I paesi del nord Europa fanno da apripista per tutte le innovazioni che riguardano i cambiamenti climatici e la qualità della vita
Oslo ha escluso le auto dal centro storico, e dato incentivi a chi cambia l’auto passando a quelle elettriche. Ogni casa è dotata di postazioni di ricarica nei garages. Molte altre colonnine sono a disposizione nella cintura esterna della città. I vecchi garages per auto sono stati sostituiti da garages per biciclette o scooter elettrici. I trasporti urbani sono tutti a base di energie rinnovabili, compresi i servizi di consegna merci ed i traghetti che solcano il fiordo su cui si è sviluppata la città. L’energia elettrica costa pochissimo ed i cittadini hanno scoperto che l’auto elettrica conviene rispetto a quella a combustione. Aria pulita eliminando i veicoli diesel e a benzina
Un esempio da seguire
Un esempio virtuoso da seguire, che ha consentito di avere aria pulita. Molti spazi a disposizione dei cittadini, poiché i parcheggi sono stati sostituiti da ampi marciapiedi ed aree pedonali. Il commercio dopo una breve fase di stasi, per adattarsi alla nuova struttura cittadina, ha ripreso ed aumentato gli incassi. La città col nuovo tessuto urbano è diventata molto più “sociale”, permettendo di privilegiare i contatti umani.
Amsterdam segue la stessa strada
Il progetto aria pulita di cui si vuole dotare Amsterdam prevede l’eliminazione di tutte le auto motorizzate a benzina o diesel entro il 2030. Un decennio per riprogrammare la città e introdurre le novità. Le misure inizieranno dal prossimo anno con un disincentivo al transito dei veicoli diesel più vecchi. Infatti, non avranno accesso alla rete viaria più interna e lo stesso accadrà agli autobus entro il 2022.
Toccherà anche a barche moto e ciclomotori
Ancora per 5 anni le barche a motore, le motociclette e i ciclomotori potranno circolare in città, ma dal 2025 dovranno essere elettrici. Quest’azione libererà la città da ogni emissione e l’amministrazione comunale installerà almeno ventimila stazioni di ricarica elettrica. Ora ne sono disponibili circa 3.000. Amsterdam presenta un forte inquinamento e con questo piano intende ridurlo e portarlo al di sotto della media europea.
Altri esempi virtuosi
La Danimarca segue l’onda ed ha già dato vita ad un piano di eliminazione dei motori a combustione. I veicoli diesel e a benzina verranno proibiti dal 2030, e dal 2035 vieterà la vendita anche degli ibridi. Saranno consentiti solo motori elettrici o ad idrogeno se la tecnologia li renderà disponibili a prezzi interessanti. A tuttora la rete per i veicoli ad idrogeno non è ancora pronta. Anche Madrid ha già espulso i veicoli diesel dal centro ma ancora non ha preparato un calendario di divieti di vendita dei veicoli a combustione interna.
Vincere le resistenze
Alcune case automobilistiche hanno commissionato studi di parte che possano sostenere una teoria in controtendenza. Ovvero che le auto elettriche inquinino come e quanto quelle a motore a scoppio. Le municipalità delle grandi città non credono a questi studi ed hanno deciso di passare all’azione. L’aria delle grandi città è troppo “pesante” ed inquinata e non ci sono margini di tempo per aspettare. Bene hanno fatto i sindaci a dare vita a questi progetti. Alcuni ritengono che ci sia una spinta di gruppi di fanatici anti-auto.
I maniaci del senz’auto?
È possibile che ci siano gruppi di supporto che spingono per eliminare le auto, ma non lo fanno per un tornaconto speciale, ma bensì per salvare la vita di tutti. Invece di guardarsi in cagnesco, i con e senza auto dovrebbero parlarsi e cercare di venirsi incontro. L’emergenza non è quanto auto possiamo possedere e guidare o quanto siamo bravi a pedalare, ma quanto possiamo fare per fermare questa crisi climatica globale. Non sarà facile cambiare abitudini, ci dovranno essere delle rinunce e questo costerà anche in termini di auto-stima.
Non rinviabile
Gli interventi non sono rinviabili, lo dimostrano anche le manifestazioni della #weekforfuture, il problema è qui ed ora. Non è rinviabile, si deve cominciare e si devono fare azioni di forte impatto. Non è una questione di libertà personali o di diritti di scelta, è un dovere che coinvolge tutti. Un solo pianeta a disposizione e tutti dovranno portare il loro mattoncino per salvarlo. Chi si nasconde dietro ai pochi scienziati che non ammettono il cambiamento climatico, lo fa per esigenze egoistiche. Se vogliamo lasciare speranza a chi ci seguirà, dobbiamo saper scegliere di rinunciare a qualcosa tutti quanti. Aria pulita eliminando i veicoli diesel e a benzina.

