Le vecchie abitudini alimentari tornano in auge.
Per decenni gli italiani hanno portato con se sul posto di lavoro, il loro pranzo. Cibo cucinato in anticipo o gli avanzi. Un sistema alimentare che permetteva di risparmiare sui costi, evitava di gettare gli avanzi e donava certezze alimentari. La qualità forse non era la migliore possibile, pranzi freddi un poco insapori, magari un poco “rinvenuti” non erano una gioia assoluta, ma nutrivano. Al lavoro col cibo portato da casa Leggi tutto: Al lavoro col cibo portato da casa
Inflazione ancora rilevante
Le attuali condizioni economiche, la volontà di non sprecare preziose risorse e una sempre più consolidata attenzione all’ambiente, stanno facendo riscoprire la “schisceta”. La gamella, il portavivande preparato con cura la sera precedente o all’alba con le vivande preferite. Quasi tutte le aziende organizzate dispongono di frigoriferi dove conservare gli alimenti per non alterarli, e pratici forni a microonde o fornetti per riscaldare al momento. Esistono anche pratici contenitori alla bisogna in grado di mantenere a lungo calore, umidità o freddo.
Cibo gustoso e sicuro
Una garanzia di poter disporre di cibo gustoso di cui si conosce la provenienza e a disposizione nel momento in cui si può andare in pausa pranzo. Questa disponibilità di cibo da casa, sta mutando anche il mercato. Molte famiglie programmano meglio cosa acquistare e riempiono meno il carrello della spesa. Controllano con maggiore attenzione scadenze ed ingredienti per una spesa sostenibile e più sobria.
Quasi la metà portano cibo da casa
I consumatori che amano portare con sé il loro pranzo è quasi del 50%. Una percentuale importante che fa comprendere come il fenomeno sia molto interessante, ed al quale i supermercati stanno rivolgendo sempre più attenzione. Le difficoltà economiche assillano sempre più persone, che non riescono a risparmiare e si sentono condannati ad essere poveri anche se stanno lavorando.
Prezzi in ascesa
Contribuisce a questa sensazione di disagio la percettibile ascesa dei prezzi, sia dei beni di consumo, che energetici. L’aumento del costo della benzina è una sorta di cartina al tornasole, viene presa come elemento di grande disturbo del valore della propria capacità di spendere. A questo si aggiunge una maggiore sensibilità ai cambiamenti climatici e una certa avversione a farsi omologare. Una sorta di guerra al consumismo sfrenato ed una presa di coscienza che è possibile ridurre lo spreco.
Private label e discount
L’attenzione alle private label e a prodotti di fascia più economica dei discount sta spingendo il mercato in nuove direzioni. Nuove abitudini che impongono di calmierare il numero dei prodotti acquistati e molta attenzione alle offerte. I rincari preoccupano e la percentuale di chi ha modificato il proprio modo di fare la spesa è superiore al 90%. Le lunghissime e crescenti file di bisognosi che si appostano agli ingressi della Caritas, non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni. Al lavoro col cibo portato da casa
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