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A volte la siccità fa regali inattesi

A volte la siccità fa regali inattesi

in Iraq rivelata una città di 3.400 anni a causa di una grave siccità

Gli archeologi hanno fatto a gara contro il tempo per mappare l’antica metropoli un tempo sommersa. Con la speranza di non avere piogge nel frattempo, e dover ricominciare da capo. L’Iraq sta vivendo una delle peggiori siccità degli ultimi decenni, è colpito duramente dal riscaldamento globale. Le temperature stanno aumentando a una velocità doppia rispetto alla media globale, La piovosità media annua è diminuita del 10% e, di conseguenza, le zone umide storiche si sono prosciugate. Il bestiame sta morendo e le persone stanno lottando per ottenere acqua potabile. La combinazione di mancanza di precipitazioni e la cattiva gestione delle risorse idriche hanno reso invivibili alcune aree. Le persone che dipendono dai fiumi Tigri ed Eufrate sono state private dell’acqua necessaria per sopravvivere. A volte la siccità fa regali inattesi

Conca verde

La celebre conca verde formata dai fiumi, una delle culle della civiltà mediorientale, rischia un disastro totale. Per evitare che i raccolti seccassero completamente è stato effettuato un grande prelievo nel bacino formato dalla diga di Mosul. Il Kurdistan che regola l’apertura dell’invaso aveva lanciato l’allarme sin da gennaio scorso. Le precipitazioni molto inferiori all’usuale avrebbero portato ad una grave siccità.

Decisione azzeccata

I raccolti sono stati preservati in questo modo. La preventiva chiusura dell’invaso ha salvato l’economia del paese. Ha inoltre riservato una grande sorpresa. La possibilità di poter studiare una città che era stata sommersa dall’acqua. I resti appartengono alla civiltà dei Mitanni e sono datati 3.400 anni fa. Gli archeologi avvisati della occasione di studio si sono precipitati a delimitare il sito e a prendere tutte le informazioni possibili prima di un eventuale nuovo ritorno delle acque.

Una città già nota

Quei resti erano noti ai locali, prima che la diga venisse costruita erano visibili. Ma a causa delle guerre che hanno condizionato la vita del paese, mancavano i fondi per studiarli, precedentemente. Con la successiva costruzione della diga avrebbero dovuto essere effettuati in subacquea. Però anche se solo per pochi giorni, una buona parte dei rilievi è stata effettuata. La città venne stravolta da un grave terremoto attorno al 1350 a.c. che ne segnò la decadenza. Un altro episodio di siccità nel 2018, aveva rivelato i contorni della città. Vista la qualità dei manufatti, gli archeologi sono stati allertati in occasione di un’altra siccità

Appena riemersa

Appena la città è riemersa gli studi sono ripresi con vigore. Sono stati scoperti palazzi con murature alte 8 metri e spesse 2 con dipinti ancora visibili, a colori vivaci. L’università di Tubinga ha allestito una squadra d’urgenza, e grazie ai finanziamenti dell’università di Friburgo, il progetto ha avuto inizio rapidamente. La corsa contro il rialzarsi delle acque ha dato buoni risultati. Ora è molto più chiaro come si è sviluppata la città. Tra gli edifici rinvenuti un complesso industriale, una fortificazione con mura e torri e un edificio di stoccaggio a più piani. Il magazzino era enorme, in grado di stoccare grandi quantità di merci. Probabilmente era uno dei centri di scambio più importanti della regione.

Eccezionale stato di conservazione

Man mano che gli scavi sono proseguiti gli archeologi hanno trovato resti molto ben conservati. Nonostante fossero stati sott’acqua per 40 anni, e fossero fatti di mattoni di fango. Proprio le macerie del terremoto potrebbero aver coperto le fondamenta proteggendole. Ritrovati anche cinque vasi di ceramica contenenti un centinaio di tavolette cuneiformi, alcune ancora nelle loro buste di argilla. Gli studiosi sperano di poter leggere le tavolette e trovare informazioni di buon livello. La città potrebbe essere la perduta capitale dei Mittani, Zakhiku. Il loro imperò che durò dal 1500 al 1350 a.C. circa andava dalla Mesopotamia fino al Mediterraneo. Altre aree archeologiche interessanti potrebbero essere rivelate se la situazione di siccità persiste. A volte la siccità fa regali inattesi

A volte la siccità fa regali inattesi

Credits: courtesy of Università della Tubingia

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A volte la siccità fa regali inattesi come in Iraq dove una città sommersa da 3.500 anni fa si è rivelata agli archeologi
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