L’enorme successo di un piatto semplice e comodo, anche in periodo di pandemia
Esistono dal ’53 e sono un brevetto americano. Nati quasi per caso per incentivare la cucina pratica e veloce sono sopravvissuti a molti loro simili. La General Foods aveva lanciato cibo sotto forma di bastoncini o parallelepipedi di diversi alimenti. Tra questi bastoncini di vitello, prosciutto, melanzane, fagioli secchi, pollo e merluzzo. Mentre tutti gli altri sono scomparsi dai reparti dei surgelati, i bastoncini di pesce sono rimasti nelle vasche refrigerate della Grande Distribuzione. Bastoncini di pesce economici e fortunati.
Nati per smaltire il pescato.
Dopo la seconda guerra mondiale c’è stato il rinnovamento del parco natanti. Barche più potenti, meglio motorizzate e più grandi. I pescatori hanno vissuto un periodo di boom e tirato a bordo sempre più pesce, fino a saturare il mercato. Per ridurne peso e volume hanno iniziato a pulirlo, sventrarlo, togliere le lische e congelarlo a bordo. Per comodità compattavano il pesce in una sorta di mattoni. Però la normale massaia non riusciva a tagliare il pezzo di pesce necessario, per un pasto, da quei grossi blocchi. Nei supermercati non ebbe alcun successo. Decisero allora di ridurlo a piccole dimensioni. Questo li rese comodi e fece la fortuna dei pescatori di merluzzo e della loro rete commerciale.
Il problema della congelazione
Il processo di congelazione a bordo era però troppo lento. Si formavano dei cristalli troppo grandi di ghiaccio che quando si scioglievano rendevano il pesce molliccio e sgradevole. Tendeva inoltre a sbriciolarsi e provocava schizzi d’olio durante la cottura. Questo provocò qualche rimostranza delle cuoche, e creò il dubbio che nei bastoncini non ci fosse veramente pesce. Nel giro di qualche anno però un nuovo sistema di congelazione più rapido risolse il problema. I cristalli più fini non ammosciavano le carni e quando finivano in padella i bastoncini non schizzavano olio.
Bastoncini contro la guerra fredda.
La popolarità di queste piccole losanghe di merluzzo è aumentata, tanto che è divenuto un cibo consumato ovunque. Anche in tempi di guerra fredda è riuscito dove non erano riusciti altri progetti, superare la cortina di ferro, e diventare cibo quotidiano anche nei paesi ostili agli USA.I bastoncini di pesce sono uno dei primi esempi di marketing di successo. Nessuno li aveva richiesti e cercati, eppure diventarono un fenomeno di massa. In pochi anni i milioni di chilogrammi di merluzzo prodotti, decuplicarono. La pubblicità li decantava come “niente lische, niente sprechi, niente odore, niente confusione“. Perfetti per ogni massaia che avesse bisogno di celerità, comodità e mantenere la cucina quasi pulita anche dopo aver preparato la cena.
Come vengono fatti
I mattoni vengono tagliati in bastoncini standardizzati. Il processo è cambiato pochissimo nel corso di 80 anni. I blocchi di pesce congelato vengono scansionati ai raggi X per eliminare le lische, poi segati usando seghe a nastro. Vengono immersi in una pastella di uova, farina, sale e spezie, e impanate. Ricevono una veloce frittura in olio per fissare il rivestimento. Servono circa 20 minuti, per passare dal grande mattone al bastoncino inscatolato. Il pesce rimane congelato per tutto il processo, anche quando viene immerso nella friggitrice per pochi secondi.
Non sa di niente
L’accusa di qualsiasi amante del pesce è che, in realtà, i bastoncini non sanno di niente. Ma è proprio questo il segreto del loro successo. Sono amati anche dai bambini e da chi non ama i sapori decisi. Il pesce, alla base della catena, è quello col minor sapore possibile, potremmo dire il più dolce e simile al pollo. Del resto il gusto statunitense per il pesce non è molto elevato. C’è una sorta di atavica diffidenza di fondo. Il pesce è ritenuto il cibo da mangiare quando non si può avere carne. Oppure è legato ai riti di penitenza e sacrificio della chiesa cattolica. Inoltre ha il difetto di conservarsi male ed avere un alto livello di odori sgradevoli.
Gradito anche ai dubbiosi
Anche i più dubbiosi nei confronti del pesce, non disprezzano i bastoncini, perché li trovano anonimi. Si può anche pensare che non siano veramente di pesce. I produttori hanno cambiato il tipo di pesce utilizzato, dal merluzzo, al merluzzo giallo (pollack), al merluzzo d’Alaska. I consumatori non si sono accorti del cambiamento avvenuto. La buona notizia è che il merluzzo d’Alaska è allevato in modo sostenibile. Per ogni chilo prodotto causa 1,3 chili di anidride carbonica, un chilo di manzo ne produce oltre 100 volte tanto.
Domanda in aumento durante la pandemia
In molti paesi la domanda di bastoncini di pesce è in forte aumento. Molte famiglie, durante i periodi di crisi, tendono a fare scorte di cibi pronti o pratici. La scorta di mattoncini dorati, pronti da friggere o passare in forno, è perfetta in quel senso. Il lockdown fa meno paura se c’è cibo nel frigorifero o nel congelatore. Il meno saporito dei piatti diventa così un must, e un’ancora di salvezza per mettere a tavola la famiglia. Soprattutto se ci sono bambini.
Curiosità
Se aspirate ad entrare nei guinness dei primati vi sarà utile sapere che la pila più alta realizzata, al momento è di 74 bastoncini. Anche la Regina Elisabetta ha ricevuto in regalo un panino speciale per il suo 90° compleanno, comprendente bastoncini ricoperti in foglia d’oro. In Germania, ogni anno, una delle maggiori fabbriche, produce bastoncini di pesce sufficienti per fare 4 volte il giro della Terra. Anche l’artista iconografico Banksi, li ha ritratti in una sua opera. In Inghilterra sono amatissimi e li chiamano fish fingers (dita di pesce). Oltre il 20% della popolazione crede, in effetti, che si tratti proprio delle dita dei pesci. Pare però, che questo dato non deponga a favore dello sviluppo cerebrale di chi consuma questo tipo di pesce. Bastoncini di pesce economici e fortunati.
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