A Venezia il consiglio regionale respinge le proposte per combattere il cambiamento climatico e subito la sala consiliare si allaga.
Non c’è peggior cieco e peggior sordo di chi non vuole vedere o sentire. Nella sala consiliare della Regione Veneto a Palazzo Ferro Fini ieri hanno discusso le proposte per combattere i cambiamenti climatici. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia in uno slancio di preveggenza hanno deciso di bocciarli. Un raro esempio di lucidità politica che però gli eventi climatici gli han fatto immediatamente rimarcare. La sala consiliare s’è infatti allagata quasi immediatamente. Si può proprio dire che a Venezia la vendetta è un piatto da servire umido.
187 cm di acqua alta
Non sono bastati 187 cm. di acqua alta ed un disastro immane, difficilmente ricomponibile, per riportare i governanti coi piedi per terra. Del resto sono in buona compagnia, tra i grandi negazionisti della politica, Trump sta dando un fulgido esempio di capacità di comprendere.
Emendamenti bocciati
Gli emendamenti bocciati, chiedevano finanziamenti per le fonti rinnovabili, per le colonnine elettriche, per la sostituzione degli autobus a gasolio con altri più efficienti e meno inquinanti. Per la rottamazione delle inquinantissime stufe, per finanziare i Patti dei Sindaci per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), per ridurre l’impatto della plastica. Nessuno di questi provvedimenti è presente nel bilancio della giunta Zaia, non c’è alcuna azione concreta per contrastare i cambiamenti climatici.
Ora Zaia chiede del MOSE
Curiosa la forza e l’indignazione con cui Zaia chieda informazioni sul Mose visto che lui e la sua parte politica governa da 25 anni il Veneto. Dello scandalo sulle mazzette fatte sparire dovrebbe forse chiedere al suo ex governatore Galan. Che proprio per quelle è stato condannato. Fare orecchio da mercante e fingere di non vedere i problemi non depone a favore della qualità del governo della città e della regione.
La nuova bandiera
Sembra essere la nuova ossessione del governatore quella della nuova bandiera del Veneto. Tanto che diserta quasi regolarmente i lavori del consiglio regionale perché troppo impegnato. Sarebbe meglio che riprendesse a frequentare maggiormente l’aula consiliare, magari con secchio e straccio per asciugare qualcosa. Palazzo Ferro Fini ha subito gravi danni e sono andati sott’acqua gli impianti elettrici e quelli del riscaldamento, non sarà semplice renderlo agibile ed in sicurezza.
Nuove acque alte
Intanto arrivano altre acque alte a deteriorare ancora di più le poche cose che i residenti sono riusciti a mettere in sicurezza negli ultimi due giorni. Nessuno potrebbe aver architettato una migliore vendetta per chi non vuole accorgersi dei cambiamenti climatici e delle catastrofi a cui saremo destinati. Venezia diventa l’incolpevole vetrina di queste emergenze. A Venezia la vendetta è un piatto da servire umido
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