Il nostro satellite diventa interessante solo quando c’è una competizione tra diverse nazioni
Si riparla di missioni spaziali dopo averle accantonate per anni. Forse perché sono talmente costose da occupare le risorse di grandi paesi. La domanda che in molti continuano a porsi è quanto sia etico spendere miliardi per andare a raccogliere tre sassi lunari, mentre qui si muore di fame. Eppure le risorse impiegate hanno ricadute benefiche anche sulla vita di ogni giorno. Andare sulla Luna a fare cosa.
Cosa ci spinge?
Potremmo scomodare Dante ed il suo “fatti non foste per vivere come bruti..” per cercare di spiegare perché l’uomo sia così affascinato da tutto ciò che è misterioso. Il desiderio di scoperta e spesso anche di conquista, ha dettato i tempi per molte delle azioni che ci hanno fatto evolvere. Cos’ha spinto i nostri antenati a lasciare l’Africa, attraversare il Caucaso e disperdersi ai 4 venti popolando tutti i continenti tranne i poli? Fame, sete, sete di potere, nuove conquiste o solo smania di conoscere?
La competizione
Quando si raggiungono certi livelli di conoscenza, scatta qualcosa nelle nostre teste per farci ottenere di più. Se non sono altre terre emerse, c’è il cielo, conquistato il cielo, c’è lo spazio, conquistato anche quello c’è la Luna, poi ci sarà Marte e forse Vulcano. Se al fattore scoperta si aggiunge il valore politico della competizione ecco spiegato il rush per conquistare quell’enorme sasso disabitato e inospitale.
Russi e americani
Russi e americano hanno distratto risorse dai loro PIL per raggiungere per primi lo spazio. Poco importava se i rispettivi popoli prosperassero o meno, l’obiettivo era chiaro, la linea tracciata, si doveva arrivare primi. Per un breve periodo i russi furono in vantaggio, il primo animale, poi il primo uomo nello spazio. Le giravolte di Gagarin sui cieli terrestri han fatto venire molti mal di testa alla Nasa. Poi gli USA hanno trovato questo enorme colpo di coda della missione sulla Luna ed il primo passo su quella polvere biancastra.
Casuale ed eroico
Tutta l’operazione fu un enorme colpo di fortuna, I tempi erano contingentati, e anche i calcoli non era proprio esatti. Gli astronauti hanno rischiato di restare lassù, solo una buona dose di fondo schiena ha fatto andare tutte le caselle al posto giusto. Eppure quell’evento ha segnato la vita di molti ed i suoi effetti, anche se non tutti li conoscono, hanno influenzato le nostre vite. Sono oltre 2000 le applicazioni nate per le esplorazioni spaziali, diventate oggetti di uso comune o utilizzate ogni giorno, come i satelliti per comunicazione sui quali si basa il GPS e l’attività dei nostri smart-phones.
Un breve elenco delle scoperte
Un breve elenco delle scoperte che utilizziamo maggiormente comprende gli stabilizzatori di volo usati suglia aerei, i sensori per le fotocamere, il memory foam dei nostri materassi. Oppure i tessuti con cui sono fatte le divise di pompieri, artificieri e altri corpi speciali, tessuti che consentono una forte trazione. Sistemi che consentono di filtrare e recuperare acqua, le pompe cardiache, le lenti a protezione totale per gli occhiali da sole. Apparecchi acustici per incrementare l’udito, purificatori per l’aria, molte nuove molecole. Inoltre i processi per creare cibi trasportabili nello spazio ha dato slancio a molte scoperte nel campo dell’industria alimentare.
La ricerca continua
Ora che la minaccia di distruggere il pianeta si fa più pressante, la ricerca spaziale diventa un possibile spiraglio per garantire la prosecuzione della specie. Si pensa di costruire una base lunare per comprendere se sia possibile ottenere vita, far crescere vegetali. Prologo ad un trasferimento su Marte che offre possibilità superiori di sopravvivenza. Ovviamente i tempi non sono brevissimi, ma se si dovrà tentare quella strada è giusto cominciare a studiare ogni possibilità. Ovviamente riappare la domanda è etico cercare di salvare qualcuno investendo capitali enormi invece di impiegare gli stessi fondi per salvare il pianeta? Non deve essere casuale che ora nella competizione per lo spazio sono coinvolti più attori. Ad Usa e Russia eravamo abituati ma ora Cina e India sembrano avere gli strumenti ed i mezzi per competere a loro volta.
Quelli che sulla Luna non ci siamo mai stati
Nonostante le dirette interminabili, le nottate spese svegli e tutto il materiale conseguente, c’è ancora chi non crede o non vuole credere che sulla Luna qualcuno ci sia andato. Ci sono associazioni sui social di “complottisti” che sostengono che in realtà tutta l’azione dell’allunaggio sia stata girata a Hollywood. Possibile? Probabile? Forse, però la loro teoria fa acqua perché il regista a cui venne affidata l’opera era Stanley Kubrick e lui da malefico perfezionista qual’era, ha voluto girare la scena proprio nella location originale. Sulla Luna. Andare sulla Luna a fare cosa.

