Non bastava la Siberia, anche l’Amazzonia brucia e il polmone verde che produce l’ossigeno necessario al pianeta si riduce in modo considerevole.
Le politiche di Bolsonaro che hanno permesso di aumentare la superficie disboscabile erano già una notizia orribile. Per ottenere mani libere ha accorpato i due ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura. Eppure questo 2019 è un vero anno maledetto per gli incendi. Sia ben chiaro in Amazzonia ogni anno si sviluppano molti incendi, solitamente nella stagione secca che va da giugno a novembre. La stragrande maggioranza sono di origine dolosa. Per nascondere il disboscamento. Per strappare terra coltivabile per le haciendas. Per scacciare gli indios dalle loro riserve e potersi impossessare di quelle aree. Amazzonia in fiamme
I fazenderos lo hanno sempre fatto
I fazenderos i grandi proprietari terrieri lo fanno da molti anni, attendono il periodo secco quando le foreste pluviali sono più attaccabili e allargano le superfici su cui estendere le loro aziende agricole. Utilizzano manodopera locale che per pochi reales brucerebbero anche la loro nonna. Però quest’anno c’è qualcosa di nuovo e inquietante, il numero degli incendi da gennaio è aumentato in modo folle. L’84% in più con 9.500 nuovi incendi nell’ultimo mese.
Tre settimane orribili
Nelle ultime tre settimane gli incendi stanno distruggendo quote molto consistenti di foresta amazzonica. Le immagini satellitari diffuse dalla INPE e dalla NASA sono veramente preoccupanti. La fascia equatoriale è tracciata da puntini rossi che segnalano gli incendi. Percorrono tutto il continente sudamericano dall’Ecuador fino alla costa Atlantica. La notizia ha cominciato a fare il giro del mondo solo quando anche le grandi città sono state coinvolte dai fumi dei roghi
San Paolo oscurata dai fumi
Lunedì la metropoli di San Paolo è stata oscurata per oltre un’ora dai fumi degli incendi provenienti da oltre 2.500 km di distanza. Immagini shoccanti stanno facendo il giro del web. Un video ritrae una donna indio che mostra gli incendi appiccati dolosamente alla loro riserva. Una denuncia purtroppo tardiva rispetto all’inizio della fase critica. I vigili del fuoco non hanno forza, capacità, attrezzature tecniche, e forse volontà per impegnarsi a spegnere gli incendi, in aree che non sono facili da raggiungere.
Bolsonaro se la prende con gli scienziati
Bolsonaro segue la stessa pratica di Putin o di Trump, se gli scienziati dicono cose a me avverse, li licenzio. Lo ha fatto con Ricardo Galvão colpevole di aver denunciato che si erano già resgistrati il 63% in più di incendi rispetto allo scorso anno. “E’ tutta colpa delle ONG, sono loro ad appiccare gli incendi perché gli ho tagliato i finanziamenti. Sono persone vendicative che ragionano come fossero al bar.” è stata l’intelligentissima dichiarazione presidenziale. Amazzonia in fiamme.

