Sempre più protagonisti perché il loro benessere sta a cuore ai consumatori
La pubblicità è attenta ai desideri dei consumatori, perciò non stupisce che il modo in cui gli animali diventano protagonisti sia cambiato. Sempre più curati e coccolati, perché la mentalità dei consumatori è mutata. Le campagne di animalisti e vegani hanno inciso parecchio sul modo di rapportarsi con i metodi di allevamento. Cambia l’attenzione verso gli animali.
Consumatori più informati
I consumatori sono più informati, anche grazie ad alcuni video circolati in rete sui maltrattamenti e sulle condizioni degli allevamenti intensivi. L’accento posto sul loro benessere e stato di salute ha condizionato gli acquisti. A questo punto la variabile che non t’aspetti interviene. Sono i fondi speculativi d’investimento che hanno sposato la causa. Non per la sua eticità, ma per proteggere i loro investimenti.
La reputazione favorisce l’eticità
In periodi storici in cui l’attenzione all’eticità diventa parte fondante della reputation delle aziende, viene necessario predisporre gli strumenti per fregiarsene. Le aziende diventano sempre più ricettive a queste tendenze dei consumatori, le assecondano e le utilizzano per darsi un tono. La cosa estremamente positiva è che i fondi d’investimento operano globalmente. Collaborano non solo nelle economie avanzate ma anche nei mercati in via di sviluppo.
Ogni marchio cerca nuova visibilità
Il benessere degli animali da allevamento (animal welfare) è visto come la possibilità di creare una visibilità e un’attenzione positiva. Più gli animali sono curati è maggiore è il ritorno pubblicitario. Nuove linee di prodotto con le specifiche di allevamento gentile ed eticamente sostenibile sono anche una occasione di ampliamento di gamma. Ogni ampliamento di gamma comporta anche nuove opportunità di lavoro e di ulteriori investimenti.
Allevatori più attenti
Seguendo le richieste dei consumatori gli allevatori si dimostrano più attenti nelle pratiche dell’allevamento intensivo. Pongono anche molta attenzione alla salute degli animali e sulle ricadute sul territorio. Primi fra tutti lo spreco di acqua e il consumo di terreni coltivabili. Non viene trascurato nemmeno l’impatto sulla salute delle persone. L’eticità delle condizioni in cui gli animali vivono negli allevamenti, condiziona anche i cambiamenti climatici. Una nuova visione, che tiene conto anche delle esigenze dei consumatori e di modelli di sviluppo sostenibili.
Coop e Barilla danno l’esempio
Coop e Barilla danno l’esempio con la scelta di utilizzare uova che tengano conto della sessatura e non costringano all’eliminazione dei maschi appena nati. Oppure con la scelta di non utilizzare uova per la produzione di pasta, provenienti da allevamenti in batteria. Barilla si è impegnata anche per il divieto del “tail docking” nei suinetti. Negli allevamenti intensivi capita che i suini si mordano a vicenda la coda, provocando infezioni che possano divenire pericolose. Per evitare questi ferimenti si pratica un taglio della coda a priori.
Antibiotic free
Le nuove linee di salumi antibiotic free sono un esempio delle attenzioni rivolte alla salute sia degli animali che dei consumatori. Molte pratiche rivolte al benessere animale e a ricaduta quello umano stanno prendendo piede. Anche perché i fondi d’investimenti sono agguerriti in quel senso. Le richieste che rivolgono alle aziende per poter attingere ai loro finanziamenti sono restrittive e coinvolgono le scelte di tutte le filiere produttive. Recentemente anche McDonald ha dovuto promettere di ridurre le sue emissioni e di controllare le proprie filiere di approvvigionamento.
Comanda sempre il consumatore, forse
Le scelte dei consumatori sono quelle che influenzano maggiormente il mercato, anche se c’è una variabile di cui tenere conto, il prezzo. Molti consumatori vorrebbero scegliere prodotti eticamente corretti, che provengono da allevamenti sostenibili e cruelty free. Ma a fare la differenza è la soglia di un certo prezzo oltre al quale non si può andare. Non tutti possono aumentare il monte della loro spesa mensile. Per attuare una completa rivoluzione che tenga conto del benessere animale non dovrebbe esistere in parallelo una serie di prodotti non etici a prezzo inferiore. C’è ancora tanto lavoro da fare per arrivare a quel tipo di perfezione, ma il segnale forte è il cambiamento per l’attenzione verso gli animali.

