Benessere, Eventi, Marketing

E’ il giorno dedicato ai single.

Una festa inventata in Cina che prende spunto dal numero 11. 

L’11 è il numero del doppio uno, ovvero di coloro che sono non accoppiati, ma preferiscono vivere singolarmente. Infatti, la giornata viene festeggiata l’11 novembre. In realtà è divenuta una festa basata sul consumismo più sfrenato. Un’altra occasione per spendere tanto, dopo la vituperata Halloween ed l’altrettanto bistrattato Black Friday, è una caccia costante agli acquisti scontati. E’ il giorno dedicato ai single

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Piattaforme e-commerce molto attive

Le piattaforme cinesi offrono sconti che vanno dal 10 al 30% per invogliare a comprare. Sono l’elettronica e l’abbigliamento ad usufruire maggiormente del giorno dei solitari, ma ormai ogni tipo di merce viene scontata per incrementare le vendite. Il giro di miliardi di yuan che circolano in questa ricorrenza è astronomico.

San Faustino spodestato

In Italia il single day viene festeggiato usualmente il 15 Febbraio, in occasione di San Faustino, il giorno dopo San Valentino e le sue stucchevoli raffigurazioni piene di cuoricini e promesse d’amore. Non sono ancora molti i negozi che utilizzano l’occasione del single day, ma le piattaforme di e-commerce si sono accodate in ogni paese.

E’ il giorno dedicato ai single.

Un terzo della popolazione

I single italiani sono un terzo della popolazione, il 33,2%, ed hanno sorpassato dai recenti rapporti Istat le coppie con figli. Sono tantissimi e il marketing li insegue, perché in buona parte sono alto spendenti. Sono molti i prodotti che vengono incontro alle loro esigenze con confezioni minime, che inoltre, evitano lo spreco

Nata in Cina 30 anni fa

La festa è nata in Cina nel 1993 grazie a due studenti di Nanchino che hanno dato il via alle celebrazioni per chi preferisce vivere da single. Il matrimonio in Cina è un obiettivo molto importante, quasi una imposizione, ed è alla base della società con tutte le imposizioni che comporta. Quei due studenti hanno voluto porre un freno a questa abitudine di glorificare solo gli sposati o accoppiati, rivendicando il loro diritto di essere felici anche come single.

Importante quasi come il Capodanno

La festa è diventata molto rilevante crescendo in tutto il paese ed è attesa come il Capodanno cinese, il periodo in cui i cinesi vanno in ferie e raggiungono le loro famiglie. La prassi per onorare il giorno dei cuori solitari è che i singles si scambino doni, auguri e che escano a festeggiare nel modo che meglio gradiscano, intasando bar, ristoranti e karaoke.

Un vero business

Da festa quasi goliardica, è diventata un vero business e sono moltissimi coloro che aspettano l’11 per fare acquisti, sia in negozi reali che grazie all’e-commerce. Tutti i motori di ricerca a partire da Alibaba sono attrezzati in quel senso con offerte imperdibili, marchiati “Guanggun Jié” (single day in cinese). E’ il giorno dedicato ai single

E’ il giorno dedicato ai single.

Credits: Pixabay

Abitare, Benessere

Una APP per capire i vostri gatti

I gatti hanno una grande capacità mimica e qualcuno cerca di capire a cosa corrisponde ognuna delle loro “facce”

Guardando i gatti si scoprono sempre novità. I loro musetti, da furbi, a compassati, ad agitati, regalano una varietà di espressioni  molto vasta. Alcuni zoologi li hanno studiati a lungo, ed hanno contato queste diverse mimiche del muso. Ne hanno catalogato almeno 300, che vanno dal movimento delle orecchie e dei baffi, alla dimensione della pupilla. Una APP per capire i vostri gatti

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Finta indifferenza cronica

Molti gatti sembrano fingere completa indifferenza a tutto ciò che li circonda. Non sono molto emotivi, tranne forse quando chiedono, magari con impeto o strusciamenti, cibo. In realtà pur non essendo manifesti come i cani, hanno anch’essi modi di esprimere le loro “opinioni”.

Baffi ed orecchie sono i loro strumenti

Usano il loro corpo in modo essenziale, spostano o fan vibrare i baffi, o inclinano un orecchio, la coda è forse il loro elemento più vistoso, ma meno interessante. Sono moltissime le espressioni che utilizzano, alcune troppo sottili per noi umani ma chiarissime per i loro amici felini.

Una APP per capire i vostri gatti

Filmati per oltre un anno

Per raccogliere tutti i dati necessari, una zoologa ha frequentato un sito particolarmente frequentato da felini ed ha filmato le loro posture  ed interazioni all’interno della colonia. I gatti presenti erano maschi e femmine e di tipo domestico. Dall’analisi di quei filmati sono state estrapolate le emozioni ed il linguaggio non verbale.

26 movimenti catalogati

La combinazione di 26 movimenti del muso ha portato al risultato di 300 diverse espressioni. La loro mimica è inferiore solo di una rispetto ai cani (27), mentre quella umana per fare un paragone, arriva a 44. A dominare erano le espressioni amichevoli, ma erano molte anche quelle aggressive, con quasi un 20% di espressioni ambigue.

Una APP per capire i vostri gatti

In sù in giù o di lato

Spingere le orecchie o i baffi in sù era accompagnato da momenti amichevoli o socializzanti. Abbassare o allargare gli orecchi era quasi sempre legato a situazioni ostili. In questi casi anche le pupille si stringevano e gli orecchi erano talvolta appiattiti. Informazioni utili per comprendere cosa sta per accadere tra colleghi” dotati di artigli.

Una APP per comprenderli e comunicare

Queste informazioni ora potrebbero dare vita ad una APP in grado di “leggere” e far comprendere cosa passa per le teste di “Fuffi” o “Missy”. Potrebbe essere utile anche per chi vuole adottare un nuovo micio, per capire se caratterialmente è compatibile col nuovo nucleo familiare. Per comprendere qualcosa di più dei nostri amici pelosi, che vada oltre al comando apri la scatoletta” o “aggiungi crocchi”, per comunicare in modo utile. Una APP per capire i vostri gatti

Una APP per capire i vostri gatti

Credits: Pixabay

Abitare, Benessere, Enogastronomia

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Si stanno diffondendo anche in Italia i robot che possono servire ai tavoli.

Può un robot sostituire il personale di servizio? Uno degli argomenti che ha mantenuto sempre un grande appeal negli ultimi mesi è quello della difficoltà a reperire mano d’opera. Uno dei settori che ha sofferto maggiormente di questa mancanza di “vocazioni”  è quello della ristorazione e del commercio. Orari che comprendono anche i weekend e quasi tutte le sere, scoraggiano i giovani dall’intraprendere quel tipo di attività. La loro vita sociale viene messa in crisi dalla disponibilità necessaria per completare i turni di lavoro. Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

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Stipendi scarsi e ritmi elevati

A scoraggiare ancora di più, gli stipendi non sono favolosi, oltre la metà dei giovani italiani ritiene di ricevere stipendi troppo bassi. Inoltre le ore di impiego sono piuttosto impegnative,. Molti giovani si sono cimentati, ma i ritmi di lavoro hanno fatto mutare la loro opinione, e si sono dimessi. Dover rinunciare ai weekend e alle uscita con amici e amiche, ha condizionato le loro scelte. Pochi giovani vogliono rinunciare al piacere di restare a contatto con gli amici e gli amori, senza limitazioni d’orario.

Reddito di cittadinanza nonna spronato

La cancellazione di molti dei contributi erogati col reddito di cittadinanza, era stato salutato come l’evento che avrebbe spinto molte persone ad “accontentarsi” di un mestiere qualsiasi, pur di avere una retribuzione. La polemica sui giovani senza lavoro e “divanizzati”, è proseguita a lungo assumendo aspetti sgradevoli. Va detto che la tanto auspicata corsa a diventare cameriere o commesso, non c’è stata. Anche se sull’argomento sono intervenute molte figure, a perorare questa o quella causa, e a spronare a prendere in mano il proprio destino. Il problema del personale di servizio permane.

Robot camerieri in sostituzione

C’è chi ha cercato di scavalcare il problema con l’utilizzo di robot camerieri. Decisamente poco costosi (circa 15.000 euro+ IVA), non necessitano di molte cure e non richiedono retribuzione. In questo momento sono attivi incentivi fiscali per gli update tecnologici. I robot camerieri rientrano appieno in quella categoria. Un cameriere costa all’incirca lo stesso denaro per ogni anno di lavoro, quindi un robot si ripaga in una sola annata. Inoltre il cameriere robot non ha necessità di permessi, non si ammala, non accumula ferie e non ha mai recriminazioni.

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Una attrazione per alcuni locali

Il robot cameriere, essendo una novità, è anche una attrazione per i locali che lo utilizzano. Riesce a svolgere semplici mansioni come un cameriere alle prime armi. Ha ovvi limiti, ma può portare a termine diverse commissioni. E’ molto amato dai bambini che lo trovano divertente. Non riesce a prendere comande complicate, non riconosce tutti i membri di una tavolata, ma riesce a riconoscere immediatamente i tavoli.

Vengono dalla Cina

I più utilizzati sinora, sono robot costruiti in Cina, nella città di Shenzen e pare che stiano veramente diventando popolari. Gli affidano tutte le commissioni di contorno, sa sparecchiare e apparecchiare, portare da bere, i dolci, o i piatti che non necessitano di particolari servizi. E’ dotato di un vassoio su cui vengono posati i piatti o le bevande da servire. Il suo punto di forza è servire le torte di compleanno accompagnandole con musichette e piccoli video, che appaiono nel suo monitor. 

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Perdite di posti di lavoro

La diffusione di questi robot solleva particolare preoccupazione per la probabile perdita di posti di lavoro. Il personale potrebbe essere ridotto e sostituito dalle macchine. Anche se sembra impossibile che possa accadere in molti ristoranti, per la grande quantità di portate, e tutte le variabili che differenziano le ordinazioni di ogni cliente. 

Intervenire sugli stipendi

In Italia si prospetta la mancanza di 4 milioni di operatori nel prossimo triennio e sono proprio turismo e commercio i due settori più colpiti da questa difficoltà. La situazione va monitorata per comprendere appieno la portata del problema, e cercare soluzioni intelligenti. Ai giovani fanno paura l’inflazione, gli stipendi bassi, la sanità e l’immigrazione in ordine di percentuale. Intervenire sugli stipendi sembra la misura che può mettere un freno alla fuga di cervelli e braccia, verso l’estero. Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Robot camerieri in aiuto ai ristoratori

Credits: dadawan, foodaffairs, Atlanta news

Abitare, Enogastronomia, Eventi

Il giorno dei morti ha una forte simbologia in Messico

Avete mai osservato gli altari dedicati ai defunti del Centro America? Grandissimi o minimali che siano sono pieni di significati

Se avete visto il film Coco sapete già come sono composti e a quale scopo vengono allestiti. Sono realizzati per mantenere la memoria dei propri cari e per consentire loro di avere per un giorno la possibilità di rivedere chi è rimasto sulla terra. Come già allo Shamain celtico (Helloween) nella notte di Ognissanti i due regni si avvicinano. Le barriere che li mantengono separati diventano permeabili e morti possono tornare nelle loro case. Il giorno dei morti ha una forte simbologia in Messico

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Una Ofrenda ricca 

Nulla è lasciato al caso sulla Ofrenda (altarino) perché il viaggio possa essere agevole per i propri cari. In una Ofrenda che si rispetti non possono mancare 7 elementi. I teschi di zucchero decorati con colori sgargianti. Le Calavere (teschi) possono essere realizzati in casa ma c’è una fervente industria che li produce e in tutti i mercati ci sono sezioni apposite che le vendono.

Fiori arancioni

Per dare ulteriore colore gli altari sono arricchiti con calendule, il fiore arancione che fiorisce in questi giorni. In Messico e America Latina sono chiamati i fior dei morti ed il loro profumo e colore ha lo scopo di attirare e guidare i defunti. Un tocco di arancione non può mai mancare. I più accorti aggiungono anche una campana che coi suoi rintocchi faciliti il ritrovamento del sentiero giusto.

Il giorno dei morti ha una forte simbologia in Messico

Carta velina traforata

Papel Picado, sono fogli o striscia di carta perforata a formare delle trine colorate di carta velina. Anche in questo caso esiste una fiorente industria ma chi può li realizza in casa con un lavoro certosino. La leggerezza della carta simboleggia la fragilità della vita ed i fori servono per passare attraverso i confini.

Dolci per i propri cari

Non può mancare qualcosa di dolce, il pan del muerto è una focaccia dolce a forma di teschio con le ossa incrociate, spolverata di zucchero o glassata. I defunti così possono rifocillarsi e rimettersi in forze per poter ritornare nell’aldilà. Se i defunti avevano preferenza per alcuni cibi, questi vengono riproposti per regalar loro una soddisfazione extra.

Qualcosa da bere

Dopo un lungo viaggio i morti avranno tanta sete perciò è indispensabile mettere sull’altare una bottiglia d’acqua. Anche in questo caso se erano golosi di qualche bevanda è giusto metterla a disposizione. La sera di Ognissanti è dedicata al ritorno dei bambini, perciò le bibite zuccherate sono indispensabili, il giorno successivo è quello dedicato agli adulti, perciò non mancherà una tequila per rendere meno triste il ritorno tra le ombre.

Il giorno dei morti ha una forte simbologia in Messico

Una piccola purificazione

Un poco di sale aiuterà a sentire meno la sete e purificherà le anime che si alleggeriranno delle azioni commesse in vita, e potranno ritornare facilmente nel luogo che gli compete. La festa trae origine da rituali aztechi in onore della dea Mictecacihuatl, conosciuta anche come la “Signora dei Morti”. Col tempo a questi riti si sono assommate tradizioni cattoliche e la festa che durava un mese si è ridotta a soli due giorni.

Immagini dei propri cari

Per fare in modo che i defunti non vaghino senza mete, sulla Ofrenda vanno poste le foto dei propri cari, nelle famiglie numerose servono altari di molti metri per rappresentarli tutti. Il modo migliore per ricordarli e mantenere la possibilità di tornare il prossimo anno. La leggenda vuole che possano ritornare finché almeno uno dei vivi si ricordi di loro. Ovviamente verranno illuminate con candeline e piccole lucerne.

Ossa dei morti

I morti sono festeggiati anche in altre località oltre a centro e sud America. Le ossa dei morti, riuniscono il macabro di Halloween e il piacere di gustare dolci. Questi dolci a forma di dita, mani, piedi, costole o altre ossa, sono diffuse in molte altre culture. In Italia soprattutto in Sicilia e in Calabria, sono una tradizione molto sentita e sono noti come morticeddi. I bambini sono ovviamente coloro che più godono di questi biscotti e dolci a base di zucchero e/o pasta di mandorle. Il giorno dei morti ha una forte simbologia in Messico

Il giorno dei morti ha una forte simbologia in Messico
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Zucche vuote per allontanare il buio

Torna la notte di Halloween e tutti i suoi simboli magici ed esoterici

Le associazioni cattoliche lanceranno, come sempre, i loro anatemi contro queste feste demoniache ed i ragazzini continueranno a fregasene e a fare festa. La Chiesa dimentica tropo facilmente che la festa di Ognissanti è proprio una derivazione delle celtica Halloween. Sono moltissimi i riti barbari a cui sono stati sovrapposte festività religiose cristiane, compreso il Natale, ma non amano che si ricordino le radici di questi rituali. Zucche vuote per allontanare il buio

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Scherzetti e caramelle

I ragazzini andranno in ogni caso, a suonare alle porte dei vicini per raccogliere dolcetti e a “spaventarli” minacciando burle. In realtà quando la festa ha ripreso slancio, circa un secolo fa, erano molti coloro che subivano realmente scherzi anche pesanti. Uno dei più comuni era quello di ricattare le padrone di casa con una saponetta da sfregare su tutte le finestre. Poi col tempo le cose si sono ammorbidite ed ora non si supera il livello delle minacce.

Tutto parte con lo Shamain

Come sapete tutto nasce dallo Shamain la festa di fine estate ed inizio inverno nella cultura celtica. Un giorno di passaggio dal calore estivi ai freddi invernali. Un momento di passaggio al quale venivano associati altri rituali, sia religiosi che decisamente laici. Mentre i druidi facevano riti e divinazioni sulla prossima stagione, il popolo accendeva fuochi per essere sempre illuminato ed allontanare le tenebre che sarebbero arrivate a dominare nei prossimi tre mesi.

Un velo assottigliato

Di questo passaggio approfittavano secondo le leggende druidiche, i defunti che potevano filtrare attraverso il velo che separa morti e vivi, per ritornare nei luoghi che frequentavano da vivi. Il mondo delle tenebre era quello in cui le ombre erano abituate a muoversi a loro agio, mentre la luce le allontanava. Perciò era utile, per i vivi, avere qualcosa che producesse luce e tenesse alla larga gli spiriti dei morti, i mostri, le fate, le streghe, e tutti i personaggi delle leggende celtiche. 

Zucche vuote per allontanare il buio

Lanterne costose 

Le lanterne, soprattutto quelle in metallo erano costose, e servivano per illuminare e proteggere le case, per questo venivano fabbricate lanterne “usa e getta intagliando i vegetali e i tuberi a disposizione. Molto utilizzate erano le rape o i ravanelli più grandi, che potevano essere scavati all’interno ed ospitare una brace o una piccola candela. Da questa tradizione venne l’uso di intagliare le zucche che ora dominano tutti i materiali legati ad Halloween.

Rape intagliate

Chi doveva uscire di casa, portava con se queste rape intagliate, a forma di testa umana. Venivano intagliati occhi e bocca, per illuminare il buio attorno a loro, ed essere sicuri di non essere rapiti e portati nell’altra dimensione. Per garantirsi una ulteriore scappatoia portavano con se del cibo, da usare come riscatto se incrociavano qualche antenato. Questo rituale col tempo si è trasformato nel rito di “dolcetto o scherzetto”. 

Un nome specifico

Anche il nome della lanterna ha un significato specifico e viene dal più temuto dei mostri  che si potevano incontrare quella notte, Stinghy Jack. Un essere multiforme che era stato relegato in una sorta di limbo tra i due mondi e che era il primo ad approfittare del diradamento del velo che mantiene divisi i due regni. Per non incontrare il temutissimo “Giacomo Pungiglione” vennero create le Jack O’lantern.

Zucche coltivate appositamente

Le zucche utilizzate ora sono decisamente vuote, facili da incidere ed intagliare. Esiste una vera cultura per ottenere figure che vengono retroilluminate, che sappiano spaventare i mostri o li facciano almeno ridere. Si va da volti arrabbiati con tanto di canini aguzzi a figure ironiche e scherzose. In alcune località le zucche sono diventate veri e propri sberleffi con cui arredare i giardini o i porticati. Viene evidenziato il lato ironico e stravolgente di alcuni volti, per strappare almeno una risata, con buona pace degli avversatori della festa. Zucche vuote per allontanare il buio

Zucche vuote per allontanare il buio

Credits: Pixabay

Benessere, Enogastronomia, Eventi

Patatine mostruosamente piccanti

La Challenge Hot Chip sta spopolando in rete.

C’è sicuramente della follia nell’animo umano e di questo non si discute. Ma il limite sembra spostarsi sempre più anche in campi inusuali. Le Challenge (sfide) da postare in rete sono quanto mai attuali, con tute le annesse conseguenze. Giocano con il senso di inadeguatezza di chi vorrebbe partecipare ma non osa. Patatine mostruosamente piccanti

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Iniziate per scopi benefici e raccolte fondi

Sono iniziate quasi tutte per scopi benefici, le challenge in rete, ricordate le secchiate di ghiaccio? Ma ora il loro obiettivo non è sensibilizzare su un problema, ma è solamente stupire e raggiungere quante più persone possibili grazie a piattaforme come TikTok. Anche il campo alimentare non ne è esente, anzi forse sta raggiungendo vertici impensabili.

Mangiare fino a scoppiare

Qualche tempo fa, la sfida poteva essere a mangiare a più non posso. Oppure  raggiungere nuovi record di hamburger mangiati in un minuto, o provare schifezze proposte dagli utenti, ora l’asticella s’è alzata. Un partecipante a questi sfondamenti di stomaco, è morto due anni fa, per i suoi eccessi. Siamo entrati nel campo del pericolo e dell’insano. A provare quanto interesse suscitano questi eccessi arrivando gli oltre 130 milioni di visualizzazioni dell’ #hotchipchallenge 

Assaggiare una patatina e filmarsi

Una sfida se volete molto semplice, assaggiare una patatina al peperoncino, così piccante da far lacrimare o sanguinare la bocca e il naso, in diretta. Cavoli loro, penserete, se vogliono bruciarsi gola e lingua, facciano pure, purché non vengano a lamentarsi per il dolore con noi, dopo aver accettato la sfida. 

Perfette per gli scherzi di Halloween

Queste patatine che sembrano perfette per la settimana di Halloween, per fare scherzacci ad amici e conoscenti sono veramente roventi. Sono condite con peperoncini terribili come il Trinidad Scorpion e il Carolina Reaper, ritenuto fino a poche settimane il più piccante al mondo, ma ora scalzato da un altro peperoncino ancor più potente

Patatine mostruosamente piccanti

Reazioni terribilmente dolorose

Le reazioni sono fortissime e difficilmente contestabili. Non ci sono mollica di pane o latte a smorzare il bruciore. Alcuni dei partecipanti alle challenge hanno avvisato di avere avuto molti problemi. Qualcuno è finito all’ospedale, altri hanno svuotato l’acquedotto della città, nel tentativo di smorzare l’effetto. A conferma della pericolosità, c’è anche un’inchiesta aperta negli Usa, per un 14enne che sarebbe morto a causa del consumo delle patatine troppo speziate.

Confezione che allude alla pericolosità

Contribuisce anche la confezione a suscitare interesse. Ha la forma di una bara e rimanda ad immagini forti e perfette per la stagione di “dolcetto o scherzetto” dove il macabro raggiunge alte vette. C’è anche la certificazione del Guinness dei Primati a garantire un numero folle di gradi Scoville, quelli con cui si misura la piccantezza

Sfida già vietata negli USA

Negli Stati Uniti la sfida della patatina super piccante è già vietata, probabilmente verrà vietata in altri paesi Italia compresa. In ogni caso il divieto arriverebbe troppo tardi vista la facilità con cui le patatine superpiccanti sono reperibili e senza alcuna restrizione d’età. Perché in queste challenge sono soprattutto i giovanissimi ed i bambini a volersi cimentare. Una sorta di rito d’iniziazione per dimostrare quanto sono tosti ed in grado di sopportare il dolore.

Un iPhone in premio

C’è anche un premio alla base di questo successo. L’azienda ceca che le ha messe in commercio, ha sfidato gli utenti a postare il loro video in rete, mentre mangiano le piccantissime patatine con l’hashtag #hotchipchallenge . Il vincitore della sfida otterrà l’ultimo modello di iPhone. Ovviamente molti hanno abboccato ed il gioco ha funzionato, con tutte le conseguenze del caso. Patatine mostruosamente piccanti

Immagini: Hot Chip Challenge e Pixabay

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Bastoncini di tè da fumare

Le grandi aziende del tabacco cercano scappatoie contro le limitazioni al tabacco

Sembra ormai imminente il divieto in tutta l’unione europea dei prodotti di tabacco riscaldati aromatizzati. Gli swappatori avranno vita più dura e le grandi aziende che smerciano tabacco cercano di trovare altre soluzioni. Una di queste è l’utilizzo di bastoncini di tè intrisi di nicotina. Non sono a base di tabacco e quindi non sono proibiti. Bastoncini di tè da fumare

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Tè rosso africano

Utilizzano il tè rosso, un prodotto africano noto anche come rooibos o red bush. Il nuovo metodo per inalare nicotina non prevede che il tè venga incendiato, ma solo riscaldato, utilizzando appositi riscaldatori. Non esistono documentazioni che garantiscano la sicurezza del metodo d’inalazione e nemmeno quelle riguardanti le sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente. 

Dipendenza da nicotina

La dipendenza da nicotina in questo modo prosegue, le compagnie continuano a fare profitti, anzi guadagnano ancor di più. Il consumo di sigarette è in decisa diminuzione, sia per i divieti, sia per il disagio di essere “coloro che fumano e non si curano della salute”. Le campagne salutistiche hanno svolto un ottimo lavoro, che però rischia di essere stato inutile.

Già disponibili in nove stati

Su nove mercati sono già disponibili i nuovi bastoncini con tè rooibos che contengono nicotina e non tabacco. La sensazione è che presto verranno resi disponibili in ogni paese, puntando su una promozione che sottolinea come siano prodotti a “basso rischio”. Le efficienti reti commerciali a loro disposizione depongono a loro favore. Questa categoria di prodotti non risente delle alte tassazioni convenzionali, perciò le aziende incrementano moltissimo le loro entrate.

Bastoncini di tè da fumare

Senza controlli

Altro vantaggio per le aziende , il fatto che non contengano tabacco li sottrae a tutta una serie di controlli che penalizzano la diffusione di sigarette e tabacco. L’aspetto legato alla salute viene così bypassato senza che nulla sia rivelato sulle vere composizioni di questi bastoncini. Le grandi aziende si sfidano in questo campo e entro l’anno saranno molti di più i prodotti a “tabacco zero.

Tornano anche gli aromi

L’escamotage permette di utilizzare anche tuti gli aromi che sono stati fatti uscire dalla porta e che rientreranno dalla finestra. Frutti tropicali, menta, ed ogni altro “profumo” torneranno di nuovo disponibili, dopo soli pochi giorni dopo l’inizio del divieto. Nella continua corsa a bloccare i prodotti che minano la salute tra Ue e BigTobacco, questa sembra essere in vantaggio. La soluzione definitiva sarebbe bloccare la nicotina, il vero elemento che crea assuefazione e dipendenza.

Stesso prezzo ma meno tasse

I bastoncini riscaldati al rooibos sono in vendita allo stesso prezzo di quelli a base di tabacco riscaldato, ma poiché non hanno lo stesso regime fiscale e le stesse imposte sul tabacco, consentono ampi margini di ricarico alle aziende. Minori tasse e stesso prezzo faranno aumentare i profitti, finché la UE non riuscirà a bloccare anche questi bastoncini. Al momento le limitazioni riguardano solo la pubblicità con cui vengono promossi, troppo poco per limitarne la diffusione. I tabagisti non smetteranno di cercare un modo per assumere nicotina. La speranza è che non facciano proseliti. Bastoncini di tè da fumare

Bastoncini di tè da fumare
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Pasta world day il 25 ottobre

Il più celebrato e diffuso cibo amato dagli italiani, continua a diffondersi in tutto il mondo

Non mancherà nella dieta di moltissimi italiani un piatto di pasta il 25 ottobre.  Anche perché è una giornata speciale, quella in cui il piatto  più diffuso della tradizione mediterranea ha la sua celebrazione. E’ un simbolo del nostro paese e delle nostre tradizioni culinarie, così seguite ed imitate in moltissimi altri paesi. Il Pasta World Day ha la possibilità di essere un mezzo di comunicazione, direttamente con le pance di tutto il mondo. Pasta world day il 25 ottobre

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Italianità nel mondo

La pasta rappresenta l’italianità nel mondo. Meglio del Colosseo o la Torre di Pisa o il Canal Grande di Venezia. Chiunque mangia pasta probabilmente dedica per qualche istante un pensiero al nostro paese. Non saremo gli inventori della pasta, ma sicuramente siamo coloro che l’hanno saputa interpretare meglio e renderla un alimento così importante e gradito.

Versioni spurie in giro per il mondo

Ovunque troverete qualche ristoratore che vi offrirà la sua versione più o meno accurata della carbonara, gricia, cacio e pepe, lasagne, amatriciana, o spaghetti aglio olio e peperoncino. Piatti abbastanza semplici da preparare e che chiunque potrebbe imparare a cucinare seguendo semplici ricette. Questo è il segreto che ha consentito una diffusione così capillare, da HongKong alle grandi città europee ed americane, passando per località minuscole purché  attrezzate di uno scolapasta.

world pasta day

Incontrare i gusti del paese

Come è facile comprendere ogni paese ha dato le sue interpretazioni anche per venire incontro alla reperibilità delle materie prime ed incontrare il gusto dei commensali. Le ricette si sono arricchite di ingredienti che agli italiani possono sembrare folli, ma che ai consumatori piacciono. Ogni ristoratore o cuoco rivendica il diritto di poter aggiungere e modificare la pasta con una versione custom, che è spesso una reinterpretazione.

Classiche o reinventate

Ci sono paesi come l’Inghilterra dove trionfano le ricette più vicina all’originale e semplici. Lo spaghetto al sugo è il preferito, il più vicino possibile alla tradizione italiana, ma con scivoloni verso il ketchup e salse pronte che non sono proprio eccellenti. Il mercato UK attrae anche molte delle nostre salse pronte come il pesto o le creme di funghi ed ovviamente la salsa al pomodoro. Piace molto anche l’amatriciana.

Consumi in aumento anche col servizio di consegna a domicilio

I consumi mondiali di pasta aumentano, favoriti anche dalle compagnie di consegna a domicilio che poggiamo molto del loro business sulla facile porzionalità e trasportabilità di penne, mezze pene, fusilli, farfalle, ziti, spaghetti e quant’altro. La pasta ha anche creato delle curiose “aberrazioni” con piatti noti all’estero ed inesistenti in Italia. Come le celebri spaghetti con le polpette, o Lingue Alfredo, create negli Usa e diffuse un poco ovunque. I turisti si stupiscono sempre quando le ordinano, ed i camerieri spiegano questa realtà, e li dirottano verso le più italiane tagliatelle al ragù.

world pasta day

I francesi amano variare sul tema

Ai francesi piacciono paste un poco più lavorate ed articolate, del resto la loro cucina li ha abituati a ricette pesanti e molto concettuali. Amano le paste fresche con creme arricchite di tartufi, funghi, parmigiano, con le uova, con la pancetta croccante, e varie spezie ed erbe aromatiche. Immancabili i piatti con formaggi vari, di cui si sentono depositari nel globo terracqueo. Devono aggiungere qualcosa o si sentono incompleti anche nel momento di fare una pasta. Ma si arrendono davanti ad una carbonara, il più possibile tradizionale. 

Belgio e Medio Oriente

Anche in Belgio le cose non mutano granché rispetto ai francesi, ma c’è una forte tendenza alla pasta con frutti di mare. In medio oriente a causa delle restrizioni alimentari verso il maiale, le ricette mutano con moltissimo pollo che sostituire le salse a base suina. Anche le Linguine Alfredo vengono preparate con pollo arrostito e macinato. Ovviamente la bolognese ha un ragù molto più roseo e le lasagne sono quasi vegetariane. Nei paesi orientali amano le salse che contengono panna, ma scordatevi di ordinare le classiche penne salmone, vodka e panna in un paese musulmano,  se non volete beccarvi un bel rifiuto. Pasta world day il 25 ottobre

world pasta day
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Il 24 ottobre è il Mortadella Day

Il fragrantissimo salume simbolo di Bologna e dell’Emilia Romagna celebra il proprio giorno

Martedì 24 ottobre è il giorno in rosa, infatti si festeggia l’XI edizione del Mortadella Day. Il salume già noto ai Romani prende il nome dal mirto, le cui bacche erano usate per impreziosire l’insaccato. Da quelle bacche venne il nome “mirtella” ed infine mortadella. Ha una data di nascita ufficiale ed è un esempio di come i disciplinari alimentari esistano da secoli. Nel 1661 il Cardinal Farnese emise un Bando per regolare in modo preciso, la preparazione dell’insaccato. Il 24 ottobre è il Mortadella Day

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Disciplinare che ricalca quello odierno

Il disciplinare con alcune piccole variazioni, è ancora attuale ed ora si avvale della dicitura Mortadella Bologna IGP. Saranno molti ed articolati, gli eventi che caratterizzeranno la giornata, da show cooking ad arte di strada passando per il tema della sostenibilità. Uno dei temi di questa edizione del mortadella day.

Sarà una festa in tutte le case

Ovviamente la festa proseguirà in ognuna delle case e località dove il salume rosa verrà consumato. In un tributo al suo profumo e gusto inconfondibili. Un vero simbolo della ristorazione e del cibo di strada. Alzi la mano chi non ha mai sentito aumentare la propria salivazione davanti ad una michetta, una pinza, una focaccia ripiena di profumatissima mortadella appena tagliata.

Il 24 ottobre è il Mortadella Day

Festa anche a Roma

Anche Roma vuole contribuire a questo tributo e lo farà in una sede appropriata nel Mercato centrale di Roma. Luogo popolare per eccellenza, perché la mortadella possiede questo fascino di essere gustosissima ed abbordabile per le tasche di tutti. Da secoli è il salume ideale per colazioni o spuntini energetici, cari a chi lavora ed ha bisogno di ricaricare un poco le energie. 

14 botteghe artigiane

Ci saranno 14 botteghe artigiane all’interno del Mercato che proporranno per tutto il giorno le loro ricette originali a base di Mortadella Bologna IGP.  La versatilità dell’insaccato rosa permetterà di accedere a molte ricette ed idee interessanti, sull’uso della Mortadella in cucina. Per chi vorrà approfondire, anche da distanza, il consorzio di tutela ha previsto molte attività sul canale Instagram dedicato. A voi il piacere di entrare nel mondo della mortadella IGP, e farvi travolgere dai suoi aromi. Il 24 ottobre è il Mortadella Day

Il 24 ottobre è il Mortadella Day

Credits: Pixabay, Consorzio tutela Mortadella di Bologna IGP

Benessere, Enogastronomia, Eventi

Ritoccato il record del peperoncino più piccante

Nato da alcuni incroci il nuovo piccantissimo Pepper X è stato brevettato.

Se pensavate di aver toccato il vostro record personale ed esserne usciti vivi, ora avete un’altro duello a cui sottoporvi. Vincerà la vostra “calabresità” e l’amore per la piccantezza o perirete? Pepper X è tre volte più piccante del Carolina Reaper (il mietitore della Carolina). A cimentarsi nella produzione di questo “mostro” di piccantezza Ed Currie, l’orticoltore che già aveva coltivato il Carolina Reaper. Ritoccato il record del peperoncino più piccante

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3 volte più piccante del vecchio record

Decretato il nuovo record anche dal Guinness dei Primati, dove si sono accontentati delle rilevazioni strumentali senza osare assaggiarlo. Il Currie ha raccontato la sua esperienza descrivendola in modo terrificante. Subito dopo averlo assaggiato ha percepito un’ondata di calore molto intensa ed immediata come se avesse ingoiato un tizzone ardente.

Almeno tre ore di agonia

L’effetto è durato oltre tre ore. Racconta di aver passato oltre un’ora steso su una lastra di marmo sotto una pioggia battente, gemendo ed implorando varie divinità perché facessero diminuire l’intensità di quel bruciore. Dopo sono arrivati i crampi, intensi e dolorosissimi quasi peggiori del bruciore.

Misurata in Scoville

La piccantezza si misura in gradi Scoville e riguarda la percentuale di capsaicina contenuta nei peperoncini. Un tempo si misurava diluendo progressivamente con sciroppo di zucchero e facendolo assaggiare ad alcuni volontari, per determinare il punto in cui non era più percepito. Un mestiere davvero invidiabile non trovate? Ora sono venuti in aiuto metodi di misurazione scientificamente più precisi che non coinvolgono i cavi orali.

Ritoccato il record del peperoncino più piccante

Come funziona la capsaicina?

Invia al nostro cervello un messaggio di pericolo che manda un segnale di dolore. Funziona come se avessimo toccato una superficie rovente e il nostro corpo cerca di raffreddarsi facendoci sudare ed aumentare la respirazione. Inoltre le particelle di capsaicina arrivano al naso che cercherà di espellerle facendoci scorrere muco, un evento che i più temerari conoscono bene con le tipiche gocce al naso degli incalliti “peperonicisti”. 

Ci han provato solo in 5

Sono solo 5 le persone che hanno osato mangiare un intero Pepper X, sono tutti vivi ma giurano che l’esperienza non è stata una passeggiata. Ed Currie dopo aver inventato il Carolina Reaper nel 2013 ora vuole godere dei frutti del proprio lavoro. Sono moltissimi i prodotti che vantano la presenza del Reaper tra i loro ingredienti, ma che non hanno versato nessuna royalty al suo inventore. 

Non in commercio liberamente

10.000 o forse più le aziende che hanno guadagnato dalle sue coltivazioni senza citare il creatore. Ora Currie vuole fare le cose per bene e proteggere il frutto del suo lavoro. Stavolta per avere il Pepper X bisognerà pagare per avere la licenza di coltivazione. Ritoccato il record del peperoncino più piccante

Ritoccato il record del peperoncino più piccante

Pics: Pixabay