Prime timide riaperture nelle zone gialle per ricominciare a godere del bello e muovere l’economia
Nelle regioni gialle si ricomincia dalla cultura. Riaprono i musei. Per qualcuno può sembrare una cosa da nulla, ma è un segnale importante. Sono i luoghi dove sono custoditi molti dei concetti artistici che sono alla base del nostro modo di vivere. Le nostre radici oltre che nei nostri geni sono custodite proprio lì. Sono luoghi di alte ispirazioni, che contengono la bellezza e che riempiono di piacere i nostri sensi, soprattutto la vista come ovvio. È un modo per ricominciare ad esercitare il senso della bellezza dal vero. Il piacere di immergersi tra cose che hanno meravigliato i nostri avi e che sanno ancora emozionare. Aprono i musei e torna a circolare la cultura
Tutto a distanza di sicurezza
Saranno gruppi piccoli di visitatori, dotati degli strumenti per mantenere la distanza di sicurezza. Che non è più distanziamento sociale ma fa parte dell’accomunamento e partecipazione ad un evento. Dopo tanti isolamenti un momento di condivisione, dove basta lasciarsi trasportare dalla bellezza per sentirsi meglio. Potere uscire di casa per qualcosa che non sia solo lavoro o fare la spesa è già una benedizione. Farlo per lucidare i propri sentimenti e le proprie emozioni è una garanzia di piacere. Utilizzare le visite per incrementare il proprio sapere o per “entrare” in contatto con un’opera è il modo per innalzare lo spirito e dimenticare un poco le “bassezze” quotidiane.

Nuovi, vecchi odori
Respirare aria nuova, passeggiare, fare colazione o un break pranzo con qualcosa che non si mangiava da troppo tempo. Riassaporare quel gusto e domandarsi quanto tempo era, che non si aveva la possibilità di assaggiare quel particolare sapore. Emozionarsi come bambini davanti a cose semplici, ma di cui nemmeno ricordavamo di sentire la mancanza. Sfogliare un quotidiano col suo odore di inchiostro, o aprire un libro, immergervi il naso e aspirare quell’odore riconoscibilissimo. Piccole cose che stimolano ricordi e incentivano la voglia di fare, essere, vivere. Ridare vigore alla voglia di fare, di uscire dagli stretti ritmi casalinghi, che hanno turbato la qualità della nostra vita e delle relazioni.
Cultura che si mangia
Se si guarda alla cultura con lo sguardo di alcuni conservatori, torna alla memoria il controverso “con la cultura non si mangia” dell’allora ministro Tremonti. Eppure è stato ampiamente dibattuto e dimostrato che con la cultura è possibile avere un grande ritorno economico. Ad esempio sono bastate poche stagioni di razionale gestione della Reggia di Caserta per farlo divenire uno dei siti più visitati in Italia. Con un grande ritorno economico sulla città. Con un poco di organizzazione e raziocinio si possono ottenere risultati superbi. È stato calcolato che per ogni euro investito in cultura, ne ritornano 2,5. Per questo le riaperture dei musei vanno salutate con grandissima gioia. È dalle piccole cose che l’economia può ricominciare il suo percorso e rifiorire. Un compenso che è sia materiale che spirituale, circondarsi di bellezza è il modo migliore per rinfrancarsi e trovare nuovi slanci. Aprono i musei e torna a circolare la cultura.


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