Un carotaggio di ghiaccio vecchio di 15.000 anni fa ha svelato l’esistenza di antichi virus sconosciuti.
È un argomento che tocca corde sensibili, in periodo di Covid, è una notizia che toglie il fiato. È lo scenario preferito dagli scrittori/sceneggiatori di fantascienza e horror. Vecchi virus sepolti in un ghiacciaio, riportati in vita da qualche scienziato pazzo, ed in grado di poter scatenare tutta la loro negativa potenza. Ma i ricercatori stoppano questo tipo di fantasy, ritengono improbabile che questi virus possano danneggiare gli umani, anche se molti di loro sono completamente sconosciuti. 33 antichi virus trovati in un ghiacciaio tibetano.
Campioni conservati nel ghiaccio
Questi campioni descritti sulla rivista Microbiome, sono diversi da quelli conosciuti sino ad oggi dai ricercatori. Studiare gli eventi del passato è uno degli obiettivi dei microbiologi, che si servono anche di questi virus, per comprendere le modificazioni avvenute nell’ambiente. La loro ricerca ha target che possono rivelarsi importanti per la conoscenza, ma la gente comune, nutre timori. Spera che non vengano presi rischi di scatenare nuove pandemie e mettere in pericolo la salute umana e quella del pianeta

Carote di Guliya
Le estrazioni di ghiaccio sono avvenute nel ghiacciaio di Guliya, ad una profondità di 700 metri. Un ghiacciaio esistente da migliaia di anni e che conserva memoria di avvenimenti climatici antichi. Per evitare ogni tipo di contaminazioni con l’aria attuale, le carote sono state sottoposte a speciali trattamenti. I nuclei interni sono stati isolati e sottoposti a trattamenti con alcool, per evitare che le carote di ghiaccio si trasformino in inutili ghiaccioli contaminati. Ad una profondità di 350 metri, i ricercatori hanno trovato materiale genetico da 33 diversi virus. Erano stati congelati per quasi 15.000 anni, e 28 di loro erano nuovi per la scienza,
Paure ancestrali
In tempi così scanditi dai problemi della pandemia di coronavirus, già solo pensare a un “virus antico” crea panico. Ma gli scienziati tranquillizzano i cittadini, i loro esperimenti uccidono immediatamente, questi agenti patogeni. I virus appena vengono estratte le carote di ghiaccio, di fatto, non sono più attivi. Resta però una certa preoccupazione, perché il cambiamento climatico sta sciogliendo i ghiacciai. Anche il permafrost si sta scongelando, e alcuni virus ancora attivi, potrebbero essere rilasciati. Nessuno scienziato è presente a disattivare il loro potenziale. Si teme che uno di questi agenti patogeni scongelati potrebbe causare danni anche agli uomini.

Esperimento solo con micro organismi
Gli scienziati non hanno coinvolto ospiti di grandi dimensioni, ma solo batteri o amebe per tenerli sempre sotto controllo. Inoltre, essendo sopravvissuti per migliaia di anni a temperature molto basse, probabilmente non potrebbero svolgere le loro attività, in un ambiente molto più caldo. La loro diffusione sarebbe molto rallentata. Si conosce relativamente poco di virus e microbi in questi ambienti estremi, e di cosa c’è effettivamente lì sotto quel ghiacciaio. Conoscere come si sono evoluti e come hanno cambiato le loro funzionalità, passando da un’era glaciale ad un periodo molto più caldo, può servire per comprendere come disattivarli permanentemente. Le condizioni climatiche mutate in modo così vistoso nel corso dei secoli servono a creare paragoni con le attuali variazioni. 33 antichi virus trovati in un ghiacciaio tibetano.

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