Pericolo di contaminazione da fanghi con metalli pesanti
La notizia arriva dall’Australia. Il delicato sistema ecologico dei coralli è in pericolo. La Barriera Corallina è ad alto rischio di essere usata come discarica per un errore in una legge governativa. Il divieto di scaricare rifiuti nell’area del Parco riguarda i nuovi scavi ma non riguarda i lavori i drenaggio. Le autorità di Port Hay Point, a poca distanza dalla Barriera Corallina hanno così avuto mani libere per i lavori di ripristino del porto.
Lavori di manutenzione necessari del porto
I lavori si sono resi necessari dopo le alluvioni degli scorsi mesi che hanno sepolto di detriti le linee di navigazione per le navi in approdo. Già le alluvioni avevano arrecato gravi danni alla Barriera Corallina a causa dei residui chimici legati all’agricoltura. Questi elementi rischiano di provocare un’altra crisi che si aggiunge a quella riscontrata nel 2016 e 2017. L’eccessivo riscaldamento aveva prodotto uno sbiancamento del corallo.
I danni peggiori dai residui chimici agricoli
L’eccesso di nutrienti da agricoltura rischia di provocare un ulteriore sbiancamento o una eccessiva fioritura algale. Anche le alghe avrebbero un effetto deleterio di soffocamento dei minuscoli polipi che costituiscono la delicata struttura corallina. Se non si interverrà per turare la falla legislativa sarà possibile scaricare in mare un milione di tonnellate di fanghi. Provenienti dalla manutenzione del porto industriale di Port Hay Point. Sono fanghi che contengono metalli pesanti, potenzialmente molto inquinanti. Ovviamente sono presenti forti tracce di idrocarburi provocate dal passaggio in porto delle grandi navi da trasporto.
Si cercano soluzioni alternative
Le autorità di Mackay nel Queensland, sono ora al lavoro per scongiurare questo ennesimo disastro ecologico. Il distretto in cui si trovano il porto e questa grande sezione di Barriera Corallina stanno cercando di convincere i manutentori a scaricare al largo. Questo diluirebbe molto l’impatto. Si stanno inoltre cercando soluzioni temporali, in modo che gli scarichi a mare avvengano nelle stagioni in cui la fioritura algale è ridotta. L’estate australe che corrisponde al nostro inverno è la stagione più a rischio.

