I giovanissimi che protestano per la salvezza del pianeta hanno ottenuto un piccolo successo
Una delle aziende che vanta brand famosissimi tra i giovani ha accolto le loro proteste ed ha firmato la carta per l’azione climatica della moda. Sostenuta dall’ONU la Carta aveva fissato 16 obiettivi comuni per ridurre l’impatto ambientale del settore moda. Lo avevano firmate 43 aziende nell’ottobre scorso ed a loro si è aggiunta ora Vf. Applauso alla Carta per l’azione climatica della moda.
Non vi dirà molto il brand Vf
Non vi dirà molto il brand Vf che però raggruppa molti marchi celebri. Vf è la più grande azienda mondiale di abbigliamento da lavoro e che, distribuisce brand molto celebri come The North Face, Timberland, Vans, Napapijri o Eastpak. Il fatto che il gruppo ha sottoscritto la Carta delle Nazioni Unite è un passo rilevante che dimostra come si possa avere più attenzione ai problemi climatici e ambientali. Di questo dovremmo ringraziare Greta per aver saputo imporre un’agenda di attenzioni. Le aziende più accorte hanno saputo comprendere l’importanza del messaggio e ne hanno fatto tesoro.
Emissioni di gas serra ridotte entro il 2050
Firmare la Carta per l’Azione Climatica dell’Industria della Moda fa parte dell’impegno per contrastare il cambiamento climatico. Per tutte le aziende è molto importante ridurre le emissioni di CO2 e di gas serra. Vf essendo un grande player sente la responsabilità di far parte di questo movimento. L’adesione alla Carta arriva oggi, ma l’impegno per arrivare alla stesura di quell’impegno era iniziata da tempo.
Un percorso impegnativo
Per un’azienda il percorso verso la sostenibilità è lungo, tortuoso, e impegnativo. Ci sono conquiste da fare passo passo tenendo sempre presente la meta finale, ovvero produrre abiti e accessori riducendo al minimo l’impatto ambientale e sociale. Sono tre i passaggi fondamentali. Il primo riguarda la trasformazione del modello di business da lineare a circolare. Il secondo è il miglioramento dell’impatto della nostra industria. Ovvero materiali, benessere dei lavoratori e emissioni della filiera. Il terzo riguarda il coinvolgimento e la consapevolezza del problema da parte dei nostri lavoratori e dei nostri clienti.
100% energia rinnovabile
Con la Carta vogliamo raggiungere l’obiettivo di utilizzare il 100% di energia rinnovabile nelle strutture di proprietà entro il 2025. Controlleremo che i nostri fornitori e le aziende che lavorano per noi facciano lo stesso. A livello globale si sta notando uno spostamento dalle campagne alle città che provocherà inevitabilmente un sovraffollamento nelle zone urbane. Di conseguenza si avrà una riduzione di beni posseduti per mancanza di spazio. Bisognerà trovare quindi il modo di garantire l’accesso a questi prodotti, tra i quali ci saranno con ogni probabilità anche gli abiti. Quindi l’impegno maggiore è volto ad allungare la vita del prodotto.
Le nuove generazioni hanno superato il concetto di possesso
Le nuove generazioni hanno superato il concetto di possesso, quello che cercano è la partecipazione ad un’esperienza. Ad esempio con The North Face abbiamo Renewed, attraverso il quale sistemiamo i prodotti difettati e li rimettiamo in commercio online, a prezzo ridotto. E’ in test per il mercato statunitense e, se avremo una buona risposta, non è escluso che proveremo a portarlo anche in Europa.
La tracciabilità dei prodotti
La tracciabilità dei prodotti è un problema per molte aziende. I consumatori vogliono sapere dove e come sono fabbricati. Vf ha cominciato coi nove prodotti di maggiore impatto e allargherà al resto della produzione. E’ un processo che non era mai stato fatto in precedenza e c’è ancora da lavorare per snellirlo. Resta una fase fondamentale sia per noi che per i nostri clienti.
La sostenibilità è richiesta
Molti dei marchi Vf sono leader nel settore outdoor. I loro consumatori sono generalmente più attenti alla sostenibilità perché amano la natura e gli spazi aperti. Tra i più giovani c’è molta sensibilità a certi temi, perché sono nati in anni in cui il problema ambientale e riscaldamento globale erano già una realtà. Per questo richiedono prodotti sostenibili. A volte invece l’eticità degli abiti viene riconosciuta come un valore aggiunto, ma non riveste il ruolo di primo requisito.
La Carta deve essere promossa meglio
La Carta per l’azione climatica dell’industria della moda ha bisogno di essere promossa meglio. Sono argomenti tecnici che a molti clienti sembrano astrusi o incomprensibili. Invece sarebbe necessario far comprendere l’impegno necessario per creare una moda sostenibile. La comunicazione deve essere incrementata perché non è solo il business l’argomento, ma la salvaguardia del pianeta. Applauso alla Carta per l’azione climatica della moda

