Esportati in Colombia eludendo la sorveglianza delle frontiere ora stanno diventando un problema
Il boss della droga e della criminalità Escobar non si è mai fatto scrupoli su ciò che fosse o meno legale. Nella sua fattoria Napoles, creò una sorta zoo con animali esotici, provenienti da ogni parte del mondo. Tra loro anche un quartetto di ippopotami importati dall’Africa, un maschio e tre femmine. Ovviamente si sono riprodotti ed ora stanno apportando seri cambiamenti all’habitat. Creano grossi problemi, non ci sono predatori in grado di contrastarli e stanno diventando dominatori di alcune zone umide nell’area del fiume Magdalena. Castrazione chimica per gli ippopotami di Escobar
Uno zoo privato
Quando Escobar è morto nel 1993, il suo zoo privato è stato smantellato in buona parte. Gli animali che erano più appetibili dai collezionisti di specie esotiche, sono stati venduti. Ma nessuno desiderava farsi carico degli ippopotami che sono rimasti nella fattoria. I curatori dello zoo immaginavano che sarebbero morti, e che il problema della loro presenza si sarebbe risolto naturalmente. Ma invece sono sopravvissuti, ed ora vivono in un’area a loro dedicata. Se fossero rimasti lì sarebbe andato tutto bene, ma alcuni sono riusciti a fuggire ed hanno invaso zone in cui non hanno nessun nemico naturale. Stanno stravolgendo l’habitat delle specie autoctone e sono diventati un vero grattacapo.
Mangiano e cacano troppo
Gli ippopotami mangiano una grande quantità di vegetali, sconvolgendo l’ecosistema. Un maschio adulto può arrivare a pesare 1.800 chili, ed ha un fabbisogno enorme di cibo. Inoltre defecano altrettanto abbondantemente, spruzzando i loro escrementi all’intorno. Molti finiscono in acqua e accelerano la crescita e la fioritura di alghe, queste consumano molto ossigeno e soffocano la fauna ittica. Non incontrano alcuna resistenza, poiché i felini, in cima alla catena alimentare della zona, i leopardi, non sono grandi abbastanza per attaccarli. L’unico modo per contenerli è ridurre il loro numero artificialmente.
Castrazione chimica
Un progetto iniziale di castrazione dei maschi, è fallito, per l’altissimo costo dell’operazione. Catturare e castrare fisicamente un solo esemplare, arriva a costare sino a 50.000 dollari. Una spesa troppo imponente, per l’azienda che si occupa della fauna colombiana. Le risorse sono state, allora, dirottate su una castrazione chimica. Un contraccettivo chimico viene sparato tramite freccette, indifferentemente, a maschi e femmine. Inibisce la loro produzione di ormoni ed estrogeni. É un prodotto che è stato testato anche negli USA, per i controlli delle mandrie di cervi e cavalli selvatici.
Sopprimerli?
Gli addetti al controllo della fauna avevano proposto di abbatterli, per eradicare il problema. Ma la popolazione locale s’è ribellata a questa soluzione drastica. Però non si poteva, allo stesso tempo, ignorare i danni che gli ippopotami continuano a provocare. In Africa sono la specie che causa più incidenti mortali, assieme ai bufali. Sono molto territoriali e se qualcuno s’inoltra nelle loro aree umide a bordo di barche, può essere attaccato ed ucciso. Sono circa 500 i decessi, che avvengono ogni anno a causa degli ippopotami. Un incidente si è verificato anche in Colombia, un allevatore locale è stato attaccato, ed ha riportato ferite molto gravi. Per evitare il ripetersi di questi attacchi la castrazione chimica è diventata urgente. Castrazione chimica per gli ippopotami di Escobar.
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