8 Marzo festa di parità tutto l’anno, è la ricorrenza codificata che ha perso un poco della sua forza per diventare un rito fatto di mimose e pizze in compagnia con le amiche. La serata in cui i bambini si affidano ai padri, per godere un poco di serenità, per festeggiare tra donne. Eticamente perfetto se non fosse in realtà uno svilimento del senso di quella ricorrenza. I valori che erano stati posti in discussione, l’uguaglianza di genere e di trattamento non sono ancora stati raggiunti. L’equilibrio tra i sessi che dovrebbe essere la buona regola generale sembra ancora lontano sulla linea dell’orizzonte.
Se in molti paesi è ancora un momento di lotta o di “presa di coscienza” come si diceva molti anni fa, nell’opulento occidente è diventato un’occasione di svago. Un dolcetto, un fiore, un pizzico di attenzione in più da parte dei compagni, fidanzati, mariti, già dimenticata il giorno seguente. Troppo poco per essere rivoluzionario o per ottenere risultati interessanti e tangibili. La ripetitività della festa ha addormentato le coscienze o dato per scontato le conquiste ottenute lentamente da un secolo in qua. Come sempre ci accorgiamo di quanto abbiamo solo quando lo perdiamo.
Per svolgere in pieno il proprio compito dovrebbe diventare una ricorrenza quotidiana, festeggiata sempre con lo stesso entusiasmo dell’8 marzo. Diventando una piacevole routine, in cui la parità viene scandita dai gesti comuni, che non hanno niente di eccezionale. 8 marzo festa di parità tutto l’anno è l’obiettivo a cui puntare. Sul posto di lavoro, in famiglia ed in ogni momento della vita.
