Benessere, Enogastronomia

Il Caffè da nemico ad amico

Il Caffè da nemico ad amico

Ribaltata completamente una convinzione che voleva il caffè nemico della pressione sanguigna

Fermi tutti! Questa è una notizia che farà fare un sobbalzo a molti amanti del caffè. Da nemico giurato si trasforma in un prezioso amico della pressione sanguigna. Sembra incredibile ed è esattamente l’opposto di quanto avevano conosciuto per decadi. Il caffè aiuta a mantenere bassa la pressione sanguigna. È una vittoria per tutti coloro che hanno dovuto rinunciare a degustare il fantastico infuso nero bollente. A sostenerlo non è l’ennesima rivista prezzolata da qualcuno interessato ad aumentare il business, ma una seria ricerca universitaria. L’ha realizzata l’Università di Bologna e dell’IRCCS Azienda Ospedaliero- Policlinico di Sant’Orsola. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista di argomenti scientifici ”Nutrients”. Il Caffè da nemico ad amico

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Come mai questo cambio di rotta?


La ricerca ha messo in evidenza che chi consuma due o tre tazzine al giorno ha valori più bassi rispetto a chi non ne consuma niente. Il caffè tiene basso il livello della pressione sanguigna sia a livello periferico sia nella zona aortica centrale, la più vicina al cuore. Il caffè diventa quindi un prezioso alleato anche per chi soffre di problemi cardiaci. Saranno molti gli italiani ad essere felici di questa scoperta, importante per l’umore di tanti di noi. Caffeina e sale sono sempre stati indicati come nemici delle nostre arterie.

La caffeina non è il solo elemento

Eppure la caffeina è solamente uno degli elementi attivi all’interno dell’infuso, infatti anche il decaffeinato ha fatto registrare effetti positivi a chi l’ha consumato. Altri componenti del caffè controbilanciano gli effetti ed il risultato finale è positivo. Una rivoluzione nel modo di pensare e gustare il prezioso infuso di chicchi

Il campione preso in esame


Hanno partecipato in molti alle prove ed i test per elaborare la ricerca. I dati pressori presi in esame appartenevano ad un campione di 720 uomini e 783 donne. Lo studio è stato coordinato da Claudio Borghi, professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna. La valutazione della somministrazione di caffè compie così una svolta molto interessante e cambia completamente la valutazione fatta sinora.

I risultati della ricerca


Sdoganate le tazzine, ovviamente senza abusarne in modo massiccio. I dati hanno rivelato valori più bassi per chi assume due o tre caffè al giorno. Questo avviene sia nella pressione sistolica che nella pressione di pulsazione, e sia anche a livello di circolazione periferica che per la pressione aortica centrale. Il caffè da eterno nemico diventa un efficiente collaboratore e svolge un compito molto gradito, nella prevenzione di malattie cardiovascolari. Il Caffè da nemico ad amico

Credits: Pixabay

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Il Caffè da nemico ad amico
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Il Caffè da nemico ad amico una ricerca universitaria ha scoperto che 2 o 3 caffè migliorano la pressione sanguigna
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