Benessere, Enogastronomia

Agricoltura verticale, sempre più presente

agricoltura verticale sempre più presente

Grandi risparmi di terreno e acqua per produrre ortaggi e vegetali. Migliori anche delle normali colture in serra.

È impetuosa la crescita delle coltivazioni agricole verticali. Stanno modificando molti dei paradigmi a cui siamo legati. A cominciare dalla quantità di terreno necessaria per produrre, ne basta una superficie molto inferiore per ottenere lo stesso risultato. Lo stesso accade anche per il consumo di acqua, nelle coltivazioni più recenti viene utilizzato solo il 5%, di quella necessaria nelle serra. Ancora minore rispetto a quella necessaria in pieno campo. Agricoltura verticale, sempre più presente

Ortaggi in verticale

Aerofarm è un’azienda statunitense che utilizza un sistema particolare per produrre, le radici delle piante sono a contatto solamente con aria satura di umidità. Non è necessario usare terreno, a parte quello su cui è costruita la struttura. Non utilizzano fitofarmaci e le colture sono controllate automaticamente tramite sensori. Gli operatori possono osservare la crescita e la salute delle piante tramite telecamereLampade speciali assicurano una regolare illuminazione ed irradiamento simile alla luce solare. l’impianto si sviluppa in altezza fino a 20 metri.

Non è fantascienza

Non è fantascienza, gli impianti sono regolarmente attivi, producono per alcune catene e supermercati che fanno della qualità il loro marchio. Le verdure coltivate in questo modo sono vendute a Whole Food, una catena che ha sempre avuto la capacità di anticipare le richieste dei clienti. Non è casuale che le scelte di Whole Food vengono osservate e copiate dai loro competitor.

Ridurre il consumo di acqua

Esiste un dato di cui tenere conto l’impronta idrica. Misura la quantità di acqua necessaria per produrre. L’agricoltura è responsabile del 65% dei consumi di acqua nel nostro paese. L’enorme quantità che viene utilizzata, e sprecata, ha dato il via a una approfondita ricerca per coltivazioni meno “sprecone”. Idroponica e acquaponica sono le due varianti che sono state sviluppate maggiormente. Questo tipo di coltivazione sta cambiando anche le esigenze meccaniche delle aziende, che hanno bisogno di attrezzature create ad hoc.

Le preoccupazioni dei demografi

I demografi prevedono che in 30 anni la popolazione mondiale toccherà i 10 miliardi di persone. Con gli attuali sistemi di coltivazione non sembra possibile produrre cibo a sufficienza per tutta la popolazione. Qualcuno indica la necessità di cibo pari a quella di due pianeti come la Terra. Impensabile se non si prevede un cambio di sistema produttivo. Il vertical farming viene visto come una delle opzioni percorribili, sia per l’esiguo consumo di terreno rispetto alle coltivazioni in campo, sia per la riduzione dei bisogni di acqua. I dati sono incontrovertibili, la superficie necessaria sarebbe solo il 5% di quella occupata attualmente, e il risparmio d’acqua sarebbe superiore al 70%.

Come funziona il vertical farming

Sono coltivazioni fuori suolo, realizzate in serre chiuse. Possono svilupparsi in altezza su molti livelli. Sono serre climatizzate e automatizzate, che possono essere installate quasi ovunque, anche nei centri urbani, abbattendo le distanze ed i costi di trasporto e distribuzione. Gli agricoltori verticali possono trasformarsi a loro volta, diventare venditori diretti, eliminando tutti i passaggi intermedi e fornendo un servizio a Km zero.

Spazio chiama Terra

Alcuni degli studi che hanno portato a perfezionare le coltivazioni verticali sono nate da studi di aziende aerospaziali. Il progetto di costituire serre in grado di coltivare vegetali nello spazio è una delle necessità per poter svolgere esplorazioni. Serve la possibilità di avere cibi a disposizione anche fuori dal raggio di rifornimento terrestre. Coltivare sulla luna o altri pianeti o satelliti, creando stazioni di rifornimento intermedie, completerebbe il sogno di ogni appassionato della serie Star Wars. Le coltivazioni a gravità zero sono probabilmente complicate, ma gli studi procedono.

Coltivazioni nel deserto

Visto l’esiguo impiego di acqua il vertical farming può essere effettuato anche in zone semi-desertiche. Non è un caso che il più grande impianto, ancora in costruzione, sia quello che verrà presto ultimato in Dubai. Altri impianti stanno sorgendo in altre aree svantaggiate climaticamente, come nel nord della Russia. Anche l’Italia, infine, avrà le sue vertical farm. Infatti Travaglini FarmTech sta realizzando a Milano, uno dei più grandi progetti di agricoltura verticale al mondo. Agricoltura verticale, sempre più presente

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Agricoltura verticale sempre più presente il sistema consente di coltivare utilizzando poco terreno e acqua, da studi aerospaziali speranza per il futuro
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