Il dato arriva dalle scuse formali presentate recentemente dal Parlamento scozzese
Una orribile legge sulla stregoneria formulata nel 1563 ed abrogata nel 1736, ha portato alla condanna di moltissimi casi di stregoneria. Le documentazioni presenti riguardano circa 4.000 casi, riguardanti streghe e stregoni scozzesi. Ma mentre gli uomini avevano la possibilità di poter testimoniare nelle aule dei tribunali, alle donne era vietato. Questo ha portato alla riabilitazione e salvezza di molti uomini e di pochissime donne. 2.500 accusati, quasi tutte donne, sono stati giustiziati. La Scozia si scusa con 300 anni di ritardo per quelle accuse infondate, e riporta alla luce un periodo orribile. 2.500 streghe giustiziate
Un periodo storico orribile
Fu un periodo storico veramente pessimo, quello in cui la caccia alle streghe era molto attiva. Ci furono casi di isteria collettiva, che colpirono tutte le nazioni di fede cattolica. Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Germania, Austria, Inghilterra, Irlanda, Portogallo, ecc. hanno rappresentato il terreno più fertile per quei processi sommari. Anche nei neonati Stati Uniti, nel 1692, avvenne il celebre processo alle streghe di Salem, dove vennero uccise 20 “streghe”. Vennero accusate in un clima di terrore collettivo, dovuto alle visioni causate dal fungo della segala.
Professionisti della confessione
La Santa Inquisizione ha creato le condizioni per fabbricare prove, ove non esistevano. Un gruppo di persone, laiche e religiose, si specializzarono nella ricerca di segni diabolici o prove di stregoneria. La loro ricerca, non si limitava a cercare nei o segni di diverso colore sulla pelle. Denudavano e palpavano gli incolpati, li pungevano con rudimentali aghi, alla ricerca di punti dove non sanguinassero o non sentissero dolore. Questo riguardava ogni parte del corpo umano. Le parti più intime erano uno dei punti più scandagliati, alla ricerca di presunti rapporti sessuali col demonio. I disegni, le incisioni, che rappresentano le streghe in quel periodo, infatti, descrivono coiti col diavolo, come elemento fondante della loro sottomissione al maligno. Il puntiglio con cui questi “pungitori” interpretavano il loro lavoro, era sicuramente degno del peggior sadismo.
Ricerca facilitata da torture
Queste orrende ricerche di punti satanici, erano facilitate dalla debilitazione a cui venivano sottoposti gli accusati. Obbligavano a restare svegli per giorni, facevano indossare museruole e strizzavano arti o teste con morse. Strappavano unghie e denti. Chiunque abbia visitato le segrete di qualche castello, ha potuto osservare un armamentario di oggetti di tortura, che nessuno vorrebbe provare. Il dolore insopportabile, infine, faceva rilasciare dichiarazioni ottenute con la costrizione. Obbligavano le “streghe”, per sfinimento, alla rinuncia alla vita, pur di interrompere le torture. Meglio un rogo ingiusto, che continuare a vivere con tanto dolore.
Donne accusate di ogni efferatezza
Le accuse rivolte alle donne erano veramente folli, ma l’impossibilità di difendersi, rendeva tutto credibile. Molte donne erano accusate senza prove, solo perché donne, facilmente attaccabili. Coloro che osavano esprimere opinioni, che erano diverse, o volevano in qualche modo difendere i loro diritti, erano malviste. Del resto anche il Re Enrico VIII, si servì di accuse di stregoneria, per far eliminare una delle sue 6 mogli. Un metodo che, probabilmente, serviva a render ancor più malleabili le resistenze delle mogli. I matrimoni erano contratti in cui una donna veniva ceduta da un padre ad un marito, senza poter esprimere le proprie preferenze. Matrimoni di comodo, che rafforzavano le alleanze tra famiglie, e creavano nuovi imperi territoriali e commerciali. Le donne erano merce di scambio, e come tali, sacrificabili. 2.500 streghe giustiziate

