Breve storia di maschere e coriandoli
Il Carnevale è diretto discendente di molti riti che si perdono agli albori di molte civiltà, indoeuropee ed europee. Babilonia festeggiava il ritorno del ciclo della vita con grandi feste in maschera, seguenti a un periodo di caos in cui i ruoli era stravolti. Nell’antica Grecia si festeggiavano le dionisiache e nel mondo latino i saturnalia dove la popolazione indulgeva in orge. In quel periodo i ruoli si ribaltavano, i servi diventavano padroni ed i padroni servitori.
Il re veniva deposto e umiliato, al suo posto veniva eletto un re Carnevale che alla fine del suo breve regno avrebbe fatto un discorso/sproloquio, promettendo cose impossibili. A questo discorso sarebbe seguita la “morte”, sotto forma di un fantoccio bruciato o annegato. A questi periodi di caos seguiva una sorta di “pentimento” e ritorno alle pratiche consuete, con la quaresima, delle quale restano attuali molti riti ancor oggi.
Esaltazione del cibo grasso e fritto
Il Carnevale cattolico, legato alla Pasqua, festa mobile per eccellenza, varia ogni anno. Culmina nelle feste che vanno dal giovedì grasso al martedì grasso, che precede Le Ceneri, quando inizia il periodo in cui ci si astiene dalla carne “carnem levare” per un periodo di purificazione, dopo gli eccessi precedenti.
E’ il momento che per tradizione è dedicato all’abbuffata di dolci fritti. Castagnole, rosoni, stracci, cenci, lattughe, frappe, grostoli, crostoli, chiacchiere, bugie, graffe, fritole, sfrincitelli, ravioli e tortellini dolci. Semplice sfoglia o ripieni di crema, cioccolato, marmellata o pesto dolce.
Maschere costumi e carri allegorici
Le maschere che nell’antichità erano il modo per comunicare tra vivi e defunti, sono diventati strumenti per dare vita a umorismo, sberleffi e suscitare ilarità. Sono divenute un gran business con moltissime aziende coinvolte. E’ un mercato che si aggira sui 5 milioni di euro fatturati ogni giorno, nel periodo più caldo. Molte aziende sono sorte nell’area di Napoli e Milano. I settori dei coriandoli, maschere, costumi e dolci sono i più fiorenti.
Alcuni carnevali come quello veneziano, quest’anno a numero chiuso, si sono trasformati in eleganti vetrine, con un grande ritorno economico. Altri come quello di Viareggio e Putignano si sono specializzate con sfilate di carri allegorici. Puntano ad evidenziare messaggi sociali e politici e generano a loro volta un cospicuo indotto.
La battaglia
Il celebre Carnevale di Ivrea è una vera e propria battaglia con le arance, che si svolge nel cuore della città. Termina con il consueto strascico di contusi e feriti che mostrano orgogliosi i lividi che hanno ottenuto. Quest’anno i contendenti dovranno indossare il casco per evitare i traumi più gravi. I prezzi d’ingresso per i non residenti saranno maggiorati, per scoraggiare qualche facinoroso attaccabriga.
Ogni carnevale ha dato vita a maschere originali, oltre a quelle tradizionali del teatro dell’arte. Arlecchino, Pantalone o il Dottor Balanzone, che assumono forme e atteggiamenti legati alla località. Ci sono molti personaggi tipici come il Farinella di Putignano, il Frappiglia abruzzese o il Giangurgolo calabrese. Oppure gli emiliani Sganapino, Flemma, Fagiolino, Sandrone, la Pulonia e Sgorghiguelo, ed infinite altre.
Carnevale da festa popolare a grande Business

