27), mentre quella umana per fare un paragone, arriva a 44. A dominare erano le espressioni amichevoli, ma erano molte anche quelle aggressive, con quasi un 20% di espressioni ambigue.

Una APP per capire i vostri gatti

In sù in giù o di lato

Spingere le orecchie o i baffi in sù era accompagnato da momenti amichevoli o socializzanti. Abbassare o allargare gli orecchi era quasi sempre legato a situazioni ostili. In questi casi anche le pupille si stringevano e gli orecchi erano talvolta appiattiti. Informazioni utili per comprendere cosa sta per accadere tra colleghi” dotati di artigli.

Una APP per comprenderli e comunicare

Queste informazioni ora potrebbero dare vita ad una APP in grado di “leggere” e far comprendere cosa passa per le teste di “Fuffi” o “Missy”. Potrebbe essere utile anche per chi vuole adottare un nuovo micio, per capire se caratterialmente è compatibile col nuovo nucleo familiare. Per comprendere qualcosa di più dei nostri amici pelosi, che vada oltre al comando apri la scatoletta” o “aggiungi crocchi”, per comunicare in modo utile. Una APP per capire i vostri gatti

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Abitare, Benessere, Enogastronomia

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Si stanno diffondendo anche in Italia i robot che possono servire ai tavoli.

Può un robot sostituire il personale di servizio? Uno degli argomenti che ha mantenuto sempre un grande appeal negli ultimi mesi è quello della difficoltà a reperire mano d’opera. Uno dei settori che ha sofferto maggiormente di questa mancanza di “vocazioni”  è quello della ristorazione e del commercio. Orari che comprendono anche i weekend e quasi tutte le sere, scoraggiano i giovani dall’intraprendere quel tipo di attività. La loro vita sociale viene messa in crisi dalla disponibilità necessaria per completare i turni di lavoro. Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

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Stipendi scarsi e ritmi elevati

A scoraggiare ancora di più, gli stipendi non sono favolosi, oltre la metà dei giovani italiani ritiene di ricevere stipendi troppo bassi. Inoltre le ore di impiego sono piuttosto impegnative,. Molti giovani si sono cimentati, ma i ritmi di lavoro hanno fatto mutare la loro opinione, e si sono dimessi. Dover rinunciare ai weekend e alle uscita con amici e amiche, ha condizionato le loro scelte. Pochi giovani vogliono rinunciare al piacere di restare a contatto con gli amici e gli amori, senza limitazioni d’orario.

Reddito di cittadinanza nonna spronato

La cancellazione di molti dei contributi erogati col reddito di cittadinanza, era stato salutato come l’evento che avrebbe spinto molte persone ad “accontentarsi” di un mestiere qualsiasi, pur di avere una retribuzione. La polemica sui giovani senza lavoro e “divanizzati”, è proseguita a lungo assumendo aspetti sgradevoli. Va detto che la tanto auspicata corsa a diventare cameriere o commesso, non c’è stata. Anche se sull’argomento sono intervenute molte figure, a perorare questa o quella causa, e a spronare a prendere in mano il proprio destino. Il problema del personale di servizio permane.

Robot camerieri in sostituzione

C’è chi ha cercato di scavalcare il problema con l’utilizzo di robot camerieri. Decisamente poco costosi (circa 15.000 euro+ IVA), non necessitano di molte cure e non richiedono retribuzione. In questo momento sono attivi incentivi fiscali per gli update tecnologici. I robot camerieri rientrano appieno in quella categoria. Un cameriere costa all’incirca lo stesso denaro per ogni anno di lavoro, quindi un robot si ripaga in una sola annata. Inoltre il cameriere robot non ha necessità di permessi, non si ammala, non accumula ferie e non ha mai recriminazioni.

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Una attrazione per alcuni locali

Il robot cameriere, essendo una novità, è anche una attrazione per i locali che lo utilizzano. Riesce a svolgere semplici mansioni come un cameriere alle prime armi. Ha ovvi limiti, ma può portare a termine diverse commissioni. E’ molto amato dai bambini che lo trovano divertente. Non riesce a prendere comande complicate, non riconosce tutti i membri di una tavolata, ma riesce a riconoscere immediatamente i tavoli.

Vengono dalla Cina

I più utilizzati sinora, sono robot costruiti in Cina, nella città di Shenzen e pare che stiano veramente diventando popolari. Gli affidano tutte le commissioni di contorno, sa sparecchiare e apparecchiare, portare da bere, i dolci, o i piatti che non necessitano di particolari servizi. E’ dotato di un vassoio su cui vengono posati i piatti o le bevande da servire. Il suo punto di forza è servire le torte di compleanno accompagnandole con musichette e piccoli video, che appaiono nel suo monitor. 

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Perdite di posti di lavoro

La diffusione di questi robot solleva particolare preoccupazione per la probabile perdita di posti di lavoro. Il personale potrebbe essere ridotto e sostituito dalle macchine. Anche se sembra impossibile che possa accadere in molti ristoranti, per la grande quantità di portate, e tutte le variabili che differenziano le ordinazioni di ogni cliente. 

Intervenire sugli stipendi

In Italia si prospetta la mancanza di 4 milioni di operatori nel prossimo triennio e sono proprio turismo e commercio i due settori più colpiti da questa difficoltà. La situazione va monitorata per comprendere appieno la portata del problema, e cercare soluzioni intelligenti. Ai giovani fanno paura l’inflazione, gli stipendi bassi, la sanità e l’immigrazione in ordine di percentuale. Intervenire sugli stipendi sembra la misura che può mettere un freno alla fuga di cervelli e braccia, verso l’estero. Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Credits: dadawan, foodaffairs, Atlanta news