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Abbiamo tutti avi georgiani

Abbiamo tutti avi georgiani

Lo snodo dove tutte le grandi migrazioni sono passate

Nuovi studi stanno modificando la storia dei popoli europei, anche se dovremmo parlare di popolo al singolare. I ritrovamenti dei resti di 6 crani databili a 1,8 milioni di anni fa, ha fatto ripensare le teorie evoluzionistiche che ci riguardano. Sono i primi resti umani al di fuori dell’Africa, e collocano la Georgia e il Caucaso, come crocevia indispensabile. Da lì passarono i nostri avi per la diffusione dell’uomo sul territorio euro-asiatico. Sono databili a metà tra l’Homo Habilis e l’Homo Erectus.

Ricostruiti secondo le caratteristiche somatiche i volti

I due crani in miglior stato sono stati ricostruiti da artisti, che ne hanno individuato le caratteristiche somatiche. Ai due antenati sono stati attribuiti due nomi georgiani Zevza e Mzia, e sono stati identificati come “i primi europei”. Nello stesso sito archeologico sono stati trovati resti della culture dell’era della pietra, Paolitico e Neolitico. Il grande dimorfismo sessuale che contraddistingueva maschi e femmine (crani di notevole differenza volumetrica), è una delle caratteristiche principali dell’Homo Georgicus.

Zevza e Mzia i loro nomi

L’Homo Georgicus, Zevza e Mzia, ritrovati nell’area di Dmanisi, misuravano circa 140 cm in altezza. Dotati di un piccolo cervello, di soli 600cc., avevano gambe molto sviluppate rispetto alle braccia, a dimostrazioni che erano grandi corridori. Una caratteristica molto importante per la loro salvezza. In quanto vivevano a contatto di grandi predatori come la tigre dai denti a sciabola, di cui sono stati trovati resti nella stessa area.

mappa della Georgia terra dei nosti avi

Il sito archeologico è molto vasto ed è sottoposto agli agenti atmosferici, pioggia vento e gelo. Per questo motivo si è deciso di proteggere un’area di circa 2000 mq. con una struttura in metallo e vetro. Questo consenta di poter lavorare un numero maggiore di mesi, anche in caso di forti nevicate o piogge. La struttura ospiterà un laboratorio di ricerca sul materiale ritrovato. Oltre ad un museo in grado di ospitare la grande affluenza di studiosi, curiosi e turisti.

Migrazioni che si sono incrociate

Gli  studiosi ritengono che Europa ed Asia siano state popolate attraverso due fasi. Una iniziale dall’Africa verso il Caucaso e la Georgia. Seguita da un ritorno in Africa e un successivo ripopolamento del Caucaso e relativa diffusione euro-asiatica. Ma alcuni degli ominidi non rientrarono in Africa. Sono i loro resti quelli che sono all’interesse degli studiosi guidati da David Lordkipanidze (Director of the Georgian National Museum).

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resti umani al di fuori dell’Africa collocano la Georgia e il Caucaso, come crocevia indispensabile dove passarono i nostri avi per la diffusione dell’uomo
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