660 montagne, fiumi, valli, isole verranno rinominate per cancellare parole razzista dei nativi americani
Gli Stati Uniti stanno svolgendo una rivoluzione all’interno dei loro territori geografici con la cancellazione dei nomi di molte località. La principale parola contestata dai nativi è la definizione data alle donne pellerossa. Squaw è una definizione razzista e gergale, corrisponde ad una sorta di schiava sottomessa che ancora ferisce le donne native americane. Per sostituire la parola c’è un impegno a trovare nuove denominazioni. Cancel culture arriva anche nella geografia
5 chances
Per ogni località, montagna, lago, fiume ecc… verranno proposti 5 diversi nomi, tra i quali scegliere il preferito. Una task force, creata appositamente, s’è dedicata a questo lavoro di cancellazione dei dispregiativi. La comunità americana si dimostra sensibile a questo cambiamento, che prosegue quanto sta già accadendo per le cancellazioni dei personaggi storici. Ne stanno facendo le spese Cristoforo Colombo ed altre figure storiche, che hanno favorito la dominazione dei bianchi europei. Ma anche personaggi politici che hanno abbattuto la schiavitù come Abraham Lincoln.
Azione tardiva
È un’azione tardiva che cerca di far dimenticare, ciò che è accaduto secoli fa. Un’operazione che parte da sani principi morali, ma rischia di rasentare il ridicolo in alcuni casi. Colpevolizzare chi si è comportato male, dopo secoli, non ha molto senso. Sarebbe più corretto un inquadramento storico che svelasse, motivi, ragioni, situazioni, lasciando il giudizio a chi vuole indagare il personaggio. La toponomastica “offensiva”, è giusto che venga mutata, i termini dispregiativi non aiutano la convivenza. La comunità dei nativi americani soffre di poca considerazione. Le donne in particolare continuano a subire qualche tipo di violenze a causa di questi stereotipi.
Toccherà anche alle Montagne Rocciose
Uno dei prossimi obiettivi, sarà di cambiare il toponimo di una delle vette più alte delle Rocky Mountains. Il monte Evans prende il none dal governatore del Colorado John Evans uno dei nemici peggiori della nazione indiana. Proprio da lui e dalle sue azioni, scaturì uno dei più gravi episodi della storia americana, il massacro di Sand Creek. Divenuto celebre grazie al film “Soldato blu” ed alla canzone firmata da Fabrizio De Andrè “Fiume Sand Creek”. In quella drammatica giornata vennero uccisi circa 230 innocenti Cheyenne e Arapaho, comprese donne, bambini e anziani.
Spariscono anche i nomi delle squadre
Team sportivi molto importanti, hanno dovuto cambiare il loro nome. Sia nel baseball come nel football americano i Redskins (Pellerossa) hanno dovuto prendere un altro nome. Hanno cancellato anche la simbologia legata al loro logo perché offensiva rispetto agli indigeni. La “purga” prosegue anche per monumenti, edifici, strade, ecc. C’è chi teme che questa battaglia per il politically correct non svolga un lavoro positivo nei confronti della storia. Cancellare non basta ad informare correttamente, tra una generazione gli avvenimenti storici che ora indignano, saranno dimenticati. Potrebbe essere più funzionale una corretta ricostruzione storica, con doppia denominazione, vecchia e nuova. Un segno di cambiamento che però non si limita ad eliminare solamente. Cancel culture arriva anche nella geografia
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