La guerra ci fa scoprire la nostra fragilità
Il prossimo pericolo, oltre alla democrazia mondiale, sembra che sarà dominato dal tema della carenza alimentare. Cercare di evitare che i paesi, specialmente quelli del Magreb e della fascia mediterranea soffrano la carestia, sarà l’obiettivo che dovremo porci. Putin con la sua testardaggine ed il suo sogno imperialista, sta rendendo sempre più fragile l’equilibrio tra nord e sud. Le limitazioni alle esportazioni di grano ed orzo da Ucraina e Urss, stanno spaventando i mercati. L’India ha già bloccato le sue vendite verso paesi terzi, e ottenere cereali, che sono alla base dell’alimentazione di molti paesi, porterà ad un’ulteriore crisi. Catastrofe alimentare
Magreb, Siria, Turchia…
Magreb, Siria, Turchia si riforniscono quasi esclusivamente sui mercati internazionali per i cereali. Il pane o i suoi sostituti sono l’emblema stesso del cibo, e la loro penuria rappresenta la fame. Il timore è che agli stravolgimenti europei dovuti alla guerra, si aggiungano quelli delle popolazioni che temono di non avere nulla da mettere in pancia. Porterebbe ad un’accelerazione delle emigrazioni, milioni o miliardi di persone affamate che hanno bisogno di cibo, non sono controllabili in alcun modo.
Sistema alimentare
Il sistema alimentare globale, rischia d’indebolire l’Ucraina, ma anche il resto del mondo. Non bastavano i cambiamenti climatici, l’innalzamento delle acque, e la pandemia del covid, ad indebolire le normali riserve. La mancanza di grano, orzo e olio di girasole, sconvolge la catena alimentare. I prezzi sono inevitabilmente portati a lievitare, a vantaggio solo di pochissimi. I prezzi di queste materie prime, rispetto allo scorso anno, è già superiore del 60%. Alcuni studiosi di geopolitica, hanno messo in preventivo che ci saranno rivolte, proprio per la mancanza di cibo.
Carenza alimentare
Anche il segretario generalo dell’ONU, António Guterres, ha avvisato che “lo spettro di una carenza alimentare globale” rischia di palesarsi nei prossimi mesi. Le carenze alimentari coinvolgono già 1,6 miliardi di persone, che sono nell’incertezza di potersi nutrire a sufficienza. Ma questa è la foto del momento, se le forniture non verranno fatte ripartire, qual numero salirà. A farne le spese come sempre le fasce più deboli, i più poveri ed i bambini. Morire di fame nel 2022 sembra impensabile, eppure la percentuale di persone in difficoltà e destinate a morire, aumenterà in modo esponenziale.
Qualcuno invoca il meteorite
Qualcuno invoca il meteorite che si abbatta sulla Terra, e ci condanni all’estinzione. Probabilmente non sarà necessario attendersi un intervento esterno, per auto eliminarci. Ci stiamo riuscendo benissimo da soli, ed usciremo di scena in modo fragoroso, forse con qualche ordigno nucleare. Resteranno gli scarafaggi, a gestire ciò che rimane, dopo di noi. La follia umana che vuole imporre la forza con le armi e la guerra, ci porterà in quella direzione. Prepariamoci a ringraziare Putin e i suoi seguaci per la magnifica prova d’intelligenza e moralità.
Soluzioni possibili?
Arrivare presto ad una pace, che riporti i russi a casa loro e che ci consenta di dedicarci di nuovo all’agricoltura, è indispensabile. Usare aratri ed erpici e non cannoni. L’obiettivo è generalizzato e dovrebbe essere chiaro a tutti, ma molti si sono fatti affascinare dall’uomo solo al comando. Le sue smanie rivelano la nostra fragilità. L’incapacità di rendere l’ONU un’organizzazione al di sopra delle parti ed in grado di fermare qualunque eccesso, la pagheremo cara. Imporre un cessate il fuoco immediato dovrebbe essere imperativo, ma alcuni paesi nicchiano, pensando al loro orticello. O al tornaconto economico che la guerra potrà portare loro. Intanto 1,5 miliardi di umani rischiano di morire di fame inutilmente per una guerra mai dichiarata ufficialmente. Catastrofe alimentare
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